(f.f.) questa piantina diventa facilmente individuabile durante la fioritura estiva, altrimenti può essere confusa con altre piante come i Sempervivum. Non è considerata a rischio, ma naturalmente, deve essere rispettata.
IL GENERE SAXIFRAGA
Famiglia Saxifragaceae
Saxifraga L. fu classificato da Linneo nel 1753
Il nome del genere deriva dalla parola latina saxĭfrǎga che indicava piante di questo genere. L’aggettivo saxĭfrǎgus significa “che frange sassi o scogli” e, a sua volta, deriva da saxum (= sasso, pietra) e dal verbo frangĕre (= spezzare, infrangere, rompere). Alcuni sostengono che il nome derivi dalla proprietà attribuita alla pianta di frantumare i calcoli renali, mentre altri sostengono che sia legata al fatto che queste piante rompono le rocce su cui vegetano mediante bioerosione. In inglese sono chiamate anche stone-breakers.
Il genere comprende oltre 400 specie perenni, biennali o annuali originarie delle zone montane della fascia temperata boreale dove arrivano fino a 4000 metri di altitudine.
In genere le foglie crescono vicino al terreno, possono essere succulente e formare rosette. I fiori hanno cinque petali, sono bianchi, rosa, rossi e gialli e si alzano rispetto al corpo principale della pianta.
Amano terreno umido e fresco, in mezz’ombra o ombra e sono usate come piante ornamentali e per decorare giardini rocciosi.
Sulle Alpi Apuane sono presenti diverse specie di questo genere (cui dedicheremo articoli su questa rubrica), a proposito rimandiamo all’articolo relativo alla Saxifraga latina.
SAXIFRAGA PANICULATA
Saxifraga paniculata Miller
Classificata da Philip Miller[1] nel 1768.
Conosciuta anche come: Saxifraga aizoon Jacq.
Conosciuta volgarmente come: sassifraga alpina, sassifraga delle rocce
Il nome specifico paniculata deriva dal latino pānĭcŭla (= pannocchia) essendo la sua infiorescenza una panocchia.
Così riporta il botanico apuano Pietro Pellegrini[2]:
587. – Saxifraga aizoon – Jacq. [Saxifraga paniculata Miller]
= Saxifraga intacta – W.
= Saxifraga besleri - Sterub
(luoghi in cui è stata osservata:) Sulla vetta della Brugiana, fra il M. Carchio e l’Altissimo, alla Tambura, al M. Rasori, al M. Sagro e fra il Sagro e Vinca nonché lungo la strada tra Vinca e il Ponte di Monzone, al Pizzo d’Uccello, al M. Tamburone sopra Colonnata. In Lunigiana al M. Orsaro (Cal.), al Passo Cirone e al M. Molinello in territorio di Pontremoli.
Fiorisce in giugno e luglio. Pianta erbacea perenne.
La saxifraga paniculata è specie artica che è scesa fino all’arco alpino e alla catena appenninica dove ha trovato un habitat adatto.
Nel territorio nazionale sono presenti due sottospecie:
Saxifraga paniculata Miller subsp. paniculata: essa ha foglie più piccole e poche ciglia e fiori più grandi. Essa vegeta sulle Alpi, sullìAppennino settentrionale e sulle Alpi Apuane e la Corsica e, di rado, nell’Appennino centrale.
Saxifraga paniculata Miller subsp stabiana (Ten.) Pign.: essa presenta foglie più grandi e più coriacee con ciglia più lunghe e secrezioni calcaree più grandi e fiori più piccoli. Essa vegeta nell’Appennico Centrale e meridionale.
LA PIANTA
Classificazione: Superdivisione: Spermatophyta; Divisione: Magnoliophyta (Angiospermae); Classe: Magniliopsida; Sottoclasse: Rosidae; Ordine: Saxifragales; Famiglia: Saxifragaceae; Genere: Saxifraga; Specie: Saxifraga paniculata
Forma biologica: Emicriptofita rosulate[3] (simbolo:H ros). Le Emicriptofita (simbolo H) sono piante erbacee, bienni o perenni, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve. Le Rosulate (simbolo: ros) hanno le foglie disposte a formare una rosetta basale.
Descrizione: pianta erbacea perenne che presenta alla base densi cuscini di rosette collegate tra loro mediante stoloni. Lo rosette sono formate da foglie coriacee, sessili e succulente lunghe fino a 5 cm con bordo contornato da secrezioni bianche di carbonato di calcio. I rami fioriferi sono lunghi fino a 30 cm e presentano poche foglie lineari, essi si ramificano in alto a formare una pannocchia formata da numerosi fiori bianchi spesso con punti purpurei. Il frutto è una capsula.
Antesi: giugno-luglio.
Tipo corologico: artico alpina, europea e nord-americana. Essa è presente anche sulle montagne delle zone temperate. In Italia si trova sull’arco alpino e sull’Appennino.
Habitat: rocce e pietraie, pascoli pietrosi su terreni calcarei, ma è presente anche su rocce silicee. Vegeta dai 400 ai 3000 metri.
Conservazione: la specie non è compresa nella LRT (Lista Rossa Toscana) delle specie vegetali protette dove si trovano, invece, Saxifraga etrusca, Saxifraga exarata subsp. exarata e Saxifraga granulata subsp. brevicaulis. In altre regioni del paese è considerata specie protetta.
Altre foto relative a questa specie, presenti su questo sito possono essere consultate qui
Attenzione: le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimentari eventualmente indicati sono a puro scopo informativo. Decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro uso a scopo alimentare, curativo e/o estetico.
note
1 Philip Miller (1691-1771) botanico scozzese fu a lungo responsabile del Giardino Botanico di Chelsea.
2 Pietro Pellegrini “Flora della Provincia di Apuania ossia Rassegna delle piante fanerogame indigene, inselvatichite, avventizie esotiche e di quelle largamente coltivate nel territorio di Apuania e delle crittogame vascolari e cellulari, con la indicazione dei luoghi di raccolta”, Stab. Tip. Ditta E. Medici, Massa, 1942. Il testo è stato ristampato in copia anastatica nel maggio 2009 dalla Società Editrice Apuana di Carrara per conto della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara. Pag. 126.
3 Questa pianta però presenta anche caratteristiche delle camefite pulvinate.