(f.f.) questo lungo sentiero offre panorami molto interessanti sulle Apuane settentrionali, attraversa alcuni borghi storici e percorre l'interessante Cresta di Capradossa. Alcuni tratti sono abbastanza impegnativi.
SENTIERO 181
Il sentiero è di competenza del Cai sezione Pisa
Tragitto
Pieve San Lorenzo (355 m) - Argigliano (412 m) [innesto tappa 12 Trekking Lunigiana] - Ugliancaldo (742 m) [innesto 176] - Maestà (752 m) - [innesto 192] - [innesto 189] - Poggio Baldozzana (1338 m) - Cresta di Capradossa - Foce Siggioli (1405m) [innesto sentiero 187 e ferrata Tordini Galligani] - Foce del Giovetto (1497 m) [innesto 191] - Foce di Giovo (1500 m) [innesto 37, 175, 179]
Il tratto da Argigliano a Ugliancaldo è comune con la tappa 12 del Trekking Lunigiana. Un breve tratto nei pressi del bivio di Poggio Baldozzana è comune con il sentiero 192.
Informazioni sulla zona di partenza
Pieve San Lorenzo: da Castelnuovo Garfagnana e poi per San Romano (11,2 km), si segue per Piazza al Serchio (16,8 km) e per Gramolazzo (23,8 km) e da qui per Minucciano (28,6 km). Si prosegue per Pieve San Lorenzo e la sua stazione (34,7 km). Partendo da Aulla si segue la statale 63 per il passo del Cerreto, superate Rometta (9,4 km) e Soliera, si devia a destra (11,7 km) per Gassano, si segue in direzione Gragnola e poi per Casola (21,9 km). Da qua si prosegue fino alla stazione ferroviaria di Pieve San Lorenzo (24,3 km).
Foce di Giovo: è raggiungibile solo per sentieri. Il più semplice è il sentiero 37 che dal Rifugio Donegani porta alla Foce di Giovo in circa 1 ora. Per gli altri itinerari rimandiamo alla voci sulla Foce di Giovo più avanti in questo articolo.
Descrizione del percorso
Difficoltà: EE (tratto attrezzato) da Pieve San Lorenzo a Baldozzana il sentiero è semplice, l'unica difficoltà è dovuta al forte dislivello. Il resto del sentiero è più impegnativo. La cresta della Capradossa va percorsa con attenzione e in qualche tratto è un po' esposta. Più avanti c'è un canalino con corda, che aiuta nella progressione, ma non c'è esposizione. Seguono due brevi tratti esposti e attrezzati con fune metallica che garantiscono la progressione in sicurezza. Sconsigliata con pioggia, neve e ghiaccio.
Stato del sentiero: evidente e ben segnato, un minimo di attenzione sulle praterie sommitali, ma la traccia è evidente e così pure la direzione da prendersi.
Tempi:
andata: 06 h 45'
ritorno: 05 h 30'
questi tempi possono essere ridotti se l'escursionista è giovane, allenato ed esperto.
Il percorso
Sintesi: dalla stazione ferroviaria di Pieve San Lorenzo arriva al borgo di Argigliano da cui sale nel bosco fino a Ugliancaldo. Percorre un tratto di strada asfaltata fino alla Maestà da cui sale per bosco e tratti aperti fino al Poggio di Baldozzana. Poi percorre la Capradossa con bella vista sulla Nord del Pizzo. Segue un tratto su terreno infido, a tratti nel bosco, poi sale per un canalone dove una corda metallica aiuta la progressione. Poi costeggia, piuttosto esposto, le propaggini del Pizzo che danno verso Val Serenaia con altri due tratti con corda metallica, rientra nel bosco e, in modo ameno, arriva al Giovetto. Da qua costeggia sulla sinistra quota 1544 tra macchie di faggio e arriva al Giovo.
Il sentiero 181 inizia di fronte alla stazione ferroviaria di Pieve San Lorenzo (comune Minucciano) dove c'è un piccolo spiazzo parcheggio. La stazione si trova tra due gallerie: Lupacino (diretta a Piazza al Serchio) e Monte Cavoli (per Equi Terme) della linea ferroviaria Aulla-Lucca completata nel 1959. All'inizio del sentiero sono presenti i cartelli per Ugliancaldo, Poggio Baldozzana e Foce di Giovo dove il sentiero termina. La zona della stazione è panoramica sulla imponente Parete Nord del Pizzo d'Uccello, sul Poggio di Baldozzana e sul Pisanino. Scendiamo per la strada asfaltata e curviamo subito a sinistra e ben presto attraversiamo il Fosso Tassonaro tributario del torrente Aulella. Lo costeggiamo con a sinistra le case di Albonosolo, poi a 5' la strada diventa sterrato e dopo l'ultima casa prendiamo a sinistra per tratto erboso e subito dopo superiamo il torrente Rondinaia su un caratteristico ponte sospeso e oscillante che è bene percorrere uno alla volta. Adesso passiamo nel comune di Casola e nella provincia di Massa-Carrara poiché il torrente segna il confine. Continuiamo su una mulattiera in salita. A 10' siamo su un cementato presso una casa e subito dopo siamo alle case della Villa nel borgo di Argigliano [attenzione perché il sentiero sulla cartina IGM è segnato in maniera diversa]. La Villa è la parte più antica del borgo e presenta caratteristici tratti in galleria con volte a botte. Argigliano è conosciuto sin dal XIII secolo e fu danneggiato più volte dai terremoti che colpirono tutta questa zona a cavallo tra Massa e Lucca. In particolare quelli del 1837 e del 1920 che mutarono profondamente la struttura dell'abitato. Il terremoto più recente, del giugno 2013, per fortuna non fece danni. Girando per il borgo è possibile vedere ancora un paio delle vecchie baracche di legno che ospitarono i terremotati del 1920. Il sentiero, dopo il lavatoio, entra nel borgo (casa con meridiana) e continua subito verso destra in direzione della chiesa. I segni ci sono, ma non evidenti basta comunque non proseguire per la piazzetta di fronte e seguire la strada sulla destra che ci porta alla chiesa di S. Maria Assunta (XVIII secolo) con campanile, dove arriviamo a 15'. Ricordiamo che ad Argigliano arriva un sentiero del Trekking Lunigiana (TL) da Casola: il tratto di sentiero da Argigliano a Ugliancaldo è comune con la Tappa 12 del TL Casola-Monzone. Dalla chiesa il sentiero prosegue verso sinistra come ombrosa mulattiera che ci porta in 3' a innestarci in una traccia che proviene dalla Villa. Ora proseguiamo in salita tra oliveti e, poco dopo, il sentiero diventa piuttosto ampio nel bosco con qualche tratto aperto. Prima di questo tratto una deviazione sulla destra porta alla strada di Argigliano da cui è possibile tornare alla stazione ferroviaria. Continuiamo la salita tra le ginestre e a 51' attraversiamo il Canale di Rosceto su resti di un vecchio ponticello. Il canale è tributario del Rondinaia e raccoglie le acque dalle falde del modesto monte Cavoli (Càvoli). Subito dopo averlo superato troviamo un cartello del TL: Croce di Crosceta, segue un po' di discesa, ma poi torniamo a salire nel bosco. A 01h 12' intravediamo Pisanino e Pizzo e qualche minuto più tardi anche Ugliancaldo verso cui siamo diretti. Saliamo per tratto ameno nel castagneto e a 01h 38' siamo presso una casa e un cartello dei sentieri del comune di Casola a pochi metri dalla strada asfaltata (Via Case Nuove) che proviene da Monzone ed è diretta a Minucciano (SP 58). La zona è molto panoramica sul Pisanino e sul Pizzo oltre che sul vecchio borgo di Ugliancaldo. Seguiamo la strada costeggiando queste case allineate costruite dopo il disastroso terremoto del 1837. Continuando passiamo vicino all'Oratorio di San Rocco del XVIII secolo in pessimo stato di conservazione (di fronte scende un sentiero per Argigliano che si innesta nel 181). Subito dopo a 01h 47', sulla destra, vediamo le indicazioni del sentiero 176 che entra nel borgo e scende verso Equi Terme (esso fa parte della tappa 12 del TL). Di fronte c'è una fontana. A 01h 49' siamo sotto la Chiesa di S. Andrea del XV secolo, danneggiata dal recente sisma del 2013. Essa è circondata per tre lati da un bel porticato rinascimentale ed è panoramica sulla valle del Lucido, volendo è possibile salire a visitarla. Subito dopo la chiesa, a destra, inizia la marmifera per le Cave del Cantonaccio alla base del Pizzo d'Uccello. Essa va a recuperare il sentiero 192 da Equi Terme che si innesterà nel 181 poco sotto il Poggio di Baldozzana (innesto al quale arriveremo più tardi) e permette di accedere alla via Ferrata Tordini-Galligani e alla base della maestosa parete Nord del Pizzo. Seguiamo la strada ombrosa che lascia il paese e in un paio di minuti siamo a una fonte di acqua freschissima che sgorga da un monolito marmoreo. Continuiamo per la strada con bei panorami sul Pisanino e a 02h siamo alla Maestà. Essa contiene una icona marmorea di Maria Santissima del Conforto del 1799 ed è stata restaurata nel 2001. Adesso il sentiero lascia la strada e sale a fianco dell'edificio sacro prima per tratto erboso e poi in un boschetto. Segue ancora un tratto aperto e poi ancora il bosco. A 02h 10' siamo a Sant'Antonio: qua c'è un'edicola a lui dedicata, decorata con i caratteristici gigli bianchi (quando è stagione), con un'immagine marmorea del santo. Più avanti un rustico monumento è dedicato a Maria che salvò tre fanciulle durante l'ultima guerra. A 02h 18' c'è un po' di degrado sul sentiero causato dallo scorrere delle acque e dopo due minuti siamo presso un vecchio abbeveratoio. Il sentiero è adesso sassoso, segue un po' di falsopiano poi riprende la salita con qualche tratto aperto. Segue poi un tratto ripido empre nel bosco che diventa faggeta e a 03h 15' siamo ai Prati: zona aperta ed erbosa con rari alberi. Il panorama si apre verso Ugliancaldo, sull'Appennino, sul lago di Gramolazzo e sul Pisanino (in particolare la Bagola Bianca). Qua prospera la rosa canina. La traccia è evidente, ma i segni sono pochi: basta tenersi verso sinistra. A 03h 23' siamo in un boschetto di giovani faggi, un breve tratto ripido ci porta in 5' a una palina solitaria da cui saliamo adesso per tratto completamente erboso con la traccia scavata nell'erba che sale a tornantini, scorgiamo la zona rocciosa del Solco, Ugliancaldo e, in lontananza sulla destra, il monumento marmoreo Castagnoli presente sul sentiero 192. Saliamo e a 03h 46' siamo sulla cresta il sentiero 192 si innesta, per un breve tratto, nel 181. La zona è molto panoramica sulla Nord del Pizzo e sulla Cresta Nattapiana. Saliamo ancora un po' per la cresta panoramica che porta al Poggio Baldozzana. A 03h 53' siamo alla palina indicatrice del sentieri in uno spiazzo erboso conosciuto come Poggio Baldozzana, ma questo, in realtà, si trova una cinquantina di metri più in alto in direzione della Capradossa [noi chiamiamo questo luogo Bivio di Poggio Baldozzana]. Qua arriva il sentiero 189 dalla Foce di Rifogliola e il 181 continua per il Poggio Baldozzana, la Cresta della Capradossa, Foce Siggioli e Foce di Giovo. Saliamo per il poggio erboso avendo sulla destra la maestosa parete nord del Pizzo che ci accompagnerà a lungo. Salendo abbiamo di fronte anche la mole del Pisanino. A 04h siamo sul vero Poggio di Baldozzana (1338 m) la visuale si apre sull'alta valle di Orto di Donna e sulla Cresta della Capradossa che andremo a percorrere. La cresta adesso è erbosa e panoramica con un boschetto di betulle sulla destra. A 04h 20' troviamo dei faggi che ben presto diventano un folto boschetto con tratti ripidi che possono essere insidiosi in autunno per l'abbondante coltre di foglie umide. Saliamo e a 04h 34' siamo fuori dal bosco e prendiamo a salire per la cresta vera e propria, aperta e panoramica su Pisanino e Pizzo. Questa cresta divide la valle del Serchio di Gramolazzo (Val Serenaia) da quella del Solco di Equi, la cresta è rocciosa e, a tratti, esposta e da percorrersi con prudenza e attenzione, aiutandosi anche con le mani, ma è divertente e appagante. Saliamo per tratto agevole per poi scendere qualche metro fino a un palo dove arriviamo a 04h 47', da qua riprendiamo a salire fino a un poggetto dove arriviamo a 04h 51' molto panoramico a destra sul crinale percorso dalla via ferrata Tordini-Galligani. Continuiamo a salire e a 04h 57' siamo al punto più alto della cresta (1464 m) da cui inizia la discesa per Foce Siggioli. Il primo tratto è ancora in cresta poi nel tratto finale il percorso si allarga fino a un sentierino che ci porta a 05h 15' alla Foce Siggioli dove arriva la ferrata Tordini-Galligani dalle cave del Cantonaccio alla base della nord del Pizzo e parte, verso sinistra in discesa, il sentiero 187 per il rifugio Donegani. Ricordiamo che recentemente la ferrata è stata risistemata e ridisegnata in alcuni tratti del percorso. La foce permette di ammirare la Nord in tutta la sua bellezza. Ricordiamo che questa parete è la più interessante per gli scalatori nell'ambiente apuano ed è lunga oltre 700 m e fu vinta, per la prima volta, solo nel 1927. La parete inizia dai sottostanti Cantoni di Neve Vecchia. Il sentiero continua dal lato di val Serenaia e nel tratto iniziale è a saliscendi; ora scendiamo un po' e in 3' siamo a un'altra finestra sulla Nord da cui si può vedere bene il contrafforte su cui si sviluppa la via ferrata di cui si vede l'andamento e il filo metallico con i sostegni rossi. Fatti pochi metri c'è un'altra finestra e poi il sentiero scende verso sinistra, davanti abbiamo Pisanino e Orto di Donna. Scendiamo per roccette e poi a 05h 27' entriamo nella faggetta che percorriamo a saliscendi con tratti piuttosto stretti che possono essere insidiosi per le foglie umide, a sinistra abbiamo la val Serenaia. 5' più avanti siamo fuori dal bosco e sulla destra vediamo le cime minori che si dipartono dal Pizzo verso est. Poi il sentiero costeggia la roccia per continuare subito su terreno erboso e poi rientra nel bosco. A 05h 44' il bosco finisce e bisogna salire un ripido canalino, su sfasciumi, dove è presente una corda metallica che aiuta nella progressione. In meno di 10' siamo alla fine del canalino in un piccolo spiazzo molto panoramico sull'Appennino e sulla cresta della Capradossa, sul Pisanino, Val Serenaia, Orto di Donna, le sue cime e le sue cave che ne hanno profondamente modificato l'aspetto. Adesso seguono dei saliscendi per poi salire fino al Giovetto. Il primo tratto è molto esposto e ci sono due brevi tratti di corda metallica, scendiamo poi più facilmente per roccette per poi entrare a 06h 05' nel bosco in salita. Ne usciamo dopo pochi minuti avendo di fronte le cave di Orto di Donna. Poi riprendono gli alberi e dopo 10' entriamo in un altro bosco di faggi per uscirne a 06h 25' alla Foce del Giovetto. A questa foce arriva il sentiero 191 dalla Foce dei Lizzari, in parte attrezzato (ferrata Piotti). Inoltre qua inizia la via più semplice per salire al Pizzo d'Uccello ai cui piedi ci troviamo. Inoltre c'è anche un raccordo per il sentiero 37 e il Rifugio Donegani di Val Serenaia. Dalla foce saliamo qualche metro per poi procedere tra saliscendi, tra rocce e faggi contorti dal vento, stiamo costeggiando la quota 1544. In 5' siamo a un altro spiazzetto panoramico sul monte Sagro da cui si vede bene anche il sottostante borgo di Vinca e poco dopo c'è un altro spiazzo panoramico. A 06h 36' siamo su un breve tratto su roccia che va percorso con attenzione, ma ci sono gli appigli, basta aiutarsi un po' con le mani. Poi la visuale si apre sulla Cresta Garnerone e il Grondilice e, in basso a sinistra, verso le cave di val Serenaia. Segue un tratto aperto che porta alla panoramica Foce di Giovo dove arriviamo a 06h 43'. Alla foce è presente una palina con le indicazioni dei sentieri: il 181 che abbiamo percorso, il 175 che scende in basso per Vinca, il 37 che scende verso il Rifugio Donegani e Val Serenaia, mentre dalla parte opposta va a Capanna Garnerone e Forno e quindi, nella parte iniziale, coincide con il 175. Infine il 179 che porta al Rifugio Orto di Donna. Il panorama da Foce di Giovo è splendido su Sagro, Pisanino e Pizzo d’Uccello, che incombe in tutta la sua imponenza, e sulla cresta Garnerone. Il luogo è erboso, ameno, ampio e invita al riposo e alla contemplazione.
Aspetti di rilievo del sentiero
Pieve San Lorenzo
Borgo del comune di Minucciano a 350 metri di antichissima origine, probabilmente fu, in origine, un castellaro ligure-apuano. Possiede una pieve romanica dedicata a San Lorenzo dell’XI secolo costruita in arenaria, essa subì numerosi rifacimenti a causa dei terremoti che colpirono la zona. A fianco della pieve c'è il caratteristico campanile costruito nell'attuale forma ottagonale nel XVII secolo. A ovest del borgo più antico si trova la stazione ferroviaria della linea Lucca-Aulla panoramica su Pisanino e Pizzo d'Uccello. Di fronte alla stessa inizia il sentiero 181 per Ugliancaldo, Poggio di Baldozzana e Foce di Giovo.
Argigliano
È un piccolo borgo (378 m) del comune di Casola prossimo a Pieve San Lorenzo (Minucciano). Le prime notizie storiche sono del XIII secolo, ma la zona potrebbe essere stata abitata dai Liguri-Apuani, infatti è presente un astellaro, tipico di questo popolo. Il paese è stato pesantemente colpito dai vari terremoti che si sono susseguiti nel tempo modificandone l'originaria struttura, in particolare quelli del 1837 e del 1920.
La parte più antica del borgo si trova a sud ed è conosciuta come La Villa, ha l'aspetto di un borgo in galleria con case ristrutturate e altre ridotte a ruderi. Qua si trova ancora una baracca in legno per il ricovero dei terremotati del 1920, un'altra è prossima alla chiesa. Questa è dedicata a S. Maria Assunta e risale, nel suo impianto originario al XVI secolo ed è provvista di campanile, essa si trova nella parte più moderna del borgo. D Argigliano passa la tappa 12 del Trekking Lunigiana e il sentiero 181 (pieve San Lorenzo - Foce di Giovo).
Ugliancaldo
Antico borgo nel comune di Casola, a 742 metri, che si distende su un crinale panoramico sul Pizzo d’Uccello e sul Pisanino che divide la valle del Lucido da quella del Tassonaro. Probabilmente il nome deriva dal gentilizio romano Ulius. La parte più alta del borgo, detta Castello, era circondata da mura nel XIV secolo. Fu fiorente centro artigianale medievale e subì danni notevoli nel disastroso terremoto che colpì la zona l’11 aprile 1837. Questo sisma produsse la scomparsa del sottostante centro di Uglianfreddo (da non confondere con Uglianfreddo ai Cerri nel comune di Fivizzano). Nella parte nord del paese si trova un complesso di case ottocentesche costruite dopo il terremoto del 1837 (Case Nuove) esse sono allineate sulla strada provinciale. Oggi molte case di Ugliancaldo sono state ristrutturate e sono usate per le vacanze mentre molte sono in rovina, comunque il borgo, in inverno, è quasi disabitato. É presente una chiesa del XV secolo dedicata a Sant’Andrea Apostolo costruita su un più antico edificio romanico citato nel XIII secolo, essa è circondata da un porticato rinascimentale. Inoltre c'è un Oratorio del XVIII secolo dedicato a San Rocco (detto la Chiesina) che versa in cattivo stato di conservazione. Qua arriva il sentiero 181 da Pieve San Lorenzo per Foce di Giovo e il 176 da Equi Terme (essi costituiscono anche parte della tappa 12 del Trekking Lunigiana). Inoltre una marmifera, che inizia presso la chiesa, porta alle cave del Cantonaccio poste alla base del Pizzo d’Uccello.
Maestà
Si trova a 752 metri fuori dell'abitato di Ugliancaldo lungo la strada che unisce Monzone con la zona di Minucciano. Essa contiene un'icona marmorea di Maria Santissima del Conforto del 1799, fatta costruire da Bernardino Cacciaguerra, ed è stata restaurata nel 2001. A fianco dell'edificio sale il sentiero 181 che da Pieve san Lorenzo porta alla Foce di Giovo. La zona è panoramica su Pisanino e Pizzo d'Uccello.
Poggio Baldozzana
Si trova a 1338 metri ed è un ampio dosso prativo molto panoramico sia sul Pisanino che sul Pizzo d’Uccello. Esso costituisce la prima quota importante del crinale che divide la valle del Serchio di Gramolazzo dal Solco di Equi, detto Cresta della Capradossa. Più in basso a settentrione, a quota 1288 metri, si trova l'incrocio tra il sentiero 181 (Pieve San Lorenzo - Foce di Giovo) e il 189 (proveniente da Gramolazzo) e scendendo ancora di circa 200 metri c'è l'innesto del sentiero 192 proveniente da Equi Terme. La zona del bivio 181/189 è uno spiazzo erboso molto panoramico sulla cresta Nattapiana del Pizzo d'Uccello fino alla maestosa parete Nord dello stesso, sull'Appennino e, scendendo di qualche metro, sul borgo di Ugliancaldo. La palina dei sentieri indica impropriamente il bivio come Poggio Baldozzana con dati altimetrici errati.
Cresta di Capradossa
Nelle vecchie carte IGM indicata Capradosso. La cresta di Capradossa è il crinale che da Poggio Baldozzana (1338 m) arriva alla Foce Siggioli (1405 m) costituendo lo spartiacque tra la Valle del Solco di Equi e la Valle del Serchio di Gramolazzo. Essa ha andamento nord-sud, pressoché in falsopiano, ed è percorsa dal sentiero 181 da Ugliancaldo per la Foce Siggioli che poi a livello della foce si abbassa e si mantiene a est della cresta stessa. Infatti questa continua, spostandosi leggermente verso ovest, fino alla quota 1584 (Punta di Capradossa) da cui, dopo un ripiano, si alza ancora verso il Pizzo d'Uccello. Oggi, dal punto di vista escursionistico la Cresta di Capradossa porta da Baldozzana a Foce Siggioli, il punto più alto della cresta è 1464 m, il percorso è molto panoramico e va fatto con la dovuta attenzione. Infatti la cresta è rocciosa e, a tratti, esposta. Alcuni autori chiamano Costiera di Capradossa il crinale Baldozzana-Siggioli e Cresta di Capradossa il tratto che si dirige verso est dalla Foce Siggioli verso il Pizzo d'Uccello.
Foce Siggioli
È situata a 1405 metri tra la Costiera e la Cresta di Capradossa a nord-est del Pizzo d'Uccello. È un ottimo punto panoramico sulla parete nord del Pizzo d'Uccello. Alla foce termina la ferrata Tordini-Galligani ed è attraversata dal sentiero 181 (Pieve San Lorenzo - Foce di Giovo) e qua arriva il 187 dal vicino rifugio Donegani. È possibile raggiungere la foce da Rifogliola con i sentieri 189 e 181, da Ugliancaldo con il 181 oppure con la marmifera e il 192 e da Equi con il 192 e il 181. Inoltre da Foce di Giovo con il 181 e da Cantoni di Neve Vecchia con la ferrata.
Giovetto
È una sella, a quota 1497 metri, ai piedi del Pizzo d’Uccello. Partendo dalla Foce di Giovo il Giovetto è la terza piccola foce ed è raggiungibile col sentiero 181 (Foce di Giovo - Pieve S.Lorenzo). Dal Giovetto parte la via più facile per salire al Pizzo d’Uccello segnata, inizialmente, di blu e oggi con i segni bianco-rosso e il sentiero 191 (sentiero attrezzato Piotti) che va a innestarsi con il 190 alla Foce dei Lizzari. Pochi metri sotto, sul 181, è c'è una traccia che porta sul sentiero 37.
Foce di Giovo
Detta anche Foce di Giogo, cioè valico, dal latino jŭgum (= cima, catena di monti, giogaia, valico). È un’ampia sella erbosa, a 1500 metri di
quota, tra la Cresta Garnerone e il Pizzo d’Uccello, che mette in comunicazione la Valle di Vinca con la Val Serenaia. Il panorama dalla foce è splendido sul Sagro e le sue
propaggini, sulla Cresta Garnerone, sul Pisanino e sul Pizzo d’Uccello che incombe in tutta la sua imponenza, ma spostandoci di pochi metri possiamo godere di bella vista sull’intero
Orto di Donna (monti Cavallo, Contrario e Zucchi di Cardeto. Il luogo è erboso, ameno, ampio e invita al riposo
e alla contemplazione. La Foce è un nodo importante di sentieri ed è presente una palina con le indicazioni degli stessi: a nord il 181 per il Giovetto (da cui si stacca la via
normale per ascendere al Pizzo d’Uccello), Foce Siggioli, Ugliancaldo e Pieve San Lorenzo, il 175 che scende in basso per Vinca, il 37 che scende verso il Rifugio Donegani e Val
Serenaia, mentre dalla parte opposta va a Capanna Garnerone e Forno e quindi, in parte, coincide con il 175. Infine il 179 per il rifugio Orto di Donna, Foce di Cardeto e Passo della
Focolaccia a sud.
Deviazioni e possibilità di escursioni
Ci sono diversi itinerari possibili ne citiamo alcuni.
Traversata Pieve San Lorenzo - Vinca: percorso tutto il sentiero 181 si può scendere a Vinca con il 175. Servono oltre 8 ore considerando le necessarie soste. In alternativa si può scendere, da Foce di Giovo, al vicino Rifugio Donegani risparmiando circa 1 ora. Sono percorsi molto appaganti e permettono di conoscere la zona settentrionale delle Apuane. Ricordiamo che a Vinca il Bed&Breakfast Casa di Montagna può costituire un utile punto di appoggio.
Pieve San Lorenzo - Baldozzana e ritorno: si percorre il 181 fino a Baldozzana e si torna indietro. Servono circa 7 ore.
Ugliancaldo - Baldozzana - marmifera del Cantonaccio - Ugliancaldo: si percorre il 181 fino a Baldozzana da cui si scende alla marmifera con il 192 e la si percorre fino a tornare al borgo. Servono circa 4 h 30' e rimane il tempo per visitare il borgo.
Equi - Pieve San Lorenzo per sentiero e ferrovia: da Equi si sale a Ugliancaldo con il sentiero 192 e da qua si scende a Pieve San
Lorenzo con il 181. Servono meno di quattro ore. Poi dalla stazione della Pieve si torna ad Equi con il treno. È, naturalmente, indispensabile informarsi degli orari dei
treni.
itinerari relativi al sentiero CAI 181 presenti sul sito:
Commento
Questo lungo sentiero offre panorami molto interessanti nelle Apuane settentrionali e permette moltissime escursioni appaganti percorrendolo in tutto o in parte. Alcuni tratti sono
impegnativi (Capradossa) ed altri sono attrezzati con corda metallica di sicurezza. Per questo è sconsigliato in inverno con neve e ghiaccio e quando il terreno è scivoloso per le
piogge. Il dislivello richiede il giusto allenamento.
Con tempo a disposizione si consiglia una visita non frettolosa del borgo di Ugliancaldo.