(f.f.) il monte dei Ronchi è un piccolo monte a forma di panettone, vicino all’Altissimo, esso domina il borgo di Campagrina. Non è molto conosciuto ed è poco frequentato dagli escursionisti che possono comunque vederlo dalle montagne che lo circondano. È molto panoramico e salirlo non è difficile, ma richiede sempre attenzione.
MONTE DEI RONCHI
Il monte dei Ronchi è alto 1354 metri e si trova interamente nel comune di Seravezza. Con la sua mole boscosa a forma di panettone domina il paese di Campagrina.
È una vetta modesta circondata dal Monte Altissimo, dal Picco di Falcovaia, dal Monte Corchia, dal Monte Freddone e dal Monte Sumbra.
Si sale alla vetta partendo dal colle omonimo, forato da una breve galleria della marmifera, seguendo tracce di sentiero, oppure dall'uscita nord della Galleria del Cipollaio.
Sulle sue pendici si apre l’abisso Franco Milazzo che si sviluppa per 8 km con un dislivello di 700 metri. Inoltre sono presenti antiche cave.
ETIMO
Il nome dovrebbe derivare dal latino medioevale runcus (= terreno disboscato, sterpeto, terreno incolto da dissodare). In latino runca è l’erbaccia e runcāre significa sarchiare1. In zona il toponimo è presente come: Entroronco (Polla del Cartàro a Canevàra), Roncaccio (Canevàra), Roncali (Forno)Ronchi (Marina dei Ronchi), Roncivalle o Roncisvalle (Antóna)2.
Questo termine non è presente solo da noi, ma è diffuso in altre zone della Toscana.
Nella carta della Regione Toscana (Repertorio Toponomastico regionale), basata sul Catasto Leopoldino e consultabile on-line, il monte è chiamato anche Monte dei Pensieri e il toponimo compare, nel versante nord, come "Nei Ronchi". Localmente era conosciuto anche come Monte degli Organi in riferimento alle rocce del versante meridionale.
Alcuni invece fanno derivare Ronchi da rónchio (spuntone roccioso) riferendosi ai caratteristici campaniletti scistosi che si trovano sul versante meridionale e nella parte più alta
della cresta sud-ovest. Questa ipotesi non pare plausibile alla luce di quello detto in precedenza
Ricordiamo la terzina di Dante3:
Aronta è quei ch’al ventre li s’atterga
che ne’ monti di Luni, dove ronca
lo Carrarese che di sotto alberga
COME SI SALE
Si segue il sentiero 31 partendo dalla Galleria del Castellaccio presso Arni oppure lo si recupera dal Colle del Cipollaio. In entrambi i casi ci si porta sulla marmifera fino alla galleria del Colle dei Ronchi. Tracce di sentiero sono presenti sul lato verso Arni, esse portano alla vetta in circa 30 minuti. La salita è ripida e faticosa tra rovi e lamponi fino a una crestina che porta alla sommità da percorrere con una certa attenzione. Il sentiero non è molto segnato anche se sono presenti segni blu.
In alternativa è possibile salire, seguendo una traccia segnata di blu, dall'uscita nord del Galleria del Cipollaio. Il percorso segue la cresta est del monte, è panoramico e faticoso, ma non presente difficoltà serie a parte qualche tratto in cui serve l'aiuto delle mani. Tracce di mulattiera diretta all'antico alpeggio di Betigna, da Campagrina, portano su questo stesso itinerario.
Nella sezione itinerari del sito è descritto un anello che sale alla vetta, al quale rimandiamo:
GALLERIA DEL CIPOLLAIO NORD (840
m)- MONTE DEI RONCHI (1354 m) - GALLERIA DEI RONCHI (1065 m) - COLLE DEL CIPOLLAIO (990 m) - GALLERIA DEL CIPOLLAIO NORD (ANELLO)
Il percorso è faticoso e presenta qualche passaggio in cui ci si aiuta con le mani, ma è molto appagante.
LA VETTA
La vetta è un pianoro erboso con un modesto ometto sommitale. Essa è molto panoramica sui monti circostanti. In particolare sui vicini Picco di Falcovaia (o almeno su quello che ne resta), sull'Altissimo e sulla costa. Inoltre su Sumbra, Fiocca, Macina, Sella e, in lontananza Grondilice, Contrario e Cavallo. Da parte opposta su Freddone, Corchia e Panie.
Inoltre nelle prossimità della vetta c’è “un buco soffiante”4 dell’Abisso Milazzo che solo gli speleologi possono esplorare...
INTORNO AL MONTE
Campagrina
Frazione del comune di Stazzema, nella Valle della Turrite Secca, situata, a 805 metri, tra Tre Fiumi e Arni lungo la SP 10. Si trova tra il monte Altissimo e il Sumbra, proprio alle falde del monte dei Ronchi. A lungo il borgo è stato legato all’estrazione del marmo. Da qua partono itinerari per portarsi alla base della parete sud del Sumbra e una mulattiera per Betigna da cui, con deviazione, è possibile salire in vetta al Monte dei Ronchi.
Galleria del Castellaccio
La galleria del Castellaccio, lunga circa 500 metri, a quota 940 metri, si trova per metà nel comune di Seravezza e per metà in quello di Stazzema. È la seconda delle due gallerie che permettono il collegamento tra Massa e Arni. Nei pressi dell'ingresso lato verso Massa passa il sentiero 31.
Galleria del Cipollaio
Si trova a quota 799 metri ed è lunga 1125 metri, prende il nome dal colle sotto il quale la galleria è stata scavata. È percorsa dalla strada omonima
che dalla bassa Versilia (Querceta e Seravezza) porta in località Tre Fiumi. Lungo il percorso, in passato, passava una ferrovia marmifera. L’opera risale alla fine del 1800 e permise
di mettere in comunicazione la Versilia con i bacini marmiferi di Arni. Invece fu necessario ancora altro tempo per la sistemazione dei collegamenti con Castelnuovo Garfagnana e la zona
di Massa. In particolare la galleria fu scavata dal 1875 al 1878 e per i suoi tempi era davvero un’opera unica in Italia. Prima dell’ingresso sud si stacca una strada, a sinistra, in
direzione delle cave delle Cervaiole e dei sentieri 31 e 141. Invece presso l'ingresso nord parte una traccia per salire al Monte dei Ronchi.
Colle del Cipollaio
Secondo la carta IGM e quella regionale, il Colle del Cipollaio si trova a 1107 m di quota poco a est dell'ingresso sud della galleria omonima che è stata scavata nel colle stesso. Il toponimo Cipollaio (anche Cipollajo nelle carte più antiche) è riferito a tutta la zona a occidente del colle stesso e a sud di Betigna. In realtà la depressione maggiore del crinale si trova più a ovest a 990 m ed è raggiungibile mediante una marmifera che si stacca dall'ingresso sud della Galleria del Cipollaio ed è diretta alle Cave delle Cervaiole. Una palina dei sentieri indica questo luogo, appunto, con il nome di Colle del Cipollaio. Qua transita il sentiero 141 per il Passo dei Fordazzani e in pochi minuti è possibile recuperare il sentiero 31 superando la sbarra della marmifera.
È un’aspra e selvaggia conca, nel Comune di Stazzema, posta a circa 750 metri di quota. Essa è devastata da cave e ravaneti, in particolare dalla spettacolare cava, ormai abbandonata, che porta ancora il cartello Henraux all’ingresso, che ricorda la vecchia proprietà, e dalla cava Le Tagliate addossata alla galleria della SP 10. Esistono ancora gli edifici di servizio della
cava e un ristorante funzionante denominato La Romana. Qua arriva sia la strada dal Cipollaio da Seravezza, e quindi dalla Versilia, che la provinciale Arni-Castelnuovo che attraversa
anche la breve galleria omonima. Oggi questa località è l’incontro di tre strade e potrebbe essere quindi, più propriamente, denominata Tre Strade, ma il nome attuale origina
dall’incontro di tre rami fluviali: il Canale del Freddone, che è parallelo alla strada del Cipollaio, la Turrite Secca parallela alla strada per Castelnuovo e il ramo che scende da
Arni della stessa Turrite che è parallelo alla strada da Arni. Sono zone carsiche e quindi i letti dei fiumi sono quasi sempre asciutti. La zona a seguito di accordi con la società Henraux del 2006, dovrebbe essere sistemata con la costruzione di un teatro in una cava dismessa e
la trasformazione degli vecchi edifici, usati in passato come officine e uffici della Società Henraux, in un centro accoglienza per i turisti per la valorizzazione delle vicine
Marmitte dei Giganti, delle cave dismesse e dei beni naturalistici della valle di Arni. Poco prima dell'ingresso sud della galleria parte una traccia segnata per le Marmitte dei
Giganti e, non molto distante in direzione della Galleria del Cipollaio iniziano i sentieri 128 (per il Puntato e Mosceta), il 10 (per Terrinca) e il 129 (per Campanice e Mosceta).
Questi ultimi due hanno il tratto iniziale in comune
Abisso Franco Milazzo
È una grotta di interesse speleologico situata nel monte dei Ronchi, comune di Seravezza. Essa fu intitolata allo speleologo Franco Milazzo (1956-1986). All'ingresso nord della galleria del Cipollaio una traccia, lungo il Canale del Freddone, porta in pochi minuti all’ingresso che si trova 10 metri sopra l’alveo del torrente sulla sua sinistra orografica. La quota d’ingresso è a 840 metri, il dislivello totale è 700 metri calcolato partendo da un’apertura della grotta scoperta presso la vetta. Dall’ingresso la grotta scende per almeno 280 metri. Lo sviluppo lineare, al momento, è superiore agli 8 km . L’apertura della grotta fu individuata sin dal 1987 e censita come FA70, ma l’esplorazione iniziò ufficialmente nel 1989 a opera del Gruppo Speleologico Faentino e continuò alacremente negli anni successivi. Attualmente è classificata come la ventunesima grotta in Italia per lunghezza.
Betigna
Pronuncia Bétigna. Antico alpeggio della Comunità di Basati (Seravezza), a quota 924 m), situato alle pendici meridionali del Monte dei Ronchi che faceva parte dell'Alpe di Basati. Oggi rimangono alcuni ruderi nel bosco con una casa addossata alla roccia (casa d'abrì). In zona erano stati trovati filoni metalliferi mai sfruttati. Una mulattiera da Campagrina porta a Basati e qua al Passo dei Fordazzani (oggi sentiero 141) e oltre.
Colle dei Ronchi
Si trova a 1210 metri lungo un contrafforte che dalla cresta meridionale del Monte Altissimo (Monte delle Tavole) scende per poi rialzarsi nel Monte dei Ronchi. Esso è forato da una galleria, lunga un centinaio di metri, percorsa dalla marmifera delle Cave del Fondone, oggi sentiero 31. Tracce di sentiero dall'apertura nord portano alla vetta del Monte dei Ronchi.
SENTIERO 31
Azzano (452 m) - la Fornace (753 m) - Foce del Giardino (1022 m) - Cava delle Cervaiole (1200 m) - interruzione - Cava delle Cervaiole (1170 m) [innesto sentiero 142] - innesto sentiero 141 (1058 m) - strada marmifera per le cave del Fondone - bivio Cave del Fondone (1207 m) - Galleria del Castellaccio (945 m) - Madonna del Cavatore (1055 m) [innesto sentiero 33] - Rifugio Puliti (1013 m) [innesto sentiero 155] - innesto strada marmifera per il Passo Sella (995 m) - Passo di Sella (1500 m) [innesto sentieri 144, 150, 155] - Ripanaia - innesto sentiero 35 - Arnetola (890 m). Dalla chiesa di Azzano, dopo una ripida scalinata, si immette in una mulattiera che costituisce il sentiero, supera alcuni ruscelli fino ad arrivare, a circa 750 metri, presso alcuni ruderi tra cui una pregevole fornace a pianta circolare. Poi segue il bosco e ne esce per percorrere un tratto panoramico sulle cave alte dell'Altissimo. Poi dalla Foce del Giardino inizia la salita del pendio roccioso del Picco di Falcovaia in parte per gradini e poi per una bella via di lizza impreziosita da piri marmorei fino al piazzale di cava dove il sentiero è interrotto dai lavori della cava delle Cervaiole. Dall’altra parte della cava il sentiero segue la strada asfaltata proveniente dal Colle del Cipollaio per poi immettersi a sinistra nella marmifera per le cave del Fondone. Dalla cava scende nel bosco fino alla galleria del Castellaccio, dalla curva prima della galleria segue una via di cava ripida e ormai inerbita. Poi arriva alla Madonna del Cavatore, poi alle case Giannelli e al Rifugio Puliti da cui continua a mezzacosta fino a recuperare la marmifera per le cave della zona, quasi tutte abbandonate. Supera piazzali di cava ed edifici abbandonati. Ai lati del sentiero ci sono la cresta del Macina da una parte e le pendici del Fiocca dall’altra. Il sentiero arriva al passo di Sella dal quale poi in discesa percorre la valle di Arnetola attraversando la zona carsica di Ripanaia e termina alla Piana di Arnetola.
La parte del sentiero che può essere utile per salire al Monte dei Ronchi è quella dall'ingresso sud della Galleria del Castellaccio alla
deviazione per le Cave delle Cervaiole da cui, in pochi minuti, si arriva al Colle dei Cipollaio (naturalmente non quello delle cartine). Sia l'ingresso sud della Galleria del
Castellaccio che il Colle del Cipollaio sono facilmente raggiungibili in auto.
note
1 Sarchiare significa ripulire il terreno in superficie mediante il sarchio o altri strumenti in modo da asportare le erbacce o favorire la respirazione delle radici delle piante aumentando la quantità di terra attorno alla pianta stessa. Il sarchio è la zappa con il bidente.
2 Queste notizie sono tratte da: Carlo Alberto Del Giudice, Toponomastica storica della valle del Frigido (Massa di Lunigiana), Biblioteca Nuova Serie N. 125, Deputazione di storia patria per le antiche provincie modenesi, Aedes Muratoriana, Modena, 1992, pag 134.
3 Dante, Inferno, XX, vv. 46-48.
4 Il buco soffiante è l'apertura di una grotta da cui esca aria calda. L'aria penetra da una apertura posta più in basso si riscalda all'interno della grotta ed esce in alto per convezione. Questo avviene in inverno, mentre il estate l'aria calda entra
nella bocca superiore ed esce più fredda da quella inferiore