(f.f.) questo sentiero è molto panoramico sulle Apuane centrali e permette di rendersi conto di persona dell’impatto che l’escavazione del marmo ha sulle nostre montagne. Esso permette, volendo, di salire anche al monte Altissimo.
SENTIERO 142
Il sentiero è di competenza del Cai sezione Forte dei Marmi che ne cura la manutenzione, dagli anni settanta del secolo scorso.
Tragitto
Cava delle Cervaiole (1150 m) [innesto 31] – Passo del Vaso Tondo (1382 m) [innesto 143] – Cave del Fondone (ca 1200 m) [innesto 31].
Informazioni sulla zona di partenza
Esistono due possibilità:
Descrizione del percorso
Il sentiero 142 ricalca un’antica via usata dai cavatori per recarsi al Fondone, in parte è stata costruita a fianco del monte e in parte è stata scalpellata nella roccia.
Difficoltà: EE Il sentiero non è molto lungo e solo in qualche tratto presenta un minimo di esposizione, nella parte finale (zona Fondone) diventa difficile per la presenza di un piccolo salto da fare con attenzione e per qualche tratto molto ripido in discesa. Le difficoltà aumentano in inverno con la presenza di ghiaccio e neve.
Stato del sentiero: poco segnato, il problema esiste nella parte iniziale e in quella finale, invece è molto evidente il percorso nella parte intermedia. Sarebbe bene segnare l’inizio del sentiero dopo la cabina dell’elettricità e porre un breve tratto di corda metallica alla fine della parte scalinata che immette al Fondone.
Tempi:
andata: 02h 50’
ritorno: 02h 40’
Il percorso
Sintesi: il sentiero inizia dalle cave delle Cervaiole presso un edificio ormai abbandonato, sale alla cabina dell’elettricità e segue per un po’ la cresta sud-est del monte Altissimo e poi si mantiene a mezzacosta nel versante interno panoramico su Sumbra e Fiocca. Poi da un intaglio scende alla zona delle Cave del Fondone per vecchi ravaneti e resti di cave ormai abbandonate fino a Passo del Vaso Tondo, da cui si torna indietro di pochi metri per scendere ai piazzali delle cave del Fondone.
Arriviamo all’imbocco meridionale della galleria del Cipollaio, a circa 800 metri, e poco prima, sulla sinistra, si stacca una strada asfaltata, a servizio delle cave, che seguiamo per circa 1,5 km fino a una sbarra che impedisce di proseguire. Questo è il Colle del Cipollaio, dove è possibile parcheggiare, uno sterrato sale verso destra e costituisce il sentiero 141 noi, invece, continuiamo sulla strada asfaltata e superiamo la sbarra per andare a recuperare il sentiero 31. La strada passa per un bosco di abeti e pini e arriva a 5’ a una casa, sulla destra, in posizione aperta sul Monte Freddone e sul Corchia sulla destra e a 11’ siamo a un bivio: la strada asfaltata prosegue verso sinistra per le cave delle Cervaiole e noi la seguiamo, invece verso destra una marmifera sterrata, chiusa da una sbarra, prosegue per la zona delle cave orientali del monte Altissimo ed è numerata come sentiero 31. La salita a tratti è anche piuttosto ripida e il panorama si apre sul Freddone, sul Corchia e sulla costa. A 29’ siamo all’ingresso della cava delle Cervaiole (gestione Henraux) che sta mangiando quello che rimane del Picco di Falcovaia. Saliamo verso destra nella cava seguendo la marmifera, al primo bivio trascuriamo il percorso che scende verso destra e saliamo. Il panorama adesso si apre anche sulla zona Fiocca/Sumbra e sull’antecima sud del Monte Altissimo (quote 1460 e 1470) detta anche Monte delle Tavole e al secondo bivio prendiamo a destra, in lieve discesa, trascurando il ramo di sinistra che si dirige a un piazzale con bella vista sulle antiche cave dell’Altissimo. Scendendo troviamo alcune indicazioni relative al sentiero 142 e qualche segno del Cai. A 45’ siamo presso un edificio abbandonato che dovrebbe essere la vecchia mensa, con un’immagine della Madonna protettrice dei cavatori. Il sentiero 142 prende a sinistra, per la scalinata di cemento, e all’inizio costeggia l’edificio, scende per qualche metro e poi prende a salire tra scarsi faggi. A 53’ arriviamo presso una cabina dell’elettricità, con bella vista sulla cava, sulla costa e sul crinale Folgorito/Carchio/Focoraccia. (Il sentiero 142 costeggia il versante sud-est del monte Altissimo, non presenta molti segni nella parte iniziale, ma è molto evidente e segnato nella parte successiva anche per il fatto che è stato costruito dall’uomo sulla roccia). Quindi saliamo sulla roccia mantenendo a destra una bella vista su Fiocca, Sumbra, Monte dei Ronchi, Freddone, Corchia, Panie che progressivamente si allarga. I segni sono pochi, ma il percorso è ben evidente, poi continua mantenendosi a mezza costa sul versante interno, avendo di fronte l’antecima dell’Altissimo. A 01h 16’ abbiamo un po’ di discesa, poi il sentiero prende a salire lievemente su traccia costruita dall’uomo con qualche tratto letteralmente scavato nella roccia. Dopo una decina di minuti il sentiero prende a salire tra faggi e più avanti la salita si fa più ripida e qualche tratto è scalinato. A 01h 43’ siamo a un intaglio posto a circa 1370 metri, dal quale vediamo il monte Altissimo e la cava Fondone, qua scendiamo per breve tratto scalinato, facendo attenzione a un breve tratto degradato che superiamo con attenzione, aiutandoci con le mani, poi scendiamo abbastanza ripidamente, seguendo qualche ometto e rari segni, costeggiando alcuni tentativi di cava ormai abbandonati. A 02h 04’, presso un rudere, il sentiero prende a salire ripido e ben segnato, attraversa un vecchio ravaneto e arriva a un intaglio con lapide e subito dopo, a 02h 25’ siamo al passo del Vaso Tondo, al quale arriva il sentiero dalla cava della Tacca Bianca. Dal passo torniamo indietro e pochi metri dopo prendiamo a sinistra, seguendo le indicazioni per la Cava Fondone e tralasciando il sentiero fatto all’andata. Scendiamo per un tratto agevole su roccia e in parte anche scalinato e a 02h 36’ siamo sulla marmifera, che seguiamo verso destra, essa si sviluppa con qualche tornante e a 02h 48’ siamo presso un gruppo di vasconi per la raccolta delle acque a uso delle cave, sulle pareti sovrastanti si nota un’imponente via di lizza. La zona è molto panoramica oltre che sull’Altissimo su tutte le Apuane settentrionali e centrali. Ancora pochi minuti e a 02h 53’ siamo presso un bivio: a sinistra la strada scende, in pochi minuti c’è la deviazione a destra del 31 per la zona del Castellaccioe per Arni, mentre la marmifera continua per innestarsi con il sentiero 33. Invece a destra continua la marmifera che costituisce il sentiero 31 in direzione Falcovaia che si innesta al percorso fatto all’andata.
Aspetti di rilievo del sentiero
Galleria del Cipollaio
Si trova a quota 799 metri ed è lunga 1125 metri, prende il nome dal colle sotto il quale la galleria è stata scavata. È percorsa dalla strada omonima che dalla bassa Versilia
(Querceta e Seravezza) porta in località Tre Fiumi. Lungo il percorso, in passato, passava una ferrovia marmifera. L’opera risale alla fine del 1800 e permise di mettere in
comunicazione la Versilia con i bacini marmiferi di Arni. Invece fu necessario ancora altro tempo per la sistemazione dei collegamenti con Castelnuovo Garfagnana e la zona di Massa.
In particolare la galleria fu scavata dal 1875 al 1878 e per i suoi tempi era davvero un’opera unica in Italia. Prima dell’imbocco della galleria, provenendo dalla Versilia, si
stacca una strada a sinistra in direzione delle cave delle Cervaiole.
Colle del Cipollaio
È situato a 990 metri, circa 200 metri sotto questo valico si trova la galleria omonima. Presso l’ingresso sud della galleria si stacca una marmifera per le cave delle Cervaiole che
raggiunge il colle. Qua transita anche il sentiero 141 per il Passo dei Fordazzani e in pochi minuti è possibile recuperare il sentiero 31 superando la sbarra della marmifera.
Cave delle Cervaiole
Le grandi cave delle Cervaiole, del gruppo Henraux Spa, si trovano a circa 1200 metri di quota e hanno devastato irrimediabilmente il Picco di Falcovaia di cui hanno tagliato a
fette la cima, lasciandone solo un dentino. Hanno numero catastale 372 e si trovano nel comune di Seravezza. La prima cava, in zona, fu aperta nel 1830 e il marmo scavato è stato
esportato in tutto il mondo. Si tratta di un marmo bianco di ottima qualità detto bianco arabescato. Questo marmo è stato usato, tra l’altro, per le decorazioni e i
rivestimenti interni della cattedrale di Sant’Isacco a San Pietroburgo (1845), nella ricostruzione dell’Abbazia di Montecassino (1957-1962), per la Moschea di Medina (1993) e per la
nuova facciata del duomo di Firenze. La cava ha interrotto il sentiero 31. La parte del sentiero che viene da Azzano termina in una zona non più coltivata con numerose testimonianze
di archeologia industriale come interessanti piri in marmo. Invece la parte di sentiero che proviene da Arni arriva alla parte attiva della cava che è veramente impressionante per
le dimensioni e per la devastazione del paesaggio operata. La cava è molto panoramica sia sul monte Altissimo che sul Corchia e Freddone e da qua parte il sentiero 142. Il ravaneto è ben visibile da tutta la costa della Versilia.
Picco di Falcovaia
È alto 1283 metri è (o meglio era) una mole rocciosa a meridione del monte Altissimo ed è ormai completamente devastato dall’attività estrattiva delle cave Cervaiole. Vi si
perviene col sentiero 31 da Azzano oppure dalle Cave del Fondone. Il sentiero si interrompe presso le cave proprio a causa dell’attività estrattiva. Quello che è rimasto dello
zucchetto terminale del monte, alto circa cinquanta metri, dovrebbe essere sbancato per continuare l’attività estrattiva in condizioni di sicurezza come stabilito dall’accordo del
2006 tra la società Henraux, i comuni di Seravezza e di Stazzema e le parti sociali.
Foce di Falcovaia
Si trova a 1194 metri alla fine della cresta sud-est del monte Altissimo e la divide dal Picco di Falcovaia ormai devastato dalle cave delle Cervaiole. È attraversata dal sentiero
142 ed è panoramica sul Monte Altissimo, sul Corchia e Freddone e sulla cresta Folgorito-Carchio.
Monte delle Tavole
È il nome dell’antecima sud del Monte Altissimo alta 1463 metri, sulle cartine IGM corrisponde alle quote 1460 e 1470. Esso è costeggiato dal sentiero 142.
Cave orientali del Monte Altissimo
Esse sono situate nel versante orientale del monte Altissimo a nord delle quote 1460 e 1470 e del Passo del Vaso Tondo. Si arriva facilmente alle cave con il sentiero 31 che inizia
prima dell’ingresso della galleria per Arni o con una marmifera che si stacca dal sentiero 33. È possibile anche arrivare dal Cipollaio con strada asfaltata che poi diventa
marmifera, segnata ancora come sentiero 31. La quota è circa 1200 metri, la zona è ricca di edifici e reperti dell’antica attività estrattiva tra cui un’ardita via di lizza. Sono
poi presenti alcuni vasconi per la raccolta delle acque. Sono anche conosciute con il nome collettivo di cave del Fondone. Dopo essere state abbandonate per anni attualmente è stata
ripresa l’attività di estrazione in galleria.
Passo del Vaso Tondo
È un’incisione nella cresta sud-est del monte Altissimo a quota 1382 metri. Il passo si affaccia sull’anfiteatro della Tacca Bianca con la caratteristica forma che giustifica il
nome. Si arriva qua facilmente dalle Gobbie oppure con il sentiero 31. Da qua passa il sentiero 143 per il monte Altissimo, il 142 per Falcovaia e tracce di ripido sentiero molto
esposto per le cave della Tacca Bianca.
Deviazioni e possibilità di escursioni
Il sentiero permette di fare diverse escursioni connettendosi ad altri sentieri. Diamo qualche suggerimento:
Itinerari relativi al sentiero CAI 142 presenti sul sito:
Commento
Il sentiero è molto panoramico sulle Apuane in toto e sulla costa. Interessante anche per rendersi conto di persona della grande deturpazione che la Cava delle Cervaiole sta
continuando a fare.
Il percorso non è difficile a parte qualche breve passaggio da fare con attenzione, ma è del tutto sconsigliato con neve e ghiaccio.