(f.f.) il sentiero 143 è la via obbligata per salire al monte Altissimo, è vario e panoramico e va affrontato con la necessaria prudenza quando si sale alla vetta. Da evitare con il ghiaccio e la neve.
SENTIERO 143
Il sentiero è di competenza del Cai sezione di Pietrasanta.
Tragitto
Foce del Frate (1307m) [innesto sentiero 41] - Passo degli Uncini (1380m) [innesto sentiero 33] – Monte Altissimo (1589m) – Passo del Vaso Tondo (1380m) [innesto sentiero
142].
Con la revisione del 2009 il sentiero parte dalla Foce del Frate inglobando parte del vecchio 41 (Foce del Frate – Passo degli Uncini).
Informazioni sulla zona di partenza
Per percorrere il sentiero è necessario arrivare alla Foce del Frate, oppure al Passo del Vaso Tondo, per cui è necessario includere nell’escursione altri sentieri, come specificato
più avanti nell’articolo.
Alla Foce del Frate si può arrivare dal Colle della Tecchia oppure dal piazzale delle Gobbie:
Al Passo del Vaso Tondo si può arrivare dal Piazzale delle Gobbie, dalla Galleria del Castellaccio e, con percorsi più lunghi dal Colle del Cipollaio o dalla Cava delle Cervaiole:
Descrizione del percorso
Itinerario classico per accedere alla vetta del monte Altissimo. La salita è più agevole sicuramente nel tratto Vaso Tondo-Vetta. Invece il percorso Uncini-Vetta presenta qualche
tratto impegnativo.
Difficoltà: EE (sentiero difficile) presenta qualche passaggio da fare con un po’ di attenzione dal Passo degli
Uncini alla vetta, inoltre a tratti c’è anche un po’ di esposizione e qualche tratto del sentiero degradato. Il resto del sentiero è semplice.
Il sentiero proposto è sicuramente da evitare con il ghiaccio per le insidie che presenta.
Stato del sentiero: il percorso è ben evidente e sono presenti segni e le necessarie paline indicatrici.
Tempi: circa 3 ore.
Il percorso
Sintesi: Partendo dal Passo dell’Angiola costeggia a est la catena degli Uncini, ed è molto panoramico sulle Apuane, dal Sagro al Grondilice, Contrario, Cavallo, Tambura, Sella, Macina,
Fiocca e Sumbra, fino alle Panie. Il
primo tratto è su facili roccette in discesa, poi entra nel bosco e ogni tanto ci sono finestre panoramiche sulla zona a mare. Dal passo degli Uncini sale alla cresta del
monte Altissimo, lo aggira sviluppandosi sulla parete, poi risale tratti erbosi e rocciosi che riportano in cresta e alla vetta. La discesa è su marmo e sfasciumi, poi il sentiero curva diventando panoramico sulla costa. Ci sono alcune opere difensive
dei partigiani, una bella vista su Falcovaia e quindi il Vaso Tondo.
Il sentiero inizia dalla Foce del Frate o Passo dell’Angiola, così chiamato per la presenza di un monolite di pietra che ricorda, con un po’ di fantasia, la sagoma di un frate. Il
passo è molto panoramico sul mare, sul monte Fiocca e sul Sumbra. Esso è attraversato dal sentiero 41 che dal Passo della Tecchia porta alle Gobbie. Inoltre tracce di sentiero
portano alla vetta del Monte Pelato in direzione opposta al nostro sentiero. Esso aveva il numero 41, in questo primo tratto, e fino a un anno fa non era stato ancora cambiato. Esso
costeggia a est la catena degli Uncini, il percorso è molto panoramico sulle Apuane, dal Sagro al Grondilice, Contrario, Cavallo, Tambura, Sella, Macina, Fiocca e Sumbra, fino alle
Panie. Il primo tratto è su facili roccette in discesa, poi entra nel bosco e ogni tanto ci sono finestre panoramiche sulla zona a mare. A 18’ c’è una bella finestra su Massa cui ne
segue una seconda, poi il sentiero sale e, se siamo nella giusta stagione, troviamo tra l’erba una discreta fioritura di Astrantia pauciflora, che è un raro endemismo delle Alpi Apuane, degno di gran rispetto. Poi il sentiero sale nel bosco e a 39’
siamo al Passo degli Uncini. Qua arriva anche il sentiero 33 da Arni che poi prosegue per il Passo della Greppia e il Pasquilio. Noi proseguiamo a sinistra, iniziando a salire sulla
cresta, che ben presto lasciamo, per poi riprendere poco dopo, l’ambiente è tipicamente apuano ed è molto panoramico. A 01h 02’ siamo presso un bellissimo faggio contorto, da cui
riprendiamo a salire in cresta e poi sulla parete, abbastanza agevolmente, avendo sulla sinistra il monte Pelato e tutte le Apuane settentrionali. A 01h 09’ finisce il tratto
più impegnativo e il sentiero continua aggirando il monte fino a 01h 18’, quando inizia la salita per tratti erbosi e rocciosi che ci porta alla cresta terminale a 01h 28’. Il
tratto di cresta è molto divertente e panoramico sul versante a mare e su quello interno e ci porta a 01h 45’ in vetta all’Altissimo, dove svetta una enorme croce. Il pianoro
sommitale è ampio e permette di sostare e godere del panorama meraviglioso su tutte le Apuane settentrionali e Centrali e sul mare. Sostiamo circa mezz’ora e poi scendiamo. Il
sentiero scende verso il Passo del Vaso Tondo. Il primo tratto, sempre ben segnato, è su marmo e sfasciumi ed è molto agevole, poi il sentiero curva verso mare e diventa ancora più
semplice. A 02h 28’ godiamo di bel panorama sulla costa e continuiamo in moderata discesa, avendo a sinistra la zona della cava Fondone, il Fiocca e il Sumbra. Incontriamo qualche
opera difensiva dei partigiani, infatti la zona faceva parte della Linea Gotica, e anche un vecchio tubo di ferro che portava l’acqua alle cave. Il sentiero poi scende e presenta un
bel panorama sulla cava di Falcovaia, per poi tornare in falsopiano e saliscendi. A 03h arriviamo al passo del Vaso Tondo. Da qua scendono verso destra ripide tracce di
sentiero per la cava della Tacca Bianca, mentre da parte opposta troviamo il sentiero 142 (Cave delle Cervaiole – Cave del Fondone).
Aspetti di rilievo del sentiero
Passo d’Angiola
Detta anche Foce del Frate, del Fratino o del Fratone per la presenza di questo monolite detto Il Frate. Forse il nome Angiola deriva, con un po’ di
fantasia, dalla presenza di diversi spuntoni di roccia carbonatica paragonabili ad Angeli Caduti. Situato a quota 1327 metri è un colle tra gli Uncini e la
cresta del Pelato che serviva come punto di comunicazione tra Antona di Massa e la zona di Arni e della Tùrrite Secca. È percorsa dal sentiero 41 e qua arriva il breve tratto dalla
marmifera delle cave del Pelato, fino a poco tempo fa chiamato sentiero 42 e oggi prosecuzione del 41. Inoltre il sentiero 143 porta al Passo degli Uncini. Tracce di sentiero
non numerato portano poi alla vetta del vicino monte Pelato.
Cresta degli Uncini
È la cresta che dal Passo dell’Angiola porta a quello degli Uncini funzionando come crinale spartiacque tra la valle di Arni e quella di Antona diMassa. È formata da numerosi
rilievi frastagliati in cui si distingue il monte Pittone di 1339 metri e la quota terminale a sud alta 1407 metri. A breve distanza da quest’ultima è la Guglia degli Uncini. Nel
versante di Arni è percorsa, a mezza costa, dal sentiero 41 tra Foce d’Angiola e Foce degli Uncini.
Passo degli Uncini
Piccola sella, a quota 1362 metri, al termine della cresta degli Uncini a sud-est. Essa si trova in testa al Canale della Grotta Giuncona a nord-est mentre a sud si affaccia sugli
scoscesi versanti del monte Altissimo che guardano la valle del Serra. È percorso dal sentiero 33 dalle Gobbie per il Pasquilio e qua arriva pure il 41 da Pian della Fioba per il
Passo dell’Angiola, adesso rinumerato 143.
E’ punto di partenza per l’ascesa al monte Altissimo tramite il sentiero 143.
Monte Altissimo
È un monte formato interamente da marmo che, dal mare, appare talmente imponente da meritare un appellativo che non gli compete, raggiungendo la sua vetta
solo i 1589 metri. Esso è interamente compreso nel comune di Seravezza (Lucca), a sud, nel versante a mare, guarda la Valle del Serra mentre a nord
guarda il canale delle Gobbie. Il versante sud è orrido e cade verticalmente per oltre 700 metri presentando, da lontano, l’aspetto di una parete strapiombante.
In realtà è possibile distinguere una vera e propria parete Sud che fa capo alla vetta, mentre a ridosso della cresta sud-est che poi si prolunga a sud verso Falcovaia, è possibile
distinguere un ampio anfiteatro che fa riferimento alle due vette minori: quota 1460 e 1471 in cui si stagliano le famose cave della Tacca Bianca (nome collettivo
usato per le cave meridionali, tra cui la cava omonima).
I versanti settentrionali e orientali, delimitati dalle creste Ovest e Sud-est, sono invece boscosi e degradano meno ripidamente a valle dove passa la strada che da Massa
porta ad Arni e in Garfagnana.
Si sale facilmente alla vetta dal Passo degli Uncini con il sentiero 143 facendo comunque un po’ di attenzione per alcuni punti esposti e scivolosi con la pioggia. Decisamente più
semplice è la salita dalle cave del Fondone sempre con il 143. In vetta è stata eretta una nuova croce il 28 ottobre 2007 molto imponente e ben visibile da lontano. Il panorama che
si gode dalla vetta è molto bello sia sul mare che sulle Apuane settentrionali e meridionali. Il monte è profondamente segnato da numerose cave che si aprono sui suoi fianchi e
arrivano anche a grande altezza, la maggior parte sono, comunque, ormai abbandonate.
Distinguiamo un gruppo settentrionale di cave presso la cresta nord, un gruppo orientale a nord delle quote 1471 e 1460 (tra cui la cava del Fondone), un gruppo meridionale alla
testata della valle del Serra (tra cui quella della Tacca Bianca), diviso in due bacini con un’appendice nella zona di Falcovaia a sud-est, quest’ultima è la zona oggi più
attiva.
Michelangelo Buonarroti, tra il 1518 e il 1520, esplorò la zona di Seravezza e le pendici meridionali del Monte Altissimo alla ricerca di giacimenti di marmo destinati alla facciata
della Basilica di S. Lorenzo a Firenze, su commissione di papa Leone X, figlio di Lorenzo il Magnifico della famiglia de’ Medici. Fu attivata la cava della Cappella, situata sotto
la pieve di San Martino, che produsse marmi che però non vennero usati per la chiesa fiorentina per un ripensamento del papa. Il grande scultore probabilmente intuì le
potenzialità della zona, ma la vera escavazione iniziò solo alla fine del XVI secolo e raggiunse livelli importanti di produzione solo con Henraux a partire dal 1800. Quindi è
assolutamente falso che Michelangelo abbia ricavato dalle cave del monte Altissimo il marmo per le sue grandi sculture. La prima salita invernale risale al 5 gennaio 1896 e fu opera
di C. e Lorenzo Bozano, del CAI ligure.
Passo del Vaso Tondo
È un’incisione nella cresta sud-est del monte Altissimo a quota 1382 metri. Il passo si affaccia, verso mare, sull’anfiteatro della Tacca Bianca con la caratteristica forma che
giustifica il nome. Si arriva qua facilmente dalle Gobbie con il sentiero 33 e poi via marmifera oppure con il sentiero 31. Da qua passa il sentiero 143 per il monte Altissimo, il
142 per Falcovaia e tracce di ripido sentiero molto esposto per le cave della Tacca Bianca.
Deviazioni e possibilità di escursioni
La posizione del sentiero permette una grande possibilità di escursioni, ne citiamo solo alcune:
ITINERARI PRESENTI SUL SITO RELATIVI AL SENTIERO 143:
Commento
L’Altissimo è monte non alto, come vorrebbe il nome, ma è estremamente panoramico. Il sentiero 143 è vario e sempre molto panoramico, con qualche passaggio da fare con un po’ di attenzione dal Passo degli Uncini alla vetta. Il sentiero proposto è sicuramente da evitare con il ghiaccio per le insidie che presenta. Nella bella stagione ci sono bellissime fioriture, in particolare abbonda la rara Astrantia Pauciflora.