SENTIERO CAI 107
LO SPAZIO DI FABIO - rubrica curata da Fabio Frigeri
ATTENZIONE!!!
In questa scheda è descritto soltanto il tracciato del sentiero indicato, risalente alla data sotto riportata. Non è presente alcun riferimento nè alcuna indicazione sul suo stato attuale e sulla sua attuale percorribilità, per conoscere i quali si rimanda alla voce "Sentieristica" del Menù Principale, in alto a destra. Rammentiamo, comunque, che, a tal proposito, la cosa migliore resta sempre quella di informarsi contattando le Sezioni CAI cui spetta la manutenzione dei singoli sentieri, poco prima di effettuare l'escursione.
19 SETTEMBRE 2012

(f.f.) il sentiero 107 è un facile percorso che unisce la Culla con la Foce di San Rocchino, importante snodo di sentieri, passando dalla panoramica vetta del Monte Gabberi.

 
 

SENTIERO 107

Il sentiero è di competenza del Cai sezione di Viareggio che ne cura la manutenzione.

Tragitto

La Culla (470m) – Case ai Lecci (605m) – Monte Gabberi (1108m) – raccordo per sentiero 4 – innesto sentiero 3 [raccordo con sentiero 106] - San Rocchino (801m) [innesto sentiero 6].

L’ultimissimo tratto è comune con il sentiero 3.

Informazioni sulla zona di partenza

La Culla è un borgo posto in gradevole posizione, alle pendici sud-ovest del monte Gabberi, circondato da piane di olivi. Esso risale al XVI secolo e i suoi primi abitanti erano lavoratori delle locali miniere di ferro del Monte Arsiccio e dell’Argentera. Oggi rimangono pochi abitanti che generalmente lavorano al piano e la località è diventata luogo di villeggiatura. Il borgo è posto a 451 metri di quota ed è presente una chiesa intitolata a Sant’Antonio e agli Angeli Custodi. L’abitato è diviso tra i comuni di Camaiore, Stazzema e, in piccola parte, Pietrasanta.

Essa si trova sulla strada che dalla via Sarzanese si inerpica verso Sant’Anna di Stazzema poco prima di Valdicastello Carducci.

Usciti da Pietrasanta si prende la via Sarzanese per 2 km poi alla prima rotatoria (3,5 km) si devia a sinistra, si supera Monteggiori (6 km) e si arriva a La Culla (9,3 Km).

Descrizione del percorso

Percorso facile che si svolge essenzialmente nel bosco. Esso unisce la parte a mare dell’ Alta Versilia con la parte più interna e volendo con la valle del Serchio. Nel suo percorso attraversa anche la vetta del monte Gabberi.

Difficoltà: E (semplice). In salita, continua e lieve, nella prima parte (dislivello poco più di 500 m). In discesa (300 metri) nella seconda parte. Non ci sono difficoltà.

Stato del sentiero: è ben segnato, la traccia è evidente e gli innesti di altri sentieri sono segnati ed evidenti.

Tempi: andata 03h 30’ - Ritorno 03h 15’


Il percorso

Sintesi: dalla Culla saliamo nel bosco fino all’abitato di Case ai Lecci e da qua alla vetta del Gabberi da cui si scende sempre per boschi fino alla foce di san Rocchino.Case ai Lecci

Superato il cartello stradale de La Culla proseguiamo ancora qualche centinaio di metri fino a uno slargo-parcheggio dove arrivano anche le corriere e qua ci fermiamo. C’è anche una fontana proprio sopra il minuscolo cimitero che si intravede tra le fronde.

La zona è panoramica sulla pianura di Camaiore, sul lago di Massaciucoli e sulla costa. Dobbiamo tornare indietro di un centinaio di metri seguendo i segni bianco-gialli della Traversata delle Frazioni Camaioresi e salire a sinistra per uno stradello cementato che porta ad alcune abitazioni, all’inizio c’è una bella pianta di cappero in fiore e indicazioni, alquanto stinte, del sentiero 107. Comunque il sentiero è, per il resto, ben segnato. Lo stradello sale subito molto ripido e proprio dove diventa sterrato si stacca il sentiero verso sinistra (03’), invece i segni bianco-gialli continuano sullo stradello.

Saliamo alcuni scalini di cemento e troviamo la mulattiera molto ripida che costituisce il sentiero, subito c’è una captazione d’acqua e alcuni ruderi. Poi entriamo nel bosco di lecci dove il sentiero continua molto ripido e, a tratti, è delimitato da muri a secco, inoltre sono presenti molte piante di pungitopo. A 24’ siamo presso un gruppo di case ormai abbandonate: sono le Case ai Lecci. Questo è un antico borgo contadino ormai in malora in cui si riconoscono ancora pozzi di raccolta dell’acqua piovana e vasche scavate nella pietra. Il sentiero sale sulla loro sinistra, poi la salita si fa più dolce con tratti di falsopiano.

A 40’ il sentiero si apre per pochi metri: di fronte abbiamo il Gabberi e lontano sulla destra il monte Prana con la sua croce sommitale. Continuiamo nel bosco e a 48’ troviamo tracce di sentiero che provengono da sinistra, anche più avanti troveremo altre tracce, ma le indicazioni impediscono di sbagliare. Subito dopo il bosco si apre e il sentiero sale per qualche minuto per una zona rocciosa e panoramica sulla costa e sul boscoso monte Arsiccio, in primo piano, che abbiamo costeggiato finora, nei pressi è presente un capanno per la caccia. Monte Gabberi

A 58’ siamo di nuovo nel bosco e a 01h 17’ inizia un tratto scalinato che costeggia le pendici carsiche della montagna scavate dalle acque. A 01h 54’ arriviamo presso una spianata rocciosa e qua cominciamo a vedere i monti Altissimo e Sagro, seguiamo il sentiero verso destra e ci troviamo sulla cresta rocciosa e boscosa che porterà alla vetta del Gabberi dove arriviamo a 02h 20’.

Il luogo è particolarmente panoramico sia sulla costa che sulle Apuane nonostante la limitata altezza. Vediamo la piana di Camaiore, il lago di Massaciucoli e tutta la costa e, se c’è visibilità, è possibile vedere le isole dell’arcipelago. Il panorama sulle Apuane è notevole in particolare sulle Panie e sulle Apuane meridionali, ma sono distinguibili anche le Apuane settentrionali.

La vetta è in realtà un lungo pianoro che poi scende con roccette facili che sono denominate, con nome piuttosto altisonante, Gradino Hillary. Scendiamo nel bosco e a 02h 28’ abbiamo, sulla sinistra, le indicazioni di un sentiero che si raccorda con il sentiero 4 per le Case Sennari o per Farnocchia. Inoltre seguendolo è possibile anche trovare la traccia di vetta per il monte Lieto. Continuiamo nel bosco fino a uscirne presso un tratto erboso e panoramico che ci porta a 02h 42’ a una costruzione, in buono stato, panoramica sulla costa e sul lago di Massacciucoli. Poi rientriamo nel bosco con qualche tratto ancora abbastanza aperto e a 02h 48’ siamo a un altro bivio: a sinistra scende un sentiero segnato di blu diretto a Pietralunga e a Farnocchia (all’inizio c’è una recente lapide ricordo) invece il nostro sentiero continua a destra con saliscendi e poi un tratto in falsopiano finito il quale scendiamo e cambiamo decisamente versante a 03h 08’.

Poi scendiamo con lunghi tornanti e a 03h 14’ siamo a un luogo panoramico sulla destra del sentiero. È possibile ammirare il Piglione, il Prana, il Matanna, il Nona, il Procinto e l’intero gruppo delle Panie. Poi la discesa continua per tornantini più corti cui segue un tratto meno ripido e a 03h 24’ arriviamo a un trivio: a sinistra scende il sentiero 3 per Farnocchia e Capezzano Monte, a destra c’è un breve raccordo per il sentiero 106 e di fronte continua il nostro sentiero che ci porta a 03h 28’ a San Rocchino. Qua arriva uno sterrato da Pomezzana che è parte del sentiero 106 che poi continua da parte opposta, inoltre continua il sentiero 3 per la Foce del Pallone e Palagnana.


Aspetti di rilievo del sentiero

Case ai Lecci

Anche Case ai Lecci. Si trovano lungo il sentiero 107 a breve distanza dalla Culla a 605 metri di quota, sono ormai abbandonate e preda della vegetazione. Il nome deriva dal leccio che è la pianta principale dei boschi circostanti. Esse costituivano un antico borgo contadino e si riconoscono ancora pozzi di raccolta dell’acqua piovana e vasche scavate nella pietra. Nei pressi sono presenti terrazzamenti in parte ancora coltivati.

Ripiano dei Pennati

Si trova a circa 950 metri di quota, qua sono state incise nella roccia un gran numero di roncole a formato naturale, poco dopo c’è la vetta del Monte Gabberi. Si trova lungo il sentiero 107. Le incisioni dovrebbero essere piuttosto antiche e forse riconducibili a qualche culto pagano dato anche che il sito si trova in zona panoramica aperta e lontana dalle usuali vie di comunicazione. La presenza di croci, incise posteriormente, indicano una successiva cristianizzazione del luogo. Questo esempio di arte rupestre apuana è riconducibile presumibilmente all’alto medioevo o poco prima ed è un relitto culturale di tradizioni locali ben più antiche.

NOTA: ho riportate queste notizie sul ripiano dei Pennati pur non avendolo visitato, non conoscendone l’ubicazione. Mi riservo di farlo in seguito, nel qual caso aggiornerò queste informazioni.


Monte Gabberi

Modesta vetta delle Apuane meridionali, le cosiddette Apuane riposanti, ma, nonostante la scarsa quota (1108 metri), è un notevole punto panoramico. Anticamente era conosciuto come monte Gabbari. Esso domina, con la sua mole, la piana di Camaiore e la divide dal bacino del Vezza nel comune di Stazzema nel territorio del quale è interamente compreso. Sulla vetta c’è una grande croce metallica. La montagna è molto boscosa con qualche affioramento roccioso. È facilmente raggiungibile da S. Anna di Stazzema con il sentiero 4 e dalla Culla con il 107, da Farnocchia e da Trescolli con itinerari che si innestano nei sentieri precedenti. Il ripiano sommitale è molto panoramico a dispetto della modesta altezza: è possibile ammirare la costa con le isole da Livorno alla Spezia e, nelle giornate limpide, sono visibili le Alpi Marittime. Inoltre lo sguardo si apre sulla piana dal lago di Massaciuccoli al Camaiorese fino alla costa apuana, per finire le Alpi Apuane meridionali (Lieto, Matanna, Piglione, Prana) e centrali (Altissimo, Corchia, Panie) e anche, in lontananza, tutte le Apuane settentrionali.


Foce di San RocchinoSan Rocchino

Essa è situata a 801 metri. È un importante snodo di sentieri, qua passano il sentiero 106 da Trescolli per Pomezzana e il rifugio Forte dei Marmi e il sentiero 3 da Capezzano Monti per Palagnana passando dalla Foce del Pallone. Il 106, nel tratto verso Pomezzana, è uno sterrato nel bosco percorribile anche dalle auto. Inoltre qua arriva il sentiero 107 dalla Culla passando per Monte Gabberi. Qua si trova una cappella dedicata a San Rocco, siamo nel comune di Stazzema, ma a pochi metri da quello di Camaiore per cui questa zona fu, a lungo, luogo di controversie tra la comunità di Pomezzana e quella di Càsoli per i diritti di pascolo. A pochi minuti, lungo il sentiero 3, si trova l’Agriturismo Il Paesaggio.


Deviazioni e possibilità di escursioni

Il sentiero permette di effettuare una serie di escursioni utilizzando la rete di sentieri della zona di Sant’Anna oppure di compiere interessanti traversate (rimandiamo alla sezione Escursioni per i particolari). Citiamo alcune di queste possibilità lasciando poi all’iniziativa dell’escursionista la scelta di altri itinerari.


  • Andata e ritorno: servono circa 7 ore, ma non è sicuramente il più stimolante.
  • Anello su Farnocchia: arrivati al bivio per Farnocchia-Pietralunga si prosegue in questa direzione. Da Farnocchia poi si prende il sentiero 3 che porta a San Rocchino da cui si torna indietro. Servono oltre 9 ore. È possibile visitare Farnocchia, borgo molto panoramico sulla Apuane meridionali con bella chiesa del 1000, quasi sempre chiusa. Lo svantaggio è che il sentiero 3 da Farnocchia per San Rocchino è piuttosto degradato.
  • Anello per Case Sennari: dopo aver raggiunto la vetta si scende e, con il raccordo ben indicato, si recupera il sentiero 4 fino a Case Sennari da cui si ritorna al punto di partenza sulla strada asfaltata. Servono circa 5 ore. Servono un paio di ore di più se si vuol salire in vetta al Monte Lieto.
  • Traversata su Trescolli: da San Rocchino si scende su Trescolli dove dobbiamo avere un mezzo per tornare al punto di partenza. Servono circa 4 ore
  • Traversata sull’Alto Matanna: da San Rocchino con il sentiero 3 si prosegue fino alla Foce del Pallone e da qua per l’Albergo-Rifugio Alto Matanna. Servono circa 6 ore. La seconda parte dell’itinerario è molto panoramica e volendo è possibile salire anche sul monte Matanna o sul monte Nona allungando i tempi di un paio di ore. Naturalmente anche qua serve un mezzo per tornare a valle.

 

ulteriori itinerari relativi al sentiero CAI 107:


Commento

Questo percorso è semplice e la vetta del Gabberi è veramente appagante e può essere percorso quando sulle vette più alte delle Apuane c’è neve e ghiaccio. Sono notevoli le possibilità esplorative dei dintorni sia a piedi che in auto. Consigliamo senz’altro una sosta al Museo Storico della Resistenza e la salita-pellegrinaggio al Monumento alle vittime della strage di Sant’Anna di Stazzema.