(f.f.) la Torre di Monzone è una modesta vetta delle Apuane Settentrionali facilmente raggiungibile da Campocecina. Mentre nel versante sud è boscosa e scende con limitati dislivelli, il versante orientale, visto dalla strada per Vinca, appare severo e strapiombante sulla Canalonga dove scendeva la teleferica del Balzone[1].
TORRE DI MONZONE
È un rilievo di altezza modesta (1251 metri) a sud del paese di Monzone, nel comune di Fivizzano.
La cima si articola in due vette: la minore a nord raggiunge 1212 metri ed è più panoramica sul mare, l’altra vetta, quella maggiore, a sud, è più panoramica sul Pizzo e sul Balzone. Le vette non presentano croci o altre particolari indicazioni.
Il monte è caratterizzato dall’alternarsi del bosco a faggi con le rupi calcaree che gli conferiscono un aspetto selvaggio.
È facilmente raggiungibile da Case Cardeto, da Case Respettolo e dalla Foce Pozzi mediante salite modeste.
A nord la Torre domina il paese di Monzone, che gli dà il nome, con la sua mole dignitosa, invece a sud va a collegarsi al crinale del vicino Monte Ballerino mediante il Colle a quota 1157 metri.
A est la montagna strapiomba nella Canalonga, di cui forma la fiancata sinistra, con vie adatte ai rocciatori ed all’arrampicata artificiale che furono aperte negli anni settanta del XX secolo.
COME SI SALE
MONZONE
È una frazione del comune di Fivizzano. Il borgo vecchio, denominato Monzone Alto, si trova a 277 metri di quota abbarbicato su una balza rocciosa e dominato dalla chiesa di San Prospero con il suo tozzo campanile.
Il borgo si trova in posizione strategica a controllare il transito per la valle di Vinca che dalla Lunigiana porta verso Carrara e Massa[2].
Su un vicino dirupo ci sono i ruderi di un castello dei Marchesi dell’Aquila che di recente è stato restaurato.
L’abitato del Ponte di Monzone, conosciuto semplicemente come Monzone si trova più in basso a quota 226 metri all’ingresso della Valle di Vinca e presso la stazione ferroviaria che ha stimolato lo sviluppo urbanistico. Qua il torrente Lucido riceve le acque dal Lucido di Vinca da sinistra ed è presente un bel ponte in muratura a schiena d’asino sul Lucido che ha dato il nome alla zona.
A Ponte di Monzone esiste anche una bella villa affrescata dal pittore locale Stefano Lemmi: è Villa Giannetti che risale al XVII secolo.
Nella stazione ferroviaria è stato allestito il Museo del Lavoro[3], dedicato in particolare ai lavoratori del marmo ed alla possente teleferica del Balzone.
Seguendo la strada per Vinca si trovano importanti sorgenti di acqua minerale (acqua bianca ed acqua nera) e l’inizio della teleferica del Balzone, ormai smantellata.
A Monzone Alto termina la tappa n° 11 del Trekking Lunigiana (Casola-Monzone) che passa per Ponte di Monzone, attraversando il ponte di cui si è parlato prima. Inoltre sempre da Monzone Alto partono due sentieri: il 40 ed il 40b (rinumerato 194 con revisione del 2008) diretti alle Case Cardeto ed a Carrara.
INTORNO AL MONTE
Il Balzone
Il Balzone (1042metri) è un dirupo di oltre 400 metri a strapiombo sulla valle della Canalonga che finisce in quella di Vinca presso l’attuale strada provinciale e della vallata costituisce la testata. Da qua partiva una via di lizza (vedi articolo su questa rubrica dedicata al Balzone) diretta allo sbocco della valle di Canalonga tra Monzone e Vinca. Nel 1907 fu costruita una teleferica per il trasporto del marmo proveniente dalla cave del Borla e del Sagro la cui stazione di partenza è proprio a 1042 metri. Il Balzone è un contrafforte nord del Monte Sagro. Ci si arriva facilmente da Foce di Pianza seguendo una marmifera che si stacca dal sentiero 39 oppure una deviazione del 174 presso le cave del Borla. Il luogo è caratterizzato da una costruzione in buon stato di conservazione dove c’erano i motori di alimentazione della teleferica e dagli scivoli della teleferica stessa.
Canalonga
È un vallone che si diparte ad ovest da quello principale di Vinca ed è percorso da un torrente detto Il Fosso che nasce dalle pendici del Sagro e sbocca nel Lucido di Vinca all’imbocco del vallone stesso. È delimitato dalle aspre pareti della Torre di Monzone e del Balzone che poi forma la testata. È percorso nella parte bassa da una marmifera che si trasforma ben presto in un’erta via di lizza intagliata nella parte del Balzone, essa porta al bacino delle cave del Sagro. Prima delle cave ci sono i ruderi della struttura principale della teleferica del Balzone.
Casa Cardeto
Si trova presso i Prati omonimi a quota 1110 metri, al bivio del sentiero 40/171 con il 184. a fianco c’è un bel faggio secolare. Con il passare del tempo la casa è ormai completamente degradata, il tetto è cadente e senza interventi di manutenzione è destinata a crollare in poco tempo, come un’altra costruzione vicina. A fianco c’è un bel tavolo dove è gradevole fermarsi a mangiare e bere qualcosa.
Prati di Cardeto
I prati di Cardeto (1110 metri) si trovano tra il monte Ballerino e la Rocca di Tenerano. Da qua passano diversi sentieri: il 40 da Torano per Monzone, il 171 che in parte coincide col 40 da Acquasparta per la Maestà della Villa di Tenerano, il 184 dalla Gabellaccia per Respettolo, il 183 dal Rifugio Carrara per Respettolo che poi si innesta al 40/171 nei pressi del Cardeto ed infine il 174 da Case Walton. La zona è caratterizzata dalla presenza di un’abitazione (la casa del Cardeto) fiancheggiata da un faggio secolare e da ruderi di altre. Il degrado è purtroppo aumentato nel corso degli anni ed anche la vegetazione è notevolmente aumentata.
Porcigliola
Posta a 1073 metri alle pendici della Torre di Monzone lungo il sentiero 183. In loco sono presenti ruderi di abitazioni e possenti muri di contenimento. Non so dire se la zona fosse adibitata all’allevamento dei maiali come fa pensare il nome. La Foce omonima si trova a 1148 metri di quota lungo il sentiero 184, sulla sella da cui si sale alla vetta della Torre di Monzone.
Pozzi
È la zona a Nord di Campocecina, essa è formata da un catino erboso (1211 metri) che poi si erge con pendii degradanti in parte ricoperti da faggi. Sono presenti ruderi di capanne di pastori. La zona dei Pozzi è punto di congiunzione tra la zona di Carrara e quella di Fivizzano, nel cui comune è situata. Si perviene ad essa con il sentiero 174 dalle case Walton oppure dal Cardeto, con il 183 dal Rifugio Carrara e con il 184 sempre dal Cardeto. Tutta la zona è ricca di fenomeni carsici, in particolare presso la Foce dei Pozzi (1208 metri) si trova l’Antro degli Orridi. Si gode di una bella vista sul Pizzo d’Uccello, Vinca ed a tratti sul Sagro. Secondo Ubaldo Formentini in questa località ferveva l’attività dei liguri apuani in epoca preistorica.
Case Respettolo
È la zona a 1081 metri di quota dove si incontrano i sentieri 183 e 184, quest’ultimo inizia proprio qua. È caratterizzata dalla presenza di alcuni ruderi, presumo abitazioni di pastori. Qui perveniva un’antica via di comunicazione tra Monzone e Campocecina detta Mulattiera di Respettolo oggi essa costituisce in parte il sentiero 40 e poi il 183. Nella parte iniziale costeggiava il Canal del Rio tributario del Lucido. Passa per le Case omonime e per Porcigliola.
SENTIERI
Sentiero 40
Torano (142m) - Sella Pianaccia (650m) incrocio sent 40 A – Piscinicchi (987m) – incrocio 185 - Grenzi- incrocio 171 – incrocio 174 - Casa Cardeto (1120m) incrocio 184 - La Monzonara - Monzone Alto (277m) – Monzone (207m). Il sentiero inizia prima del ponte sul canale Porcinacchia. Entra nel bosco e sale ripidamente la Pianaccia fino a Piscinicchi. Dopo un tratto sulla carrozzabile il sentiero entra nel bosco per congiungersi con il 185 presso alcune grotte. Segue un tratto ameno e poi sale a sinistra verso i Grenzi. All’inizio supera dei ruderi ormai nascosti dalla vegetazione e sale nella faggeta, con un paio di punti panoramici, poi scende verso la zona delle miniere di manganese della FIAT aprendosi verso il versante della Torre di Monzone e della Rocca di Tenerano. Segue una breve salita ed un paio di bivi con altri sentieri fino ad arrivare alla Casa Cardeto da cui scende verso Monzone mediante la Mulattiera di Respettolo.
Sentiero 171
Maestà della Villa (450m) – innesto 46 - Foce S. Antonio (840m) innesto 40b (rinominato 194) – innesto 40 - Casa Cardeto (1110m) innesto 184 – innesto 174 - Acquasparta (1260m) innesto nel 185 – Rifugio Carrara (1320m). Io lo terminerei ad Acquasparta. Inizia dal cimitero e percorrendo il bosco arriva alla Casa Cardeto da cui si sale abbastanza ripidamente per una decina di minuti per poi continuare più tranquillamente. Poi si costeggiano delle grotte scavate nella roccia calcarea e dopo aver aggirato il monte Ballerino il sentiero passa tra due case ristrutturate per andare in una piana con una mini-maestà dedicata alla Madonna di Fatima, in alto, a sinistra, ci sono alcuni ripetitori. Invece sulla destra c’è il piazzale di Acquasparta dove il sentiero si immette nel 185.
Sentiero 174
Casa Cardeto (1120m) - Foce dei Pozzi (1208m) incrocio 183 - Cava Fratteta - Case Walton - Foce di Pianza (1270m). Sentiero semplice in parte nel bosco ed in parte per le piane che scendono da Campocecina. La parte che costeggia Fratteta va fatta con attenzione in caso di ghiaccio, poi si passa par le case del Borla fino alla Foce.
Sentiero 183
La Monzonara (diramazione sentiero 40) -Casa Respettolo (1081m) innesto 184 – Porcigliola - Foce dei Pozzi (1208m) innesto 174 - Foce Ballerino - Rifugio Carrara (1320m). Il sentiero segue il bosco fino a Respettolo, poi sale seguendo in basso le pendici della Torre di Monzone, supera la zona di Porcigliola dove sono presenti alcuni ruderi. All’inizio si snoda nel bosco per poi uscire nelle panoramiche praterie di Caponirella. Alla Foce dei Pozzi incrocia il 174 e poco dopo incontra l’imbocco dell’Antro degli Orridi, poi sale verso la Foce del Ballerino mantenendosi panoramico sulla zona del Pizzo d’Uccello. A tratti di bosco si alternano praterie, poi il sentiero si mescola con l’Anello didattico del Ballerino e si conclude al Rifugio Carrara.
Sentiero 184
Passo Gabellaccia (895m) - Cava Peghini - Casa Cardeto (1110m) innesto 40 e 171 – Foce di Porcigliola (1148m) -Casa Respettolo (1081m) innesto nel 183. Il primo tratto è uno sterrato nel bosco che dopo la cava diventa sentiero. Attualmente il tratto da Casa Cardeto per Respettolo si perde nel bosco a causa degli scarsi segni ormai molto vecchi e dell’aumento notevole della vegetazione. Nella parte più alta i segni, sia pure scoloriti, sono ancora presenti. A Foce Porcigliola tracce di sentiero portano in vetta alla Torre. Dopo la Foce si scende nel bosco con segni ancora insufficienti fino ad arrivare a Respettolo dove si incontra il sentiero 183.
ITINERARI RELATIVI ALLA TORRE DI MONZONE:
note
2 Le comunicazioni con le due città principali della provincia sono rimaste quelle di mille anni fa, cioè i valichi della Foce di Vinca, della Foce Rasori e della Foce di Navola ed i sentieri che ad esse arrivano dal fondovalle.
3 C’è da dire che non sono mai riuscito a trovarlo aperto né di domenica né di giorno feriale.