Escursione del 23/12/2008
Nella sezione "NOTE" è disponibile un aggiornamento dello stato del sentiero nr.3 al 16/01/2011.
Qui un approfondimento sul Monte Gabberi.
Svolgendosi in massima parte sul versante nord del Monte Gabberi e del Monte Gevoli, questo anello è particolarmente indicato durante la bella stagione, quando si può godere dell'ombra dei boschi di castagni all'andata e di quella dei faggi al ritorno, ma la voglia di percorrerlo con la splendida vista che da esso si gode sulle Apuane, ci ha spinto ad effettuare l'escursione in questo periodo, quando gli alberi sono completamente spogli dando modo di spaziare con lo sguardo.
Purtroppo ogni medaglia ha il suo rovescio, così quando, prima di imboccare il sentiero CAI nr.3, attraversando il bel paesino di Farnocchia e scambiando due parole con un suo anziano abitante, veniamo a sapere che le abbondanti piogge delle settimane precedenti hanno causato smottamenti con cadute di alberi in diversi punti, per cui ci viene prudentemente consigliato di cambiare programma.
Un breve consulto e decidiamo invece di tentare: al limite si tornerà indietro.
Scendiamo dal parcheggio antistante la chiesa di Farnocchia, rifacendo all'incontrario il pezzetto di strada appena percorsa in auto fino alla prima curva, poi ci addentriamo nel paese, trovandoci subito in una piccola piazza dove è stato eretto un monumento ai caduti della Grande Guerra. Proseguiamo per una cinquantina di metri e, tenendoci a sinistra, troviamo il segno bianco-rosso CAI del sentiero nr.3.
Dopo un breve tratto in discesa si comincia a salire gradatamente: il terreno è molto umido, ricoperto da un tappeto di foglie che nasconde sassi scivolosi, ma tutto sommato è normale per un versante esposto a nord in questa stagione.
Si prosegue così per circa un quarto d'ora, quando all'altezza di una piccola costruzione, svoltando bruscamente a destra ci troviamo davanti al primo smottamento. Lo oltrepassiamo abbastanza agevolmente, ma sarà soltanto il primo di una lunga serie, che ci costringerà ad usare in alcuni punti la massima attenzione, soprattutto per la scivolosità degli appoggi che siamo costretti ad usare.
Unica consolazione: la bella vista sulle Apuane da godersi nei tratti tranquilli tra uno smottamento e l'altro.
La situazione cambia soltanto quando ci si porta sul versante est del Gevoli, ormai nei pressi dal crocicchio che si trova ad un centinaio di metri dall'oratorio di S. Rocchino.
Ci arriviamo dopo oltre un'ora e mezza dalla partenza.
Il nr.3 che abbiamo seguito finora prosegue piegando a sinistra, di fronte abbiamo il 106 che scende a Trescolli, mentre a destra troviamo il 107 che ci porterà fino alla vetta del Gabberi.
Ora finalmente possiamo camminare tranquillamente su terreno solido ed asciutto. Saliamo rapidamente fino ad una focetta da dove si gode una bella vista delle Panie, del gruppo Procinto-Nona, del Matanna, del Piglione ed del Prana.
Si sale ancora un poco fino ad una svolta a destra presso una vecchia teleferica in disuso, dopo la quale ci attende un tratto di piacevole falsopiano fino ad incontrare il bivio con il sentiero non numerato (c'è comunque una indicazione scritta sulla roccia) che scende a Farnocchia per Pietralunga e che faremo al ritorno.
Si ricomincia a salire: ora la traccia esce dalla faggeta e si snoda in una prateria.
In pochi minuti si arriva presso una panoramica casetta con tanto di tavolo all'aperto e persino un'altalena. Un ottimo posto per ristorarsi godendosi una bella vista sulla costa.
Si rientra quindi nel bosco per incontare un secondo bivio con un altra traccia non numerata che scende a Case Sénnari, da dove, con il sentiero CAI nr. 4 si potrebbe tornare a Farnocchia.
Noi proseguiamo a sinistra salendo fino alle facilissime roccette del Gradino Hillary, alla cui uscita, pochi metri di crinale ci accompagnano fino alla croce di vetta del Monte Gabberi.
Le Apuane sono lì davanti dal Sagro all'Altissimo, al Cavallo, alla Tambura, al Sella, alle Panie, al Procinto, al Nona, al Matanna, al Piglione ed al Prana e dall'altra parte tutta la costa, dal livornese alla Liguria, con le Alpi Marittime e le Cozie che fanno capolino. In mare aperto le isole settentrionali dell'Arcipelago Toscano e, se si è fortunati a salire in una giornata limpida, si arriva a vedere la Corsica: vale senz'altro la pena di dedicare un'oretta a questo posto.
Scendiamo quindi, ritornando sui nostri passi, oltrepassando il bivio per Case Sénnari, fino a quello per Farnocchia (via Pietralunga), che seguiamo.
Il sentiero è comodo e scende rapidamente tra boschi di faggi verso il sottostante paese.
Circa a metà del suo percorso esso passa sotto un curioso monolite conficcato nella montagna e chiamato, per la sua vista laterale, Pietralunga, oggetto di leggende popolane di ori e di diavoli.
In pochi minuti si scende fino al raccordo con il sentiero nr. 4 proveniente da Case Sénnari e quindi al punto del paese dove avevamo imboccato il sentiero all'inizio dell'escursione.