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informazioni estratte dal "Dizionario delle Alpi Apuane" del Prof. Fabio Frigeri
BORLA (monte)
Monte Borla o Burla, nelle vecchie carte è citato come Castel Baito. Il nome potrebbe derivare dal greco bóthros che significa fossa, fosso, botro. Il monte Borla è un modesto rilievo arrotondato ad occidente del monte Sagro del quale costituisce una propaggine. È alto 1466,5 metri e contribuisce a formare i naturali confini tra la valle di Carrara a sud ed il territorio della Lunigiana a nord. Esso sovrasta la foce di Pianza e l’Uccelliera. Sulla sua vetta si trova un ceppo di confine tra i comuni di Carrara e di Fivizzano risalente al 1892 e proprio tra i due comuni si divide l’esiguo territorio del monte. Dalla vetta si gode un ottimo panorama sul Sagro e sul Pizzo d’Uccello e sulla costa toscana e ligure fino al golfo della Spezia. Se c’è buona visibilità, oltre alle isole dell’arcipelago toscano, si può ammirare anche la Corsica. Di fronte ci sono le cave del monte Sagro ed è possibile rendersi conto di come l’attività estrattiva abbia ormai profondamente scavato il versante occidentale del Sagro sconvolgendolo irreparabilmente. A sud, in località Morlungo, passa la strada marmifera e carrozzabile per la Foce di Pianza, ad ovest ci sono i prati di Campocecina, ad est c’è il solco, alle pendici del Sagro, che scende verso il Balzone, a nord il crinale scende verso la Torre di Monzone e la Rocca di Tenerano. L’ambiente arido e calcareo favorisce lo sviluppo di specie vegetali molto particolari tra cui la Centaurea montis borlae che è presente solo qua. Le sue pendici furono molto scavate in passato ed oggi in parte l’attività è stata ripresa (vedi cave Walton di Fratteta). La salita alla vetta è molto agevole da ogni parte per tracce di sentiero, in particolare si può seguire una diramazione del sentiero 173 dal vicino Rifugio Carrara (il sentiero 173 è diretto a Foce di Pianza e da qua alla Foce di Vinca e, volendo, alla vetta del Sagro). Superata la conca erbosa di Campocecina e i ruderi della Vaccheria si entra nel bosco, si segue il sentiero ed in pochi minuti si trova una deviazione a destra in salita. Prima di arrivare alla vetta, in una conca naturale riparata dal vento, si trova la casa Martignoni costruita da Cesare Martignoni pioniere della montagna carrarese. È possibile salire direttamente, per evidenti tracce di sentiero, da Campocecina tenendo la sinistra rispetto allo Zucco del Latte. Il percorso in questo caso è più panoramico verso mare e verso i bacini marmiferi di Carrara e porta alla casa Martignoni. Il Borla è inserito in un’area protetta: la SIR-pSIC n° 8 monte Borla-Rocca di Tenerano. Essa occupa 1081 ettari a cavallo tra il comune di Carrara (30% dell’area) e quello di Fivizzano (70%), include, tra l’altro, Campocecina, Acqua Sparta, l’Antro degli Orridi, la Grotta della Tecchia, la Rocca di Tenerano, la Torre di Monzone ed il monte Borla. Essa è articolata in modo da escludere le cave Walton che costituiscono un’isola completamente circondata da aree protette.
Fotografie