Domenica 24 agosto abbiamo fatto la traversata Arni-Capanne di Careggine con salita alla vetta del Sumbra. Al ritorno abbiamo percorso la strada asfaltata da Capanne fino alla provinciale Arni-Castelnuovo Garfagnana e poi la provinciale stessa fino a Tre Fiumi. Percorrere le strade a piedi è esperienza interessante, ma non priva di pericoli per il traffico, anche se non intenso, occorre quindi un supplemento di attenzione poiché l’automobilista non si aspetta di trovare il pedone e già sopporta con fastidio il ciclista. C’è da dire che andando a piedi si vede sempre qualcosa di più, si colgono particolari, ci si sofferma, si può tornare indietro e così via. La nostra attenzione si è focalizzata sulla località Tre Fiumi, che abbiamo distrattamente attraversato moltissime volte e domenica abbiamo visto un po’ meglio. Poi a casa si cercano informazioni e ci si fa un’idea un po’ meno approssimativa.
TRE FIUMI
È un’aspra e selvaggia conca a circa 750 metri di quota devastata da cave e ravaneti, in particolare dalla spettacolare cava, ormai abbandonata, che porta ancora il cartello
Henraux all’ingresso che ricorda la vecchia proprietà e dalla cava Le Tagliate addossata alla galleria. Esistono ancora gli edifici di servizio della cava ed un ristorante
funzionante: La Romana. Qua arriva sia la strada dal Cipollaio da Seravezza e quindi dalla Versilia che la provinciale Arni-Castelnuovo che attraversa anche la breve galleria omonima.
Oggi questa località è l’incontro di tre strade e potrebbe essere quindi, più propriamente, denominata Tre Strade, ma il nome attuale origina dall’incontro
di tre rami fluviali: il Canale del Freddone, che è parallelo alla strada del Cipollaio, la Tùrrite Secca parallela alla strada per Castelnuovo ed il ramo che scende da Arni della
stessa Tùrrite che è parallelo alla strada da Arni. Sono zone carsiche e quindi i letti dei fiumi sono quasi sempre asciutti. La zona, che si trova nel comune di Stazzema, a seguito
di accordi con la società Henraux del 2006, dovrebbe essere sistemata con la costruzione di un teatro in una cava dismessa e la trasformazione degli edifici ex officine ed uffici
della Società Henraux in un centro accoglienza per i turisti per la valorizzazione delle marmitte dei Giganti, delle Cave dismesse e dei beni naturalistici della valle di Arni
(vedremo l’evoluzione degli eventi).
È possibile una breve visita alla Cava Henraux, che è in deplorevole stato di abbandono e di degrado con scritte, anche oscene, sulle pareti marmoree.
L’escursionista dopo aver percorso poche centinaia di metri in direzione Castelnuovo può ammirare le Marmitte dei Giganti dei Fossi del Fatonero e dell’Anguillaia.
Oppure in direzione Galleria del Cipollaio può imboccare il sentiero 128 per un interessante anello intorno al Monte Freddone che lo porta al Puntato ed a Campanìce.
Il paese di Arni è a 2,5 km ed è importante punto di partenza per escursioni al Monte Fiocca, al Sella, al Macina, al Sumbra ed all’Altissimo e a pochi minuti da esso è il Rifugio Puliti del Cai di Pietrasanta. Inoltre esistono interessanti percorsi di archeologia industriale alle pendici dell’Altissimo e del Macina.
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