(f.f.) il garofano di bosco è specie molto bella durante la fioritura ed è ben diffusa sulle Alpi Apuane. Pur non essendo pianta protetta merita tutto il nostro rispetto.
IL GENERE DIANTHUS
Famiglia Caryophyllaceae
Dianthus L.fu classificato da Linneo nel 1753.
Il nome generico Dianthus deriva dai termini greci θεός (= dio) e άνθος (= fiore). Quindi “fiore degli dei” in relazione alla sua grande bellezza.
In greco viene usato anche il termine karyòphyllon di probabile origine orientale (forse dall’arabo qarunfel) che in latino è diventato căryŏphyllŏn, poi italianizzato in garofalo e successivamente garofano.
Questo secondo termine greco, però, era riferito al Syzygium aromaticum chiamato anche Eugenia caryophyllata (famiglia Myrtaceae) che è la pianta che produce i famosi chiodi di garofano, spezia conosciuta sia dai greci che dai romani.
I nomi da noi usati derivano forse dalla somiglianza tra il chiodo di garofano (bocciolo fiorale essiccato) con il fiore omonimo, oppure dalla somiglianza tra gli odori della spezia e del fiore.
Il genere Dianthus comprende oltre 300 specie di piante erbacee, annuali, biennali o perenni originarie delle zone temperate, principalmente europee e asiatiche. Variano da 20 a 100 cm di altezza, hanno fusti nodosi e foglie opposte. I fiori hanno cinque petali e calice cilindrico.
Tra le molte specie la più nota è il Dianthus caryophyllus (garofano dei fioristi) che presenta moltissime varietà coltivate per la produzione di fiori recisi. Naturalmente la pianta è coltivata nei giardini e in vaso dove può vivere per molti anni.
I garofani vengono usati in profumeria per estrarre essenze mentre non gli si riconoscono proprietà farmacologiche.
Nella seconda metà del 1800 il garofano rosso divenne l’emblema dei socialisti.
DIANTHUS MONSPESSULANUS
Dianthus monspessulanus L.
Classificata da Linneo nel 1759.
Conosciuta anche come: Dianthus hyssopifolius L.
Conosciuta volgarmente come: garofano di bosco, garofano a foglie di issopo, garofano di Montpellier.
Il nome specifico monspessulanus deriva dal nome latino Mons Pessulanus della città francese di Montpellier[1]. In botanica è usato anche il termine monspeliensis con lo stesso significato.
Questi nomi specifici vennero attribuiti da Linneo a molte piante mediterranee in omaggio al celebre orto botanico di questa città, risalente alla fine del XVI secolo. Esso è il più antico di tutta la Francia.
Questa specie è abbastanza comune sulle nostre montagne e si adatta bene a qualsiasi substrato non avendo particolari esigenze nutritive.
Questo garofano, come del resto le specie congeneri, è molto apprezzato dai giardinieri.
Esistono alcune sottospecie essendo questa una specie con razze poliploidi. Tra esse ricordiamo il Dianthus monspessulanus subsp. waldsteinii specie montano-alpina, più piccola e con infiorescenze di 1-2 fiori e foglie basali a margine denticolato. La sottospecie presente sulle apuane è invece Dianthus monspessulanus L. subsp. monspessulanus.
Così riporta il botanico apuano Pietro Pellegrini[2]:
176. – Dianthus monspessulanus – L. [Dianthus monspessulanus L. subsp. monspessulanus];
(luoghi in cui è stata osservata:) Sopra Pontremoli in loc. Groppi Neri (Bert.), al Piano della Faggiola e al M. Molinatico. Nelle Alpi Apuane alla Tambura, alla Brugiana, al Pizzo d’Uccello, al Sagro (Bert.), sopra Resceto lungo la strada Vandelli.
Fiorisce da giugno a settembre. Pianta erbacea perenne.
Pellegrini cita altre specie dello stesso genere: Dianthus armeria L. [Dianthus armeria L. subsp. armeria]; Dianthus atrorubens Vill. [Dianthus carthusianorum L. subsp. atrorubens (All.) Hegi]; Dianthus carthusianorum L.; Dianthus ciliatus Guss. [Dianthus ciliatus Guss. subsp. ciliatus]; Dianthus deltoides L.; Dianthus prolifer L. [Dianthus prolifer (L.) P.W. Ball et Heywood]; Dianthus seguierii Vill. [Dianthus seguieri Vill. subsp. seguieri]; Dianthus silvester Wulf. [Dianthus sylvestris Wulfen subsp. sylvestris].
LA PIANTA
Classisicazione: Superdivisione: Spermatophyta; Divisione: Magnoliophyta (Angiospermae); Classe: Magnoliopsida; Sottoclasse: Caryophyllidae; Ordine: Caryophyllales; Famiglia: Caryophyllaceae; Genere: Dianthus; Specie: Dianthus monspessulanus.
Forma biologica: Emicriptofita scaposa (simbolo: H scap). Emicriptofita (simbolo H): pianta erbacea biennale o perenne con gemme svernanti a livello del suolo che sono protette dalla lettiera o dalla neve. Scaposa (simbolo Scap): pianta dotata di asse fiorale eretto e spesso senza foglie.
Descrizione: pianta erbacea perenne fino a 60 cm. Il fusto è ascendente e glabro e in alto si ramifica. Le foglie sono strette, opposte, acute e quasi lineari e sono lunghe circa 10 cm e di colore verde vivo. I fiori sono solitari o raccolti in scapi di 3-5, sono profumati e presentano 5 petali bianchi o rosei. I lembi dei petali sono sfrangiati in lacinie regolari per buona parte della loro lunghezza, da un terzo fino alla metà. Il frutto è una capsula.
Antesi: maggio - agosto
Tipo corologico: regioni montane dell’Europa meridionale dalla penisola iberica ai Balcani. In Italia è presente nelle regioni alpine e nell’Appennino settentrionale e centrale fino alla Campania e alla Puglia.
Habitat: vegeta nelle praterie aride, nei boschi e su rupi dal piano fino a 2200 metri.
Conservazione: la specie non è compresa nella LRT (Lista Rossa Toscana) delle specie vegetali protette nella quale sono presenti i congeneri: Dianthus longicaulis Ten. [sinon.: Dianthus sylvestris Wulf. subsp. longicaulis (Ten.) Greuter et Burdet], Dianthus siculus C.Presl, Dianthus tripunctatus Sibth. et Sm. Comunque in alcune regioni del Nord-Italia è specie protetta.
Altre foto relative a questa specie, presenti su questo sito possono essere consultate qui
Attenzione: le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimentari eventualmente indicati sono a puro scopo informativo. Decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro uso a scopo alimentare, curativo e/o estetico.
note
1 Montpellier (nella lingua occitana Montpehlièr) si trova nella bassa Linguadoca nel sud della Francia a nord-ovest di Marsiglia ed è capoluogo del dipartimento dell’Hérault. In passato fu un importante centro culturale, ma col tempo ha perso importanza per rimanendo una delle principali città francesi (ottava per popolazione).
2 Pietro Pellegrini “Flora della Provincia di Apuania ossia Rassegna delle piante fanerogame indigene, inselvatichite, avventizie esotiche e di quelle largamente coltivate nel territorio di Apuania e delle crittogame vascolari e cellulari, con la indicazione dei luoghi di raccolta”, Stab. Tip. Ditta E. Medici, Massa, 1942. Il testo è stato ristampato in copia anastatica nel maggio 2009 dalla Società Editrice Apuana di Carrara per conto della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara. Pag. 48.