(MS-Fivizzano) VINCA (Madonna del Cavatore)-MAESTA' DEL DOGLIO-FOCE DI GIOVO-FINESTRA (o FOCE) DI GRONDILICE (750 m)-CAP. GARNERONE-VINCA (Madonna del Cavatore) (Anello)
ATTENZIONE!!!
Si raccomanda di consultare sempre lo stato dei sentieri poco prima di intraprendere l'escursione (Voce Menù "Sentieristica") oppure, ancor meglio, di informarsi contattando le Sezioni CAI cui spetta la manutenzione dei singoli sentieri.

Località di partenza:

VINCA (Madonna del Cavatore 760 m)

Località di arrivo:

VINCA (Madonna del Cavatore 760 m)

Dislivello mt.:

930

Tempo totale:

7,30h

Difficoltà

EE

Punti di appoggio:

Rif. Donegani (30 min. Dalla Foce di Giovo) – Rif. Orto di Donna (con dev.) - Rif. Garnerone

Rifornimento acqua:

Capanne del Giovo (fonte) – c/o punti appoggio

Tratti ferrata:

No

Sequenza sentieri:

175 – 37 – 179 – 186 – 37 - 153 (ex 173A) - 38

Tipologia percorso:

ND

Immagini del percorso (35)
Disclaimer
Descrizione itinerario
Data escursione: 13/10/2007



Nel 2020 la via Tedesca è stata parzialmente ripristinata, con interventi di pulitura dai rovi e risistemazione del piano e degli smottamenti, il primo tratto dalla Madonna del Cavatore alla Maestà del Doglio, che al tempo si trovava in stato alquanto disastrato e invaso dalla vegetazione è ora perfettamente percorribile. Si veda il primo tratto di questo itinerario VINCA (Madonna del Cavatore)-MAESTA' DEL DOGLIO-CASE DEI FIORENTINI-INN. SENT. NN )-FOCE RASORI (1316 m)-CAPANNA GARNERONE -INN. STRADA -MADONNA DEL CAVATORE (doppio anello)

Qui un approfondimento sul Monte Grondilice.
Qui un approfondimento su Vinca.



Dalla Madonna del Cavatore (mt.820), si imbocca il sentiero (Via Tedesca), in verità ultimamente troppo trascurato ed inizialmente alquanto impedito dai rovi (vedi note), che più avanti diventa stradello che seguiamo a sinistra, e che, risalendo un bosco di castagni, con qualche tornante ci porta ad una marginetta che domina il paese di Vinca, la Maestà del Doglio.
Di fianco a questa troviamo il segnale del sentiero 175, lasciamo quindi la via Tedesca che scende a destra, per seguire quest'ultimo e salire dapprima ancora in mezzo ai castagni, poi tra faggi ed abeti, per sfociare, infine tra i prati delle Capanne del Giovo, antico insediamento pastorizio. Qui il nostro sentiero incrocia il nr.37, che proviene, da destra, dal Rifugio Garnerone, e ne prende il numero.
L'ascesa si fa un po' più erta, ma il passo del Giovo (mt.1500) non è lontano. E' questa una bella sella erbosa che separa la Valle di Vinca dalla Val Serenaia e, contemporaneamente congiunge la Cresta Garnerone al Gruppo Pizzo d'Uccello-Nattapiana.
Una sosta è d'obbligo per godersi il panorama di tutte le cime più alte delle Apuane.
Si prosegue, quindi, lasciandoci a sinistra il sentiero 181 che conduce alla vetta del Pizzo d'Uccello, prendendo, a destra, il nr.179, che costeggiando la Cresta Garnerone e lasciandosi sotto a sinistra la cava di marmo di Orto di Donna (Cava 27), sale tranquillamente fino a cambiare il numero in 186, che porterà in breve tempo ai 1750 mt della Finestra del Grondilice.
Lasciando qui gli zaini, si può salire tra detriti (attenzione!) e facili roccette (1° grado), ai 1809 mt della vetta del Grondilice.
Per chi è appassionato di speleologia ricordiamo che, sulle pendici meridionali di questo monte a quota 1565 mt, si trova l'ingresso dell'abisso Olivifer, che con i suoi 1215 mt di profondità, risulta essere la seconda grotta più profonda in Italia, subito dopo l'Abisso Paolo Roversi (prof. mt.1350), che si trova sul versante nord del Monte Tambura (Carcaraia) a poco più di 2 km ad Est in linea d'aria.
Dalla Finestra del Grondilice, discendiamo con molta attenzione, tra detriti pietrosi e roccette prima e tra il paleo (gli insidiosi ciuffi d'erba delle Apuane) dopo, il versante Sud-Ovest fino alla piazzola elicotteri di Foce Rasori. Qui bisogna fare attenzione (la segnaletica non è delle migliori) e tenere le tracce di sentiero a destra fino a trovare il nr.37, che in poco tempo porta alla Capanna Garnerone, dove si trova anche una bella fonte perenne.
Da qui, facendo attenzione ad imboccare il sentiero di sinistra 153 (ex 173A) si scende nell'abetaia e poi tra radi faggi e roccette, finchè, superata una costruzione (la ex Casa della Forestale), arriviamo ad incocciare lo stradello che coincide con il sentiero 38.
Lo seguiamo a destra scendendo in un bel bosco di castagni secolari e in circa 40' ci ritroviamo alla Maestà del Doglio e da lì, in altri 10' al punto da cui eravamo partiti.
Viste su mappa: Come arrivare e Itinerario
Il paese di Vinca è raggiungibile dall'uscita del casello autostradale di Aulla della A15 Parma-La Spezia, percorrendo la SS63 del Passo del Cerreto per circa 13Km.
Poi si devia a destra seguendo le indicazioni per Equi Terme.
Giunti a Monzone si seguono i cartelli indicatori per Vinca.
Qui giunti si entra in paese, lo si attraversa tenendo la destra ad un bivio e lo si oltrepassa di circa un Km., finchè, su una curva a sinistra, non notiamo il monumento alla Madonna del Cavatore. Qui si può lasciare l'auto per iniziare l'escursione imboccando il sentiero di fianco ad essa.
Note
Considerato il cattivo stato del tratto iniziale del percorso a lato della Madonna del Cavatore, è conveniente optare per l'alternativo sentiero che parte proprio dal paese, nei pressi del lavatoio e risalire la strada asfaltata fino alla sua prima curva a sinistra. Il sentiero inizia proprio sulla curva, dirigendo verso destra, e ci porterà con un facile percorso fra i castagni e poi su terreno scistoso alla Maestà del Doglio, dove si prende il 175, evitando così il primo tratto dalla Madonna del Cavatore alla maestà del Doglio, che è al momento in stato di abbandono, e spesso difficilmente percorribile.

I boschi di castagni che circondano il paese furono teatro, tra il 24 ed il 25 Agosto 1944, di una delle tante stragi di civili perpetrate dai nazifascisti nell'entroterra apuano.
Persero la vita 173 persone, molte delle quali furono trovate decapitate o orrendamente mutilate, e lo stesso paese di Vinca fu devastato e dato alle fiamme.
Traccia GPS