SENTIERO CAI 153
LO SPAZIO DI FABIO - rubrica curata da Fabio Frigeri
ATTENZIONE!!!
In questa scheda è descritto soltanto il tracciato del sentiero indicato, risalente alla data sotto riportata. Non è presente alcun riferimento nè alcuna indicazione sul suo stato attuale e sulla sua attuale percorribilità, per conoscere i quali si rimanda alla voce "Sentieristica" del Menù Principale, in alto a destra. Rammentiamo, comunque, che, a tal proposito, la cosa migliore resta sempre quella di informarsi contattando le Sezioni CAI cui spetta la manutenzione dei singoli sentieri, poco prima di effettuare l'escursione.
6 agosto 2010

(f.f.) dal gennaio 2010 è operante la revisione della numerazione dei sentieri apuani[1], che in parte, ha modificato precedenti decisioni del 2008. Questo riguarda anche il sentiero di cui parliamo che avrebbe dovuto diventare la continuazione del sentiero 173, poi si è optato per mantenere i due sentieri distinti con il nuovo numero 153 che ha sostituito il vecchio 173 A. Aspettiamo la nuova cartina dei sentieri apuani che ufficializzi tutto questo. Intanto le modifiche sono già in parte operative e saranno definitive con il 1 gennaio 2011.

 
 

SENTIERO 153

Il sentiero è di competenza del Cai sezione Carrara che ne cura la manutenzione e la numerazione. Una prima revisione del 2008 faceva diventare il vecchio sentiero 173 A continuazione del 173, decisione rivista nel 2009 con la semplice rinumerazione dello stesso in 153.

TragittoFine strada e inizio sentiero vero e proprio

Vinca (parcheggio fine strada nuova 925m) – casa Farfareto (995m) – sentiero 38 (strada dei tedeschi) - Le Prade – Capanna Garnerone (1260m) innesto sentieri 37 e 173.

Informazioni sulla zona

Da Vinca (piazzetta) seguendo la strada asfaltata a piedi si arriva all’inizio del sentiero in circa 45’, mentre in auto bastano circa 5’.

Questo sentiero permette di accedere alla zona delle Prade risparmiando almeno 40’ rispetto al classico 38 preso a Vinca. Probabilmente è più frequentato dai rocciatori che desiderano arrampicarsi sulla Cresta Garnerone, sulle Guglie della Vacchereccia o nella zona del Monte Grondilice e vogliono essere in zona in tempi rapidi.

L’escursionista deciderà come gestire il tempo della sua escursione e se vale la pena di iniziarla con questo sentiero, in ogni modo chi ama esplorare le Alpi Apuane finirà anche con il percorrere, prima o poi, questo breve sentiero.

L’inizio del sentiero si trova presso il ponte sul fosso Nebbieto[2] alla fine della parte asfaltata della strada[3] destinata a collegare Vinca a Campocecina e alle cave del Sagro[4]. Questa strada aveva poco senso e sicuramente ha sprecato molto denaro pubblico deturpando parte della testata della Valle di Vinca.

La strada scende sulla destra all’inizio del borgo di Vinca, attraversa il canale Doglio, costeggia la Maestà (1 km) dedicata alla Madonna del Cavatore e dopo circa altri 2,5 km termina presso il ponte sul Nebbieto.

Dopo il ponte la strada continua come sterrato che, a tratti, si allarga con presenza di muri di contenimento in cemento e di un paio di ponti e dopo 40’ si perde nel bosco con tracce di sentiero, usate dai boscaioli, che riportano sul sentiero 38 per la Foce di Vinca.

C’è da aggiungere che sulla strada asfaltata, poco dopo la Maestà, sulla destra si stacca il sentiero 39 per Foce di Pianza e più avanti, questa volta sulla sinistra, uno stradello, detto Strada dei Tedeschi[5], che arriva alla Maestà di Doglio e da qua diventa sentiero 38.

La strada è ormai in completo abbandono, in parte è stata invasa da arbusti e la progressione in automobile non è semplice per la presenza di grosse buche.

Comunque all’inizio del sentiero c’è abbondante spazio per parcheggiare l’auto.

Descrizione del percorso

Difficoltà: E (semplice; in salita continua e lieve; dislivello poco meno di 350 m).Il rifugio Capanna Garnerone con la fonte della Vacchereccia

Stato del sentiero: non è ben indicato il punto di partenza, manca infatti un cartello indicatore, ma è impossibile sbagliarsi. Il resto del sentiero è ben evidente e ben segnato. È stata fatta manutenzione recentemente, come succede ogni anno, per evitare che l’eccesso di vegetazione ostacoli la progressione nella zona delle Prade.

Tempi: confluenza con il 38: 20’; tratto comune 153/38: 5’; salita al Rifugio 45’. Totale 01h 10’.

Il tratto iniziale fiancheggia un rivolo d’acqua in decisa salita poi entra in un bel bosco di castagni che, in alto, lasciano il posto ai faggi. Poi si apre tra lamponi, ginestre e ginepri con bella vista sul Pizzo d’Uccello e sulla Cresta Garnerone e costeggia i ruderi della Casa Farfareto. In 20’ arriva a confluire con il sentiero 38 che qua è uno stradello sassoso (partendo dalla piazzetta di Vinca avremmo impiegato almeno un’ora per arrivare qua).

La zona è estremamente panoramica sul gruppo del Monte Sagro che rimane alle spalle e su Pizzo d’Uccello e Cresta Garnerone che rimangono di fronte ergendosi dalle Prade sassose. Tracce di sentiero permettono di salire direttamente alla Foce di Giovo.

Il luogo è veramente molto bello con una grande variabilità di paesaggi dalla primavera all’autunno e dall’estate all’inverno. Scendendo pochi metri sul sentiero 38 c’è una casa isolata e risistemata piena di fiori nella buona stagione con di fronte un piccolo piazzale panoramico sul Sagro, particolarmente affascinante in inverno con la neve.

In meno di cinque minuti (25’) lo stradello sassoso arriva al bivio: in alto a sinistra continua il sentiero 153, mentre sulla destra il sentiero 38 si dirige verso la Foce di Vinca.

Il sentiero 153 prima è all’aperto e poi entra nel bosco in costante salita ed arriva ai ruderi della Casa Forestale posta a circa 1100m (35’). Da qua prosegue ancora nel bosco per uscire percorrendo una zona molto panoramica sulla cresta Garnerone e le Guglie della Vacchereccia e il Pizzo d’Uccello, in questo tratto predominano gli arbusti con qualche raro albero. A 1 h il sentiero entra nel fitto bosco di pini e sale lievemente alla Capanna Garnerone dove termina (01h 10’). Vista della Cresta Garnerone dal sentiero 153

In inverno con la neve la progressione è più faticosa, ma non è difficile. I boschi sono spogli, eccettuata la pineta dove si trova il Rifugio. Naturalmente i panorami sono splendidi.

Aspetti di rilievo del sentiero

Dal punto di vista dei panorami il sentiero diventa molto interessante nella zona delle Prade quando si apre su Sagro, Pizzo d’Uccello e Cresta Garnerone.

Il resto del sentiero è molto meno interessante anche se il castagneto iniziale è sicuramente bello.

Capanna Garnerone

È situata a 1260 metri sotto la cresta Garnerone, presso la Fonte della Vacchereccia nella valle di Vinca. È proprietà della sezione Cai di Carrara ed è un prefabbricato metallico Morteo (nome della ditta costruttrice di Genova). Fu inaugurato il 4 novembre 1963, come ricorda la targa affissa per i 40 anni. Nel 1978 venne costruita una piccola teleferica che sale dalla sottostante strada militare ed arriva nei pressi del rifugio. Al rifugio perviene il sentiero 37 (Foce di Giovo-Forno), il 173 da Campocecina che in parte coincide con il 37 e il 173 A (dalla strada dei tedeschi, questo sentiero con la nuova numerazione del 2008 diventa semplicemente 153). Esso è punto di riferimento importante per chi intende salire le cime della zona. Si pensa ad una futura ristrutturazione del fabbricato infatti esso è di vecchia concezione con coibentatura in amianto.

Deviazioni e possibilità di escursioni

Il sentiero 153 si immette nel 38, nel 37 e nel 37/173 e permette di effettuare varie escursioni che dipendono dall’escursionista.

Diamo qualche suggerimento:

  • Foce Rasori: in una decina di minuti è possibile, dalla Capanna Garnerone, arrivare alla Foce Rasori (1320m) che è un valico erboso che mette in comunicazione la Valle di Vinca con il Canal Fondone e quindi con Forno di Massa. Il luogo è estremamente panoramico sul monte Grondilice, sulla Forbice, la cima Questa, il Torrione Figari e poi sulla Tambura, il Sella, il Macina e l’Altissimo. Il panorama si apre anche sul monte Sagro, sulla costa e le isole (naturalmente per apprezzare completamente la bellezza di questo luogo serve una giornata limpida). Consigliamo la gita anche con la neve.

  • Anello delle Tre Foci: è possibile da Foce Rasori andare a Foce di Navola e poi a quella di Vinca e scendere con il sentiero 38, oppure percorrere l’anello in senso opposto. Il percorso richiede circa 4 ore ed è descritto nella sezione itinerari, anche le altre due foci sono molto panoramiche, in particolare quella di Vinca che si trova sotto lo spigolo est del Sagro.

  • Anello del Monte Grondilice: da Foce Rasori si sale alla Finestra Grondilice da cui si scende per Foce di Giovo con il sentiero 179. Da qua, con il sentiero 37, si torna alla Capanna Garnerone. Itinerario lungo e faticoso che richiede più di 7 ore.

Itinerari relativi al sentiero CAI 153 (ex 173A):

Commento

Questo sentiero è corto e non è difficile, volendo l’escursionista può limitarsi ad arrivare alla Capanna, fare una breve sosta e tornare indietro e in circa tre ore ha concluso la sua escursione. Il tempo che gli rimane può dedicarlo a visitare il borgo di Vinca, magari acquistando il celebre pane, oppure può scendere a Equi Terme.

Chi ama la montagna è in grado di cogliere la bellezza anche di escursioni brevi che possono essere appaganti per i panorami, per le fioriture o per gli amici che incontriamo lungo il tragitto. Magari, poi, ci fermiamo a meditare nella libertà che solo la natura è in grado di offrirci.

Penso sia impossibile rimanere indifferenti dopo aver percorso un sentiero apuano. Comunque ognuno di noi è in grado di gioire a modo suo e poi l’importante è tornare.

 

note

1 La riunione definitiva delle sezioni apuane del Cai si è tenuta a Carrara il 4 aprile 2009.

2 Modesto affluente del Lucido di Vinca posto alla sua destra orografica.

3 La strada è chiamata Via Tedesca e, in effetti, il primo tratto coincide con la strada dei Tedeschi di cui alla nota 5.

4 Il bacino marmifero del Sagro, in territorio fivizzanese, appartiene ai ”Beni Sociali di Vinca”. Questo è un residuo di diritto medioevale: 66 famiglie di Vinca acquisirono la proprietà di 1047 ettari tra cui l’intero bacino marmifero. E questo è ancora causa di contenzioso tra gli industriali del marmo e questa comunione sociale.

5 Fu costruita per motivi militari dai tedeschi nella seconda guerra mondiale e doveva collegare Vinca con la zona di Forno.