(f.f.) questo bel fiore giallo allieta con le sue fioriture le nostre montagne, pur non essendo specie protetta deve essere rispettato.
IL GENERE ANEMONOIDES
Famiglia Ranunculaceae
Anemone L. fu classificato da Linneo nel 1753.
Anemonoides Holub fu classificato da Joseph Holub[1] nel 1973.
Il nome generico Anemone deriva dal latino ănĕmōnē, es termine usato da Plinio il Vecchio, a sua volta derivato dal greco άνεμώνη che denominava queste piante. Il termine Anemonoides deriva da anemone e dal greco είδος (= aspetto, forma) a indicare la somiglianza tra i due generi.
Il termine anemone è legato, nella tradizione popolare, a άνεμος (= vento) essendo questa pianta diffusa nei boschi esposti ai venti oppure perchè il suo fiore si apre al soffio dei venti. In realtà gli studiosi sono incerti sulla reale origine del termine che alcuni fanno derivare da Naaman, nome semitico di Adone, dal cui sangue, secondo la leggenda, si formarono gli anemoni.
Diversi sono i miti che riguardano questo fiore: in uno di essi Zefiro si innamorò della ninfa Anemone e Chloris, la dea dei fiori, gelosa, la trasformò nel fiore condannato a schiudersi al soffio dei venti.
In un altro mito Adone,del quale si era innamorata Venere, venne ucciso dal gelosissimo Marte trasformatosi in cinghiale, dalle lacrime di Venere e dal sangue di Adone sbocciarono gli anemoni
L’anemone era considerato simbolo di malinconia e dolore e in alcune tradizioni divenne simbolo del lutto e della morte
Il genere Anemone è strettamente imparentato con i generi Pulsatilla e Hepatica tanto che in passato essi erano compresi nello stesso genere.
Il genere Anemone è formato da oltre un centinaio di specie presenti nelle zone temperate del sud e del nord del pianeta. Sono piante erbacee perenni alte da 15 cm a oltre 1 metro con radici ingrossate o rizomatose. Le foglie sono profondamente divise. Hanno fiori formati da numerosi tepali colorati (bianchi, gialli, azzurri, rosei e rossi) e fioriscono in primavera.
Sono piante velenose specialmente quando sono fresche, ma si conoscono usi medicamentosi popolari della pianta secca.
Vengono coltivati nei giardini e per il fiore reciso e i floricultori hanno prodotto una gran quantità di cultivar.
Una decina di specie sono spontanee in Italia.
Attualmente il genere è stato riclassificato e scisso in due generi: Anemonoides e Anemonastrum e la specie di cui parliamo in questo articolo appartiene al primo genere.
La questione è di competenza degli esperti di sistematica: è possibile classificare in un unico genere sia Anemone, Pulsatilla e Hepatica oppure creare diversi generi suddividendo il primo in due generi come descritto sopra seguendo le indicazioni del botanico Holub del 1973.
ANEMONOIDES RANUNCULOIDES
Anemonoides ranunculoides (L.) Holub
Classificata da Linneo nel 1753 come Anemone ranunculoides e da Joseph Holeb nel 1973 come Anemonoides ranunculoides.
Conosciuta anche come: Anemone ranunculoides L.
Conosciuta volgarmente come: anemone gialla, anemone falso ranuncolo
Il nome specifico deriva dal latino ranunculus (= ranuncolo) e dal greco είδος (= aspetto, forma) a indicare la somiglianza dei fiori con quelli del ranuncolo.
È specie europea comune sulle Alpi e su buona parte dell’Appennino. Fiorisce precocemente in primavera prima che i boschi diventino troppo ombrosi per la crescita delle nuove foglie.
Quando aumenta l’umidità verso sera o in caso di pioggia il fiore si piega verso il basso in modo da proteggere le parti fertili della pianta dall’umidità.
Viene considerata pianta velenosa per quanto sia riconosciuto un uso esterno contro i dolori articolari e proprietà emmenagoghe.
Trova uso nei giardini, specialmente quelli rocciosi, e non teme il freddo.
Questa specie è simile ad Anemonoides nemorosa, ma si distingue chiaramente per il colore giallo intenso dei fiori mentre l’altra specie ha fiori bianchi.
Così riporta il botanico apuano Pietro Pellegrini[2]:
10. – Anemone ranunculoides L.
(luoghi in cui è stata osservata:) In territorio di Carrara lungo il viottolo tra Acqua Sparta e la Dogana della Tecchia in Valle Saliceto e sulla cima del M. Pizza (Bolzon.). In territorio di Massa tra Gronda e Resceto.
Fiorisce da maggio a giugno. Pianta erbacea perenne.
Pellegrini cita altre piante dello stesso genere: Anemone coronaria L.; Anemone coronaria L. var. phoenicea (Ard.) [Anemone coronaria L. var. coccinea (Jord.) Burn.]; Anemone hortensis L. [Anemone hortensis L. subsp. hortensis]; Anemone hortensis L. β fulgens (D.C.) [Anemone pavonina Lam.]; Anemone hortensis L. γ pavonina (D.C.) [Anemone pavonina Lam.]; Anemone narcissiflora L.; Anemone nemorosa L.; Anemone trifolia L.
LA PIANTA
Classificazione: Superdivisione: Spermatophyta; Divisione: Magnoliophyta (Angiospermae); Classe: Magnoliopsida; Sottoclasse: Magnoliidae: Ordine: Ranunculales; Famiglia: Ranunculaceae; Genere: Anemone; Specie: Anemone ranunculoides
Forma biologica: Geofita rizomatosa (simbolo G Rhiz). Geofita (simbolo G): pianta erbacea perenne con gemme in posizione sotterranea. Durante la stagione avversa non presenta organi aerei. Rizomatosa (simbolo Rhiz): il fusto sotterraneo è detto rizoma e da esso, ogni anno, si dipartono le radici ed i fusti aerei.
Descrizione: pianta erbacea perenne con rizoma carnoso e fusiforme. Il fusto è eretto, esile, arrossato e raggiunge i 25 cm di altezza. Le foglie basali spesso mancano e quelle cauline sono riunite in verticilli di tre e hanno lamina palmata divisa in segmenti lanceolati. I fiori sono generalmente solitari alla sommità dello scapo e più raramente sono a gruppi da due a cinque, hanno 5 sepali (oppure fino a 8) petaloidi giallo-dorato leggermente pelosi con numerosi stami. I frutti sono aggregati di acheni.
Antesi: febbraio -maggio
Tipo corologico: europeo-caucasico. In Italia è presente sull’arco alpino e sull’Appennino. È assente in Puglia e nelle isole maggiori.
Habitat: vegeta nei boschi di latifoglie, in particolare faggete e querceti, nelle radure e nei luoghi ombrosi e umidi dal piano fino a 1500 metri.
Conservazione: la specie non è compresa nella LRT (Lista Rossa Toscana) delle specie vegetali protette dove si trova la congenere Anemone pavonina Lam. È protetta invece in altre regioni italiane.
Altre foto possono essere consultate qui
Attenzione: le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimentari eventualmente indicati sono a puro scopo informativo. Decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro uso a scopo alimentare, curativo e/o estetico.
note
1 Josep Holub (1930-1999) fu un botanico ceco particolarmente interessato a problemi di sistematica. Studiò in particolare la flora ceca e quella slovacca.
2 Pietro Pellegrini “Flora della Provincia di Apuania ossia Rassegna delle piante fanerogame indigene, inselvatichite, avventizie esotiche e di quelle largamente coltivate nel territorio di Apuania e delle crittogame vascolari e cellulari, con la indicazione dei luoghi di raccolta”, Stab. Tip. Ditta E. Medici, Massa, 1942. Il testo è stato ristampato in copia anastatica nel maggio 2009 dalla Società Editrice Apuana di Carrara per conto della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara. Pag. 19.