ALBERGHI (valle degli)
Si trova nel comune di Massa. È chiusa a nord dalle pendici del monte Contrario e va poi ad incontrare il canal Fondone. È un luogo molto selvaggio. Infatti l’escavazione del marmo, iniziata nella seconda metà del 1800, è durata solo fino alla metà del 1900 lasciando abbastanza incontaminata la zona stessa. D’altra parte l’accesso alla valle rimane abbastanza difficile essendo circondata da aspre montagne. L’unica comunicazione è la via di lizza omonima che sale ripidamente da Biforco. Oggi è attraversata dal sentiero 167 per case Càrpano e la Forcella di Porta che segue la via di lizza stessa. Presso la Casa degli Alberghi inizia la Ferrata del Monte Contrario ed in zona esistono tracce di sentiero per il passo delle Pecore e le creste del monte Grondilice. La parete del Contrario è estremamente affascinante ed alle sue pendici, presso la cava, scorre perenne l’acqua che viene assorbita dal terreno carsico, infatti il canale è perennemente in secca. In zona sono presenti case di pastori ed un edificio che funzionò da abitazione per i cavatori ed oggi serve ai pastori e alle loro bestie. Il canale che confluisce nel canal Fondone è tutto a salti di roccia levigata scavati in marmitte dei giganti tra noccioli e carpini. Il toponimo Alberghi preesisteva alla costruzione della Casa degli Alberghi, infatti nelle carte del catasto estense del 1820 compare il termine “piastrone degli Alberghi” ad indicare le pendici scoscese del Monte Contrario. Esso, con ogni probabilità, è da ricondurre alla pratica dell’alpeggio: gli alberghi sono i ricoveri in quota dei pastori, come dalla citazione seguente di Torquato Tasso: 'Non si destò fin che garrir gli augelli/ Non sentì lieti e salutar gli albori,/ e mormorar il fiume e gli arboscelli,/ e con l’onda scherzar l’aura e co fiori./ Apre i languidi lumi e guarda quelli / alberghi solitari de’ pastori,/ e parle voce udir tra l’acqua e i rami /ch’a i sospiri ed al pianto la richiami.'
Quando il perito comunale, ingegner Raffo, stilò la mappa del luogo nel 1862 egli rilevò la presenza di un terreno seminativo con fabbricato di proprietà degli eredi di Giovanni Fruzzetti.