(f.f.) è questo uno dei sentieri della zona di Campocecina, esso permette di fare interessanti escursioni ad anello connettendosi con altri sentieri. Un breve tratto, presso la cava del Borla, va fatto con attenzione in caso di presenza di ghiaccio.
SENTIERO 174
Il sentiero è di competenza del Cai sezione di Carrara che ne cura la manutenzione.
Tragitto
Foce di Pianza (1270m) [innesto sentieri 39 e 173] – Case Walton - Cava Fratteta – Foce dei Pozzi (1208m) [innesto sentiero 183] – innesto 40/171 - Casa Cardeto (1120m) [innesto sentiero 184]
Il primo tratto è a comune con i sentieri 39 e 173 mentre la parte finale è comune con i sentieri 40 e 171
Informazioni sulla zona di partenza
La Foce di Pianza è un largo valico tra il bacino marmifero di Ravaccione (Carrara) e quello del Sagro (Fivizzano) ed è posto a 1279 metri di quota. La zona permette il parcheggio a un numero elevato di vetture.
Da Carrara si segue la strada per Gragnana, Castelpoggio e Fosdinovo, molto prima di quest’ultimo paese si prende la deviazione a destra per Campocecina (9,5km), che si segue per altri 10 km fino al punto di soccorso delle Cave e al Piazzale dell’Uccelliera, pochi metri avanti. Poi si prosegue per la via marmifera che porta alla Foce in circa 1,5 km.
La strada di cava a sinistra della Foce scende a case Walton, alle cave del Sagro e al Balzone. Verso destra una strada marmifera avrebbe dovuto portare alla zona del Monte Maggiore attraverso una galleria mai terminata. La Foce di Pianza è importante nodo di sentieri: il 39 Torano-Vinca-Equi Terme, il 172 Foce di Pianza-Foce Luccica, il 173-Capanna Garnerone e il 174 Foce di Pianza-Casa Cardeto.
Descrizione del percorso
Difficoltà: E/EE il percorso sarebbe E se non fosse per un breve tratto attrezzato che aggira la cava Fratteta da fare con attenzione in caso di neve e ghiaccio.
Stato del sentiero: è ben segnato, soggetto a manutenzione e la traccia è ben evidente. Dove ci sono innesti di altri sentieri le indicazioni sono buone. Qualche incertezza nella zona della cava, ma la direzione da prendere è chiara.
Tempi: andata 01h 45’; ritorno 02h
Il percorso
Sintesi: da Pianza si scende alla case Walton, seguendo la marmifera, e ci si dirige alla cava Fratteta, che si aggira. Si prosegue per balze erbose e radi alberi fino alla Foce dei Pozzi, da cui si scende alla Casa Cardeto passando per il bosco.
Partiamo da Foce di Pianza (1270m), classico punto di partenza per l’ascesa del Monte Sagro. Per salire a
questo monte ci sono i sentieri 172 e 173 che salgono a destra della Foce.
Noi invece scendiamo per la via di cava che svolta a sinistra e porta le indicazioni 39 e 174. Sulla destra ammiriamo il monte Sagro con le sue cave imponenti e particolarmente deturpanti. In 10’ siamo alle case Walton, il sentiero 39 svolta a destra ed è diretto a Vinca, invece il 174, che seguiamo, prosegue verso sinistra.
Il sentiero è, all’inizio, in pratica la via di cava della zona del Borla (detta cava Fratteta), che attualmente
è molto sfruttata per l’escavazione del marmo. Ci sono alcuni segni che si possono seguire, ma basta tener d’occhio la coda della montagna, verso sinistra in alto, dove finisce la
cava.
Arriviamo in salita al piazzale di cava a 35’ e troviamo il sentiero, adesso ben segnato. A destra, sull’altro versante, ci sono una serie di ruderi detti “le case dei monzonari” e l’edificio
che dava la potenza alla teleferica del Balzone e, ben visibile, il sentiero 39 per Vinca che costeggia il crinale ovest che scende dal Sagro.
Adesso aggiriamo il monte su roccette facili per circa 10’: questi pochi metri sono quelli più impegnativi e vanno fatti con attenzione, per un breve tratto è presente anche una
corda metallica per facilitare il transito, consigliamo di evitare il percorso in presenza di ghiaccio.
Poco dopo entriamo in una zona boscosa a faggi da cui si intravede la cresta del Pizzo d’Uccello e ancora il Sagro, che ormai ci siamo lasciati dietro. È questa la zona dei Pozzi con crinali erbosi, zone boschive e fenomeni carsici.
A 01h 25’dalla partenza siamo alla Foce dei Pozzi (1208m), in cui si interseca il sentiero 183 che dalla Torre di Monzone porta al rifugio Carrara.
Noi scendiamo verso sinistra, seguendo ancora il 174 per il Cardeto, attraverso un bosco di faggi, lungo la discesa abbiamo davanti la Rocca di Tenerano che si erge solitaria e le case del Cardeto (1120m), verso cui siamo diretti.
In 18’ siamo sul sentiero 40-171 che si dirige a sinistra verso Acquasparta e a destra verso il Cardeto, Tenerano e Monzone. Quindi arriviamo finalmente alla Casa Cardeto affiancata
da un faggio gigantesco: sono passate 01h 45’ dalla partenza.
Aspetti di rilievo del sentiero
Foce di Pianza
È un largo valico tra il bacino marmifero di Ravaccione (Carrara) e quello del Sagro (Fivizzano). Il nome deriva
dal termine latino planciu (= tabula plana) a indicare luogo pianeggiante. Si trova a 1279 metri ed è il luogo di partenza per le ascese al Monte Sagro e permette il parcheggio a un numero elevato di vetture. La strada di cava a sinistra scende a case Walton, alle cave del Sagro e al Balzone. Verso destra una strada marmifera
avrebbe dovuto portare alla zona del Monte Maggiore attraverso una galleria mai terminata.
La foce è importante nodo di sentieri: il 39 Torano-Vinca-Equi Terme, il 172 Foce di Pianza-Foce Luccica, il 173 Campocecina-Capanna Garnerone e il 174 Foce di Pianza-Casa Cardeto.
Case Walton
William Walton, inglese di Wakefield (1796 -1872), fu industriale del marmo, attivo in Carrara dal 1836. Durante la sua attività fu in contrasto con Henraux e gli industriali
locali, egli fece costruire il primo pontile caricatore del porto di Marina di Carrara. Egli coltivò in particolare le cave del Sagro e per questo le abitazioni e i ruderi che si trovano lungo la via (sentiero 39) per le cave stesse hanno il suo nome. Esse in qualche modo erano
usate anche per la pastorizia, avevano un ufficio postale, osterie, un alberghetto (poi sede per un certo periodo del CAI) e anche una caserma dei carabinieri per controllare
i cavatori rissosi e politicamente infidi.
Cave di Fratteta Sono dette anche cave di Castelbaito. La zona di Fratteta si trova alle pendici nord del Monte Borla, nel comune di Fivizzano. Qua si trovano alcune cave e passano i sentieri 173 e 174. Le cave Fratteta furono aperte all’inizio del 1900 e collegate al piano di Monzone mediante la teleferica del Balzone inaugurata nel 1907 e smantellata nel 1959. Le cave sono chiamate indifferentemente Fratteta o Castelbaito e la ditta Walton Carrara srl ha ottenuto l’autorizzazione dal Parco delle Apuane alla coltivazione almeno fino al 2012.
Pozzi e Foce dei Pozzi
È la zona a Nord di Campocecina, essa è formata da un catino erboso posto a 1200 metri di quota che poi si
erge con pendii degradanti, in parte ricoperti da faggi. Sono presenti ruderi di capanne di pastori e la zona dei Pozzi è punto di congiunzione tra Carrara e Fivizzano, nel
cui comune è situata. Si perviene a essa con il sentiero 174 dalle case Walton oppure dal Cardeto e con il 183 dal Rifugio Carrara. Tutta la zona è ricca di fenomeni carsici da cui
origina il nome, in particolare presso la Foce dei Pozzi (1208 metri) si trova l’Antro degli Orridi. Si gode di una bella vista sul Pizzo d’Uccello, Vinca e a tratti sul Sagro. Secondo Ubaldo Formentini in questa località ferveva l’attività dei liguri apuani in epoca preistorica. Alla Foce si incrociano i sentieri
174 e 183.
Casa Cardeto
Si trova presso i Prati omonimi, a quota 1110 metri, al bivio del sentiero 40/171 con il 184. Con il passare del tempo la casa è andata deteriorandosi ma, nel 2009 è stata almeno in
parte risistemata. A fianco della casa c’è un bel faggio secolare e un vecchio tavolo dove è gradevole fermarsi a rifocillarsi e, nei pressi, ci sono i ruderi di un’altra vecchia
costruzione.
Deviazioni e possibilità di escursioni
I numerosi sentieri presenti in zona permettono di effettuare molte escursioni, ne elenchiamo qualcuna:
Itinerari relativi al sentiero CAI 174 presenti sul sito:
Commento
Questo è un facile percorso panoramico su Sagro e Pizzo d'Uccello che permette di descrivere anelli molto interessanti e privi di difficoltà se si evita il periodo con neve e ghiaccio. Il tratto iniziale permette di rendersi conto del forte impatto che l’estrazione del marmo ha sul monte Sagro e sul Borla. In primavera notevoli sono anche le fioriture con diversi endemismi apuani.