DATA ESCURSIONE:01/05/2009
Qui un approfondimento su Col di Favilla.
Superato il bivio che porta a Capanne di Careggine, dopo 300 metri sulla sinistra, troviamo uno spiazzo che permette di parcheggiare: qua inizia una strada per la vicina cava e per Col di Favilla.
Questa strada è chiusa da una sbarra metallica le cui chiavi sono in possesso degli abitanti di Col di Favilla, ma la sbarra è facilmente aggirabile.
Il sentiero inizialmente scende ad incontrare alcune capanne dove si taglia il legno, poi devia decisamente a sinistra a 4’ con salita ripida e a 7’ un cancello indica l’ingresso della vecchia cava.
Adesso la salita è aspra, qualche freccia rossa indica il percorso che, comunque, è obbligato.
La cava è abbandonata, ma riveste un certo interesse.
Sulla sinistra scende impetuoso il Canale delle Fredde, che per un tratto seguiremo, poi costeggeremo un suo affluente che forma la Val Terreno.
A 16’ incontriamo una bella cascatella e dobbiamo seguire a sinistra.
Salendo iniziamo a vedere il Sumbra.
A 19’ incontriamo l’altro cancello della cava ed entriamo bel bosco.
Il sentiero è ora un ampio stradello su cui possono salire le auto per Col di Favilla, a destra abbiamo il torrente che incontreremo più volte durante l’ascesa, oggi c’è tanta acqua che ci costringerà a qualche modesto guado, ma in genere esso è piuttosto secco. A 23’ troviamo un ponticello di legno non molto utile e subito dopo un bivio: dobbiamo proseguire a sinistra (c’è anche un’indicazione) in leggera discesa.
Poi riprende la salita lungo la quale vediamo alcune case sparse sulla destra e a 39’ un grosso rudere presso il torrente che potrebbe essere quello di un vecchio mulino.
Continuiamo a salire intravedendo tra le fronde il monte Sumbra e a 56’ siamo ad uno spiazzo-parcheggio abbastanza panoramico con un rudere. Qua, da destra, arriva il sentiero 11 dal Puntato e da Foce di Mosceta.
Noi saliamo a sinistra ed in un paio di minuti siamo a Col di Favilla (940m) presso il piazzale della chiesa. Ci fermiamo un attimo alla fontana e poi la aggiriamo a destra seguendo il sentiero 9 che porta a Foce di Mosceta. Costeggiamo alcuni ruderi a sinistra e passiamo per un bel tratto di sentiero fiancheggiato da faggi e poi scendiamo verso un torrente.
Qua a 01h 13’ il sentiero diventa una bella mulattiera che si inerpica nel bosco piuttosto ripidamente.
Ad 01h 30’ siamo al bivio con il sentiero 127, mentre il 9 a destra prosegue per Mosceta, noi prendiamo a sinistra il 127 in lieve salita.
Poco più in alto si apre una finestra panoramica sul Sumbra ed il Fiocca.
Il sentiero si fa più stretto e pieno di foglie per cui richiede attenzione, segue un tratto in discesa e saliscendi ed uno dei tanti ravaneti che scendono dal monte, qua il sentiero è aperto e molto panoramico.
A 02h 11’ siamo al bivio con il sentiero 139 che sale a destra per la Borra di Canala, il 127 prosegue fino ad incrociare il sentiero 7 e lo faremo al ritorno.
La salita è molto ripida, prima nel bosco, poi su roccette e a 02h 28’ siamo all’aperto alle pendici di un ravaneto con il panorama aperto sul monte Rovaio e Capanne di Careggine.
Saliamo ancora e a 02h 41’ siamo alla Porta di Borra di Canala (1260m).
Questo orrido canale ha sulla sinistra l’altopiano carsico della Vetrìcia con la Torre Oliva e a destra le propaggini orientali del Pizzo delle Saette e di fronte la Pania della Croce.
La salita, molto ben segnata, avviene su roccette con tratti di sentiero più agevole: è faticosa, ma non difficile e l’orientamento è facilitato anche da una serie di ometti in pietra.
La parte più alta è quella più ripida per sfasciumi e a 03h 55’ sulla destra si stacca un sentiero ben evidente e segnato di blu per il Pizzo delle Saette.
A 04h 11’ siamo alla Focetta del Puntone (1611m). Questo è un ameno valico, molto panoramico, tra il massiccio della Pania della Croce e l’Uomo Morto, qua arriva il sentiero 7 da Foce di Valli per il Passo degli Uomini della Neve ed il 126 da Mosceta per il vallone dell’Inferno.
Prendiamo a sinistra il sentiero 7 che ci porta facilmente al Rifugio Rossi (1609m), lontano si vedono Sumbra e Fiocca e dietro ci sono le apuane settentrionali ben evidenti sono Sagro, Sella, Tambura e Pisanino.
A 04h 30’ siamo al Rifugio che si trova proprio sotto il naso dell’Uomo Morto. Qua sostiamo una mezz’ora. Poi scendiamo per il sentiero 7 con di fronte la bella massa della Pania Secca, ci lasciamo sulla destra alcune timide fonti e seguiamo i segni fino ad entrare nel bosco a sinistra a 12’, il sentiero tiene sulla destra le pendici della Pania Secca.
A 27’ un bel punto panoramico sul massiccio del monte Rovaio, il sentiero poi continua a scendere nella faggetta con qualche cartello posto del Parco per illustrare flora e fauna apuana.
A 55’ siamo presso alcuni ruderi e a 01h 07’ ad un bivio (ca 1150m), mentre il 7 scende a Piglionico il 127, che prendiamo, va a sinistra scendendo fino ad entrare in un giovane bosco poi risale fino ad un bel punto panoramico a 01h 17’ i monti che vediamo sulla destra sono il Rovaio e più avanti il Sumbra.
Il sentiero è un continuo saliscendi che fiancheggia diversi ravaneti dovuti all’erosione delle ultime pendici delle Panie che stiamo costeggiando, muri a secco permettono che il sentiero rimanga pulito.
A 01h 40’ cominciamo a vedere in alto la Borra di Canala e a 01h 54’ siamo al bivio con il 139, dove chiudiamo l’anello.
A 2h 30’ siamo al bivio con il 9 proseguiamo a destra ed arriviamo a Col di Favilla 02h 56’ da cui scendiamo per la strada fatta in mattinata, a 3h 28’ siamo alla cava e a 03h 46’ siamo all’auto.