PADULE DI FOCIOMBOLI
LO SPAZIO DI FABIO - rubrica curata da Fabio Frigeri
11 luglio 2010

(f.f.) il Padule, o Torbiera, di Fociomboli è l’unico ambiente umido delle Alpi Apuane. Esso ospita specie botaniche rare ed è meritevole di valorizzazione e, soprattutto, di protezione da parte delle autorità. L’impressione è che, finora, ben poco sia stato fatto per proteggerlo, vedremo come continuerà la storia, è certo, comunque, che il sito è unico ed è ricchissimo di specie botaniche di notevole importanza.

PADULE[1] DI FOCIOMBOLI

È conosciuto anche come Torbiera[2] di Fociomboli o più semplicemente come “i Paduli”.

il Padule visto dal sentiero 129 poco dopo Fociomboli. Il Freddone (che non si vede) rimane alla sinistra della fotografia mentre il Corchia è dietro al fotografo. Sullo sfondo a sinistra le ultime pendici del Sumbra e al centro, verso destra, il monte Rovaio.Esso è una conca prativa acquitrinosa, situata tra i 1120 e i 1150 metri di quota, che si estende per circa un ettaro ai piedi del versante settentrionale del monte Corchia e di quello orientale del monte Freddone.

È circondata dal bosco (faggeta) ed è percorsa da rivoli di acqua meteorica che scendono dalle rocce calcaree dei monti che lo circondano. Inoltre il bacino è alimentato anche da sorgenti sotterranee che sgorgano nei punti di contatto tra le rocce calcaree e quelle impermeabili.

Il padule è il residuo di un piccolo lago di origine glaciale che si è mantenuto grazie al fondo impermeabile, prevalentemente formato da dolomia scistosa, che costituisce il suo letto a contrasto con la roccia carsica delle zone circostanti[3].

In questo modo le acque sono costrette ad affiorare e sul margine settentrionale si forma un piccolo emissario che va a formare il Canale delle Fredde, emissario della Tùrrite Secca che, a sua volta, poi confluisce nel Serchio a Castelnuovo Garfagnana.

Questa Torbiera costituisce l’unico ambiente umido in quota delle Alpi Apuane a contrasto con i numerosi laghetti e acquitrini presenti nel vicino Appennino e di conseguenza essa riveste un notevole interesse ambientalistico. Il padule è, infatti, ricco di rare specie botaniche per lo più neutrofile o leggermente basofile poiché le acque calcaree che alimentano la torbiera neutralizzano l’acidità della stessa. Inoltre i depositi di torba conservano pollini fossili che documentano quali specie botaniche vivessero qua nel periodo glaciale e post-glaciale.

La visita al Padule è un’escursione facile ed è consigliata agli amanti della botanica. L’eccezionalità del biotopo richiederebbe, probabilmente, una maggiore tutela da parte del Parco delle Alpi Apuane.

Chi non conosce la sua esistenza non ha alcuna informazione sul modo di raggiungerla: forse è meglio così poiché evita i danni che qualche male intenzionato potrebbe arrecarle, ma rimane il sospetto che l’importanza reale del Padule sia misconosciuta dagli amministratori.

Le modificazioni ecologiche della zona comportano rischio di perdita di specie rare. I pericoli sono legati al pascolo, per lo più cavalli, e alla frequentazione da parte dei turisti, anche se rispettosi dell’ambiente.

COME SI ARRIVA

nel padule: a sinistra la fioritura di eriophorum latifolium , tra gli alberi pascolano spesso cavalli allo stato brado.Fociomboli rappresenta il luogo migliore per accedere al Padule. Mediante il sentiero 11 in meno di mezz’ora si perviene alla Torbiera. A sua volta a Fociomboli si arriva dal Passo di Croce in circa mezz’ora, ma è possibile arrivare anche da Mosceta (sentiero 129 oppure 128/11), da Ponte Merletti (sentiero 129/11), da Isola Santa (sentiero 9 /11 oppure 9/129).

LA VEGETAZIONE

Il Padule rappresenta un unicum dal punto di vista botanico in cui troviamo specie di notevole importanza tra le quali ricordiamo in particolare:

lEriophorum latifolium (erioforo, pennacchio) specie presente solo qua in tutto il territorio apuano, essa è caratterizzata dall’infiorescenza bianco-cotonosa, molto spettacolare è la fioritura a giugno-luglio;

e poi l’ Alchemilla alpina, l’ Epilobium palustris, l’Equisetum palustre, la Menta aquatica, la Veronica beccabunga, il Veratrum lobelianum e le Pinguicole tipiche delle Apuane.

Tra le orchidee ricordiamo:

la Dactylorhiza incarnata, la Dactylorhiza maculata, la Gymnadenia conopsea, l’Herminium monorchis.

IL PADULE OGGI

L’escursionista si trova di fronte un ampio spiazzo verde in cui la parte acquitrinosa è concentrata verso la destra (zona Pania) a metà alcune tracce di sentiero portano al boschetto in cui spesso pascolano i cavalli.

Il sito è di proprietà privata, ma situato nel Parco Regionale delle Alpi Apuane. Al momento però non esiste un regolamento d’uso

La speranza è che sia fatto tutto il possibile per la sua salvaguardia permettendone la fruizione agli amanti della natura, agli studiosi e a tutti gli escursionisti rispettosi dell’ambiente.

I SENTIERI

Il sentiero che arriva al Padule è il numero 11, gli altri due citati sotto permettono di effettuare un interessante anello che fa capo al Rifugio Del Freo di Mosceta. Partendo dal Passo di Croce il sentiero 11 porta a Fociomboli, al Padule, al Puntato e all’innesto del 128 per Mosceta, qua con il 129 si torna a Fociomboli chiudendo l’anello. Questo itinerario è descritto nella sezione delle escursioni del nostro sito.

Naturalmente sono possibili diversi altri itinerari partendo dalla zona di Tre Fiumi o di Ponte Merletti, sulla strada del Cipollaio, oppure da tutte le località che permettono di accedere alla Foce di Mosceta.

Ricordiamo che in inverno i sentieri che, in condizioni normali sono facili, possono essere coperti da neve e ghiaccio e, per percorrerli, è necessario essere forniti dall’attrezzatura adatta, altrimenti è bene rinunciare all’escursione.

Sentiero 11

Passo di Croce (1160m) innesto sentiero 10 per Passo dei Fordazzani e Campanìce – innesto 129 per Campanice e Ponte Merletti - Fociomboli (1260m) innesto 129 per Mosceta – innesto sentiero non numerato per il Freddone – Padule - Puntato innesto 128 per Tre Fiumi – innesto 128 per Mosceta - Col di Favilla (938m) innesto 9 per Isola Santa e Mosceta. Lo sviluppo totale è circa 3 km. Il tratto fino a Fociomboli è una strada a tratti asfaltata ed a tratti sterrata (sistemata nel 2009 per permettere ai pigri di arrivare a Fociomboli in auto) che costeggia il versante ovest del Corchia, questo tratto è spesso ghiacciato in inverno. Poi il sentiero scende al Padule e al Puntato e, attraverso il bosco, finisce a Col di Favilla.

Sentiero 128

Tre Fiumi (ca 750m) - Puntato (987m) raccordo 11 - Foce di Mosceta (1170m). Esso segue un bosco panoramico sui versanti settentrionali del Freddone fino al Puntato dal quale raggiunge il Rifugio per una bella faggeta che tocca la Tana dell’Omo Selvatico.

Sentiero 129

Ponte Merletti (ca 800m) – Campanìce (1050m) innesto sentiero 10 – innesto sentiero 11 con tratto comune - Passo Fociomboli (1260m) - Retro Corchia - Rifugio del Freo (1180m) - Foce di Mosceta (1170m). Unisce la carrozzabile del Cipollaio con la zona del Puntato e quella di Mosceta passando per un bosco a tratti piuttosto ripido. È detto anche Sentiero dei carbonai, lungo il percorso esistono alcuni rifugi in pietra che servivano come riparo per i carbonai.

NELLE VICINANZE

Passo di Croce

il Padule dominato dal monte Corchia, all’estrema sinistra la vetta del monte.Si trova a quota 1160 metri ed è un ripiano erboso che dai Torrioni del Corchia cala verso il passo dei Fordazzani. Da esso si gode una splendida vista sulle Apuane settentrionali: Sagro, Tambura e Sella e sulle più vicine Apuane centrali: Altissimo, Macina, Fiocca, Sumbra, e Freddone, inoltre la visuale comprende tutta la costa dalla Spezia fino alla Versilia e alle isole nelle belle giornate. A livello della maestà, alla fine della strada asfaltata, una palina indica il sentiero 10 per il passo dei Fordazzani da cui il bivio per il 141 per le Cervaiole ed il 10 per Campanìce. Oltre la maestà dedicata a Fortunato Cocci c’è un monumento marmoreo del 2000 dedicato agli ideatori della strada per Fociomboli. Questi erano due frati professori di Terrinca, Cesare Coppedè e Gustavo Cocci, il primo si interessò del tratto fino al Passo, il secondo di quello per Fociomboli. La strada in questione si biforca subito: a sinistra (segnavia 11) continua per Fociomboli, mentre a destra la strada, chiusa da una sbarra, sale per la cava dei Tavolini del monte Corchia. Una alternativa-scorciatoia per quest’ultimo percorso è seguire sulla destra della sbarra un sentiero segnato di rosso, ma non numerato, che porta ad un pannello verde sulla via di cava dei Tavolini.

Fociomboli

Valico tra la quota 1461 metri del monte Corchia ed il monte Freddone. Si trova a 1270 metri e corrisponde alla testata del Canale delle Fredde. Esso è attraversato dalla mulattiera, ora in parte asfaltata, che congiunge il Passo di Croce con il Puntato e il Col di Favilla, che corrisponde al sentiero 11. Da qua passa poi il sentiero 129 che unisce Mosceta alla strada del Cipollaio (ponte dei Merletti), passando per Campanìce. Una piccola parte di questo sentiero segue una marmifera per le dismesse cave del retro-Corchia.

Foce di Mosceta

È il largo valico a 1170 metri tra il Monte Corchia e la Pania della Croce. Qua si trova una maestà con una serie di lapidi per i caduti in montagna e sul lavoro ed un cippo commemorativo dei partigiani caduti per la libertà. È importantissimo nodo di sentieri e punto di partenza di moltissime escursioni. Si arriva alla foce da moltissimi paesi nei dintorni con lieve fatica. Da Retignano il sentiero 123 va a confluire con il 122 da Pruno, da Levigliani per via di cava e per le Voltoline (sentiero 9), questi tre itinerari convergono nel passo dell’Alpino da cui in breve si raggiunge Mosceta. Da Fociomboli arriva il 129, da Cardoso il 7 poi 124, da Foce di Valli il 125. Inoltre ancora il 9 che proviene da Isola Santa ed il 128 per il Puntato, presso il vicino Rifugio del Freo. Dalla foce parte la via normale per la Pania: il sentiero 126. la zona è ricca di acqua ed è molto amata dai campeggiatori. Poco distante si trova l’accogliente Rifugio Del Freo del Cai di Viareggio.

Puntato

Si trova alla base del versante settentrionale del Corchia e consiste in una conca prativa tra i 1000 ed i 1100 metri di quota a cui arrivano i sentieri 11 da Fociomboli ed il 128 da Tre Fiumi per il Rifugio Del Freo. La conca è circondata dal Corchia, dal Freddone e dalla Pania della Croce con il ben evidente Pizzo delle Saette. Il Puntato era un alpeggio per i pastori della comunità di Terrinca ed esistono in zona vecchi casolari ed anche una chiesetta che sono stati ristrutturati. Alcuni casolari sono adibiti all’accoglienza di escursionisti e gitanti con posti letto e cucine: la Baita “Il Robbio” che è una piccola azienda agricola, la Baita “Ciampi” ed il Rifugio “La Quiete”. La chiesa è dedicata alla SS. Trinità e risale al 1679, vicino c’era una maestà più antica fatta edificare per sua devozione da Francesco Bacchelli con icona marmorea dedicata alla Madonna del Rosario col Bambino e S. Giovani Battista. Dopo lo smantellamento della maestà l’icona fu murata sul muro della chiesa e rubata nel 1973.

ITINERARI RELATIVI AL PADULE DI FOCIOMBOLI:

 

note

1 Ricordiamo che il termine deriva dal latino medioevale padulem dal termine classico paludem con trasposizione delle lettere “d” ed “l” (metatesi). Il termine è diffuso in Toscana.

2 Per torbiera si intende il fondo di un lago, di una palude o di un’altra depressione in cui si accumulano depositi vegetali che decomponendosi danno origine a torba, cioè carbone molto giovane e con scarso valore calorifero.

3 Il contesto geologico circostante il Padule è dominato da formazioni carbonatiche mesozoiche (marmi e grezzoni) mentre nella zona del Padule stesso predominano formazioni scistose siliceo-clastiche paleozoiche che determinano l’impermeabilizzazione del suolo. Ricordiamo che i grezzoni sono dolomie stratificate di color grigio scuro.