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informazioni estratte dal "Dizionario delle Alpi Apuane" del Prof. Fabio Frigeri
BRUNI, Aristide
Ingegnere, di origine milanese, socio del Club Alpino Svizzero e tra i fondatori della sezione di Milano del Cai nel 1874, entrò nel genio civile e fu assegnato all’ufficio di Pisa entrando così in contatto con la realtà apuana in particolare con la Stazione alpina di Lucca, per una ventina di anni si dedicò all’esplorazione delle nostre montagne e fu socio del Cai di Firenze città nelle quale scelse di risiedere. A lui si deve la prima ascensione documentata del monte Procinto. Il 17 novembre 1879 egli, insieme a Cesare Dinelli ed alle guide Angelo Bertozzi, Efisio Vangelisti e Giuseppe Vangelisti di Pruno, salì il monte per quella che poi sarebbe diventata la ferrata. In realtà pare che la sommità della montagna fosse stata raggiunta già anni prima da alcuni boscaioli che erano saliti per tagliare il bosco sommitale nel 1848. Bruni divenne un grande estimatore della zona che promosse dal punto di vista alpinistico e turistico. Tra l’altro promosse la costruzione del sentiero adesso a lui dedicato, dall’Alpe della Grotta al Callare del Matanna (sentiero 5), sul quale una lapide lo ricorda: “Questo sentiero per congiungere con breve e sicura via la vallate della Vezza e della Tùrrite cava fu ideato e compiuto dall’ingegnere Aristide Bruni incoraggiandolo particolari(?) ed il CAI auspice la sezione di Firenze. 26 ottobre 1890 sentiero del Callare 1259m, diramazione per la foce del Procinto 460m, giro della cintura 624m, lunghezza totale 2343m. CAI la sezione di Carrara (Apuana) dono”. Fece costruire anche la famosa ferrata che divenne operativa nel 1893 a cura del Cai di Firenze.