(f.f.) qualche incertezza rimane nella classificazione di questa bella pianta che forma densi cuscini punteggiati da fiori gialli e vegeta sulla parte più alta della catena apuana. Potrebbe essere specie distinta, sottospecie oppure varietà: è certo che è molto bella e meritevole di rispetto come tutte le piante rare e a rischio di estinzione che vivono sulle nostre montagne.
Famiglia Brassicaceae (Cruciferae)
Draba L. fu classificata da Linneo nel 1753
Il nome generico Draba deriva dal greco δράβη (= nome di una erba per Dioscoride) a sua volta derivato dall’aggettivo δριμύς (= acre). Infatti tale è il gusto delle foglie delle piante di questo genere.
Il genere Draba comprende circa 350 specie ed è il più numeroso della sua famiglia. È originario nell’emisfero boreale dove prospera in regioni artiche, sub-artiche, alpine e sub-alpine sopportando condizioni ambientali molto dure.
Le piante di questo genere sono erbacee annuali o perenni e possono formare cuscini, tappeti o piccoli arbusti su terreno aperto, roccioso oppure nelle fessure delle pietre. Le foglie basali sono raccolte in rosette. I fiori hanno quattro petali a croce e il loro colore è generalmente giallo, ma esistono piante con i fiori bianchi o rosso-arancio.
Queste piante sono molto apprezzate per formare giardini rocciosi e si adattano a condizioni molto diverse di crescita.
Esiste una certa difficoltà nel distinguere tra loro le varie specie di Draba.
DRABA ASPERA
Draba aspera Bertol.
Classificata da Bertoloni nel 1819.
Conosciuta anche come: Draba aizodes L. var. bertolonii Fiori, Draba bertolonii Nyman
Conosciuta volgarmente come: draba di Bertoloni.
Il nome specifico aspera deriva da aspěr, (ě)ra, (ě)rum (= aspro, ruvido) come probabile rafforzativo del nome di genere.
Così riporta il botanico apuano Pietro Pellegrini[1]:
93. – Draba aizoides – L.
= Draba alpina – Vitm.
(luoghi in cui è stata osservata:) Al M. Orsari presso Berza di Ossalo (Par.) e nello stesso Appennino di Pontremoli tra il M. Molinatico e il M. Borraccia. Nelle Alpi Apuane alla Tambura (P. Sav.), sopra Vinca nei crestoni del Pizzo d’Uccello e tra il Passo del vestito e la valle di Antona.
Fiorisce in maggio e giugno. Pianta perenne erbacea.
93. – Draba aizoides – L. – var. erioscapa (Car.) [ Draba aspera Bertol.]
= Draba cuspidata – Bieb.
= Draba Bertolonii – Nym.
= Draba aspera – Bert.
(luoghi in cui è stata osservata:) al M. Focolaccia al confine col territorio di Lucca, al Passo della Focolaccia (Somm.), sulla vetta della Tambura e al Zucco della Preta (Bert.), lungo la Via Vandelli presso il valico.
Fiorisce in giugno. Pianta perenne erbacea.
Pellegrini cita anche Draba muralis L.
Ricordiamo che le condizioni degli ambienti di alta montagna (alta escursione termica, ventosità, presenza di coltre nevosa), presenti anche sulle Alpi Apuane, favoriscono lo sviluppo di forme striscianti e a cuscinetto come la Draba aspera.
Difficoltà classificatorie
La Draba aspera è molto simile alla Draba aizoides (draba aizoide, draba gialla) tanto che è necessaria una osservazione attenta per differenziarle. L’elemento di differenza più evidente è una fitta pubescenza sugli scapi fioriferi presente in Draba aspera mentre gli scapi della Draba aizoides sono glabri, ma esistono altre differenze meno appariscenti.
La Draba aizoides è una specie montana dell’Europa centro meridionale che in Italia vegeta sulle Alpi e sull’Appennino.
Lasciamo volentieri agli esperti il compito di dirimere la questione.
LA PIANTA
Classificazione: Superdivisione: Spermatophyta; Divisione: Magnoliophyta (Angiospermae); Classe: Magnoliopsida; Sottoclasse: Dilleniidae; Ordine: Capparales; Famiglia Brassicaceae; Genere: Draba; Specie: Draba aspera.
Forma biologica: Emicriptofita rosulate (simbolo:H ros). Le Emicriptofita (simbolo H) sono piante erbacee, bienni o perenni, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve. Le Rosulate (simbolo: ros) hanno le foglie disposte a formare una rosetta basale.
Descrizione: la pianta non supera i 15 cm di altezza e presenta rosette basali che formano densi pulvini. Le foglie sono lineari, lunghe circa 1 cm e sono bordate da setole. Dalla rosetta si innalza un fusticino eretto e senza foglie che, all’apice, porta una quindicina di piccoli fiori gialli a 4 petali lunghi mezzo centimetro. Il frutto è una siliquetta.
Antesi: giugno-agosto
Tipo corologico: endemismo apuano
Habitat: vegeta tra le pietre e nelle fessure delle rocce esposte al sole, preferibilmente su substrato calcareo. Si trova lungo la dorsale principale apuana da 1400 fino alle vette.
Conservazione: la specie è compresa nella LRT (Lista Rossa Toscana) delle specie vegetali protette come Draba aizodes L. var. bertolonii Fiori.
Altre foto relative a questa specie, presenti su questo sito possono essere consultate qui
Attenzione: le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimentari eventualmente indicati sono a puro scopo informativo. Decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro uso a scopo alimentare, curativo e/o estetico.
note
1 Pietro Pellegrini “Flora della Provincia di Apuania ossia Rassegna delle piante fanerogame indigene, inselvatichite, avventizie esotiche e di quelle largamente coltivate nel territorio di Apuania e delle crittogame vascolari e cellulari, con la indicazione dei luoghi di raccolta”, Stab. Tip. Ditta E. Medici, Massa, 1942. Il testo è stato ristampato in copia anastatica nel maggio 2009 dalla Società Editrice Apuana di Carrara per conto della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara. Pag. 35.