(f.f.) lungo sentiero che dalla bassa collina massese porta in Alta Versilia. Offre interessanti panorami sulle Apuane Settentrionali e centrali e interessanti deviazioni per salire al monte Pelato e al monte Altissimo.
SENTIERO 41
Il sentiero è di competenza del Cai sezione Massa.
Tragitto
Canevara (95 m) – Antona (402 m) - La Foce (772 m) - ex Rifugio Città di Massa (890 m) - Colle della Tecchia (879 m) [innesto sentiero 188] – la Strega (1050 m) - canal d’Angiola – Foce del Frate (1307 m) [innesto sentiero 143] – innesto sentiero 33 - Le Gobbie (1035 m).
Questo tragitto è quello della revisione del 2012 che ha aggiunto il tratto da Canevara fino alla Tecchia (che non era numerato) e il tratto dalla Foce del Frate fino alle Gobbie, quest'ultimo era numerato 42. Il numero 42 è stato attribuito all'ex-sentiero 162 (Renara - Passo del Vestito).
Nel suo lungo percorso un breve tratto finale è in comune con il sentiero 33 (Pasquilio - Arni) e pochi metri dopo il Colle della Tecchia sono in comune con il 188.
Informazioni sulla zona di partenza
Canevara
Da Massa si segue via Bassa Tambura in direzione Forno, a 4 Km si incontra Canevara dove è possibile parcheggiare lungo la strada.
Le Gobbie
Da Massa, passando per Altagnana e Antona (8,4 km) si supera la galleria del Vestito che porta in provincia di Lucca. Fatti pochi metri si trova uno spiazzo sulla destra (19 km), di
fronte al bar ristorante Le Gobbie, dove è semplice parcheggiare.
Da Seravezza si segue la strada provinciale di Arni (strada del Cipollaio), si lascia sulla destra il bivio per Ponte Stazzemese, e si arriva poco dopo alla deviazione per Retignano
e poi a quella per Levigliani (12 km), si supera il bivio per Terrinca. Poi si continua fino alla Galleria del Cipollaio (20 km) e presso la località Tre Fiumi (20 km) si prosegue a
sinistra per Arni (22,9 km), si supera una galleria e si arriva alle Gobbie (24,6 km).
Provenendo da Castelnuovo Garfagnana servono 16,7 km per arrivare a Tre Fiumi e 21,5 per arrivare alle Gobbie.
Descrizione del percorso
Difficoltà: E, percorso lungo con dislivello graduale con alcuni tratti più ripidi.
Stato del sentiero: il tratto iniziale della mulattiera per Antona è ben evidente, ma in alcuni tratti la vegetazione è molto lussureggiante particolarmente in estate. Presso Antona alcuni tratti sono umidi e scivolosi. Superata Antona sarebbe bene segnare meglio il sentiero, in particolare in località Campareccia in cui la deviazione per salire al tratto finale della Foce non è ben evidente. Da segnare anche il tratto per l'ex Rifugio per quanto sia ben evidente, ma in zona esistono varie tracce non segnate. Bene il resto del sentiero.
Tempi: andata circa 5h e 30'. Circa 4h 15' la discesa.
Il percorso
Sintesi: da Canevara si segue la mulattiera per Antona che in parte costeggia il Fosso di Antona e poi un suo affluente. Arriva ad Antona sulla strada che in
parte percorre fino a portarsi al paese e al Santuario della Madonna delle Grazie. Poi passando tra uliveti e orti, costeggiati da case e ruderi e attraversando alcune volte la
strada asfaltata arriva alla Campareccia e da qua sale alla Foce di Antona. Poi cambia versante, entra nel bosco e arriva all'ex-Rifugio Città di Massa, si riporta sulla strada di
fronte all'Orto Botanico, supera una galleria e arriva al santuario della Tecchia. Segue un breve stradello e poi sale ameno e panoramico tra bosco e spazi aperti, passa di fianco
alla Strega e percorre in ripida salita il Canal d'Angiola fino alla foce omonima. Da qua scende per tratti di vie di lizza fino al piazzale delle Gobbie.
Arrivati a Canevara si parcheggia dove è possibile, per esempio, come facciamo noi, lungo la strada principale. Poi ci spostiamo nei pressi del ponte sul Frigido davanti al quale,
sul lato opposto della strada, inizia un breve tratto asfaltato con all'inizio il segno del sentiero. In alto, sul lato opposto notiamo la caratteristica Casa delle Rondini,
testimonianza dello stoccaggio della canapa, la cui coltivazione ha dato il nome al borgo. Dove finisce l'asfalto (5') e inizia lo sterrato c'è un cartello del Cai con le
indicazioni, posto però un po' troppo in alto per essere leggibile.
Il tratto iniziale è molto ampio, ameno e ombroso, e costeggia il Fosso di Antona (tributario del Frigido) che ci rimane a sinistra. Un tratto del Fosso è stato attrezzato come
piscina e strutture di sosta per lo svago dei canevaresi.
Più avanti il sentiero si apre e a 10' arriviamo al Ponte della Tavella (cioè delle piastre di pietra) risalente al XIII secolo, esso attraversa il Fosso per cui ci troviamo adesso
a costeggiarlo mantenendolo a destra. La mulattiera è adesso molto ricca di vegetazione che, a tratti, è anche fastidiosa. A 17' saliamo per tornantini allontanandoci dal Fosso fino
a superare un affluente dello stesso.
A 22' siamo presso dei ruderi e poi la mulattiera si fa più pulita dalla vegetazione e continuiamo per tornanti delimitati da muri di contenimento. A 28' c'è un bivio ben
segnato dove dobbiamo prendere a destra e subito dopo c'è una maestà con affresco della Madonna col Bambino e Santo in condizioni molto precarie.
La mulattiera riprende molto ricca di vegetazione e, sulla destra in alto, cominciamo a vedere le case del borgo di Altagnana e la visuale su di esso progressivamente si aprirà.
Continuando alcuni tratti del sentiero sono molto umidi con la vegetazione tipica, a causa delle acque che scendono dall'alto.
A 43' troviamo un altro rudere che pare quello di una vecchia maestà e qualche minuto più avanti troviamo una zona degradata a causa dell'immondizia che scende dal basso portata
dalle acque.
Poi il sentiero si fa più pulito e a 59' intravediamo tra gli alberi, sulla sinistra, le cave della zona di Casette-Gioia e poco avanti una bella casa d'abrì addossata a una roccia.
A sinistra abbiamo un corso d'acqua che scende da Antona (tributario del Fosso principale) e il tratto che percorriamo è umido e a tratti molto degradato e cominciamo a vedere
Antona.
A 01h 05' siamo sulla strada asfaltata, prendiamo a destra in lieve discesa e dopo un centinaio di metri saliamo a sinistra per una strada asfaltata che porta al paese. Continuiamo
su di essa costeggiando il borgo e a 01h 14' prendiamo a destra, evitando di entrare in paese. I segni sono evidenti e qua è presente una fontana e un cippo marmoreo che ricorda la
Linea Gotica e la Via della Libertà.
Dopo pochi metri il sentiero sale a sinistra molto ripido e delimitato da lampioni, il panorama si apre sulla costa, su Massa e sul borgo di Altagnana. A 01h 14' siamo presso il
Santuario della Madonna delle Grazie al Colle (XVII secolo) con terrazza panoramica su Antona, ma la vista è impedita da alcuni castagni. Il sentiero ora si fa più stretto tra
uliveti e orti e di fronte si intravede la cresta Focoraccia-Carchio.
Al primo bivio si deve deviare in salita a sinistra (è presente un segno) poi si prosegue con tanta vegetazione, si superano dei ruderi e dopo essi si sale ancora a sinistra
lasciando sulla destra una casa bianca. A 01h 10' si deve evitare una successiva deviazione verso destra. Dopo 5' ci sono alcune case e a 01h 37' attraversiamo la strada e subito di
fronte abbiamo il sentiero che costeggia altre abitazioni con vista sulla cresta della Focoraccia. A 01h 42' attraversiamo nuovamente la strada e di fronte c'è il sentiero con la
maestà gialla Bertilorenzi-Pasqualini. Il sentiero è più pulito e a 01h 48' abbiamo una bella vista dagli Uncini al Carchio e due minuti dopo una bella casa con marginetta senza icona, ormai i segni sono scomparsi.
Continuiamo in falsopiano fino ad arrivare a 02h a una zona di orti ben curati (sulla sinistra) dove c'è una scalinata in cemento con un segno rosso stinto qua dobbiamo salire verso
sinistra. Siamo nella zona di Campareccia. C'è da aggiungere che prima e dopo ci sono alcuni segni giallo-verdi. Saliamo tra case e orti e poi il tratto scalinato diventa uno
stradello in cemento che permette anche l'accesso alle auto. A 02h 07' siamo sulla strada presso l'Hotel La Campareccia che rimane a destra. Dobbiamo percorrere adesso uno stradello
cementato privato con cancello comunque sulla destra c'è il sentiero sempre accessibile. Alla fine del tratto cementato arriviamo presso una casa a 02h 17' e la superiamo verso
sinistra immettendoci in un sentiero in salita con qualche segno rosso piuttosto stinto e, poco più avanti, troviamo quello che sembra un ricovero per animali, con la scritta
Campareccia, la zona costituisce oggi una palestra di roccia.
Dopo pochi minuti il sentiero sale ripido per le ultime pendici sud-est del monte di Antona. La traccia è abbastanza evidente con qualche segno molto stinto e nella parte più alta
ci sono anche alcuni alberi. A 02h 35' arriviamo presso una maestà con all'esterno un altare, anch'essa è decorata con un affresco della Madonna col Bambino e Santi.
Saliamo pochi metri e arriviamo alla cosiddetta Foce, alla base del Monte di Antona, con alcune indicazioni arrugginite del Cai. con due sentieri distinti per l'ex Rifugio Massa del
Cai. Uno è diretto verso destra e percorre il versante a mare, quello di sinistra (che noi seguiamo) invece scende per qualche metro e poi si sviluppa verso destra nel versante
interno.
Dalla Foce il panorama si apre d'incanto sulle Apuane, dal Sagro fino al monte Macina mentre in basso si scorge il borgo di Casania.
Il sentiero sale lievemente col bel panorama sulla sinistra. In basso scorgiamo una traccia con segni rossi che sale da Redicesi, altro borgo della montagna massese, e termina
alla Foce.
Intanto il sentiero entra nel bosco e sale fino a un costruzione che si rivela essere un riparo delle capre, arriviamo qua a 02h 50'. Il sentiero continua poco sopra la costruzione,
come prolungamento di quello fatto finora, e prosegue piuttosto degradato. A 02h 58' scorgiamo verso sinistra alcune case e poco dopo il sentiero si innesta in un sentiero ameno che
proviene da destra e che porta, con altro percorso alla Foce.
Il percorso adesso è piacevole e in breve (03h 14') arriviamo all'ex Rifugio Città di Massa. Questa grossa struttura è chiusa per mancanza di fondi da parte del Comune di Massa che
ne è proprietario. Salendo possiamo portarci alla zona alta del Rifugio che è molto panoramica sulla Cresta Uncini-Carchio e sul vicino Orto Botanico oltre che sulle Apuane dal
Sagro al Macina e qua partono tracce di sentiero che portano alla Foce innestandosi nel sentiero alternativo citato precedentemente.
Noi invece continuiamo per lo stradello che diventa strada asfaltata e si innesta nella provinciale per il Passo del Vestito a 03h 25'. Di fronte a noi abbiamo l'ingresso dell'Orto
Botanico Pellegrini di Pian della Fioba, proseguiamo verso sinistra e superiamo, con la dovuta attenzione, una galleria (Galleria della Tecchia) lunga 130 metri e priva di
illuminazione. All'uscita di essa ci troviamo a 03h 35' presso il Sacrario della Guerra di Liberazione in località Colle della Tecchia, così chiamato per lo strapiombante dirupo sul
quale si articola l’Orto Botanico.
Seguiamo un largo stradello sulla destra e dopo pochi metri troviamo le indicazioni di due sentieri: il 41 per il Passo d’Angiola o Foce del Frate e il 188 per il Passo della
Greppia. Noi continuiamo sul 41, a sinistra, che sale ameno tra belle fioriture di asfodeli e ginestre nella stagione opportuna.
A sinistra abbiamo la catena delle Apuane con il Sagro, il Grondilice, il Contrario, il Cavallo, la Tambura e il Sella, invece a destra la
Cresta, dal Carchio al monte Focoraccia, alla zona del Pitone e al Passo della Greppia.
Il sentiero poi si fa più ripido e cominciamo ad avere di fronte la Cresta degli Uncini e a perdere il panorama a sinistra. A 03h 59’ arriviamo a un bel ripiano roccioso cui segue
un tratto di sentiero più tranquillo.
A 04h 10’ il sentiero riprende a salire tra gli alberi tra cui compaiono anche dei pini. A 04h 22’ sulla sinistra compare la bella mole rocciosa della Strega, detta così
perché il suo profilo somiglia alla faccia di una vecchia dal naso adunco.
Continuiamo ancora pochi minuti e siamo alla base del Canal d’Angiola che saliamo per agevoli voltoline, aumentando progressivamente la ripidità, nel periodo giusto ci sono molte
fioriture di Aquilegia bertolonii e di Moltkia suffruticosa. In alto percorriamo sfasciumi e poi troviamo sulla sinistra una grotta.
Ad 04h 59’ siamo alla Foce del Frate o Passo d’Angiola (1307m) dove sostiamo brevemente, qua si trova un curioso monolite che dà il nome al passo. Il luogo è molto panoramico sul
mare e sul Fiocca e Sumbra. Sulla
sinistra tracce portano alla cresta e alla vetta del Monte Pelato mentre a destra il 143 si dirige a destra al
Passo degli Uncini e al Monte Altissimo e poi arriva al Passo del Vaso Tondo, invece il nostro sentiero
scende verso il piazzale delle Gobbie.
Scendiamo per un tratto abbastanza ripido con traccia evidente e segni carenti, ma ci sono alcuni ometti.
Più avanti ci portiamo nel bosco e il sentiero segue una via di lizza, la zona è ricca di fenomeni carsici e ci sono gli ingressi di alcune grotte di interesse speleologico. Stiamo
percorrendo le propaggine del monte Pelato con vari tentativi di cava e vie marmifere, il panorama a tratti si apre sul Sella e sul Macina.
A 05h 24' arriviamo a un bivio: il sentiero 33 va verso destra per via di cava da cui si staccherà diretto alla Foce degli Uncini, noi seguiamo il 41 e in breve siamo alle Gobbie a
05h 40'.
Il sentiero finisce in uno spiazzo parcheggio di fronte al Bar Ristorante Le Gobbie che si trova sull'altro lato della strada, il sentiero 33 prosegue passando dal Ristorante e si
dirige ad Arni. Sulla sinistra lungo la strada non molto distante è l'imbocco della Galleria del Vestito.
Aspetti di rilievo del sentiero
Canevara
È un borgo del comune di Massa posto a circa 90 metri di quota lungo via Bassa Tambura alla confluenza del fiume Frigido con il Fosso di Antona. Esso deriva il nome dal latino
canabaria: terra coltivata a canapa poiché nel XV secolo era molto diffusa la coltivazione di questa pianta. Oggi rimane a testimonianza la panoramica costruzione bianca
(casa delle rondini) situata sopra il paese dove si stoccava la canapa stessa. Il paese si è sviluppato lentamente nel tempo e dall'iniziale attività agricola e silvo-pastorale si è
passati alla lavorazione ed estrazione del marmo nel XIX secolo. La parte più antica del borgo è arroccata sulle alture alla destra del Frigido, mentre la parte più recente è lungo
la strada. La chiesa è dedicata a Sant'Antonio e risale al XVII secolo e si trova nella parte più antica del borgo. A Canevara si trova la sede del Cai Massa situata nell'edificio
delle ex-scuole elementari dove è situata anche la locale Stazione del Soccorso Alpino. Inoltre qua inizia il sentiero 41 per Antona, il Colle della Tecchia e le Gobbie che nella
parte iniziale segue l'antica mulattiera che univa i due paesi.
Ponte della Tavella
È un ponte che supera il Fosso di Antona lungo il sentiero 41 a circa 10' dall'abitato di Canevara. Nella sua struttura attuale ha una unica arcata di sassi o piastre, da cui il
nome. Infatti tavella (dal latino tabula) è la piastra di pietra. Risale al XIII secolo, ma forse in zona esisteva un ponte sin dal tempo dei romani o addirittura dei
liguro-apuani.
Fosso di Antona
Affluente di sinistra del fiume Frigido nel quale si immette a Canevara. Esso raccoglie le acque dalle alture meridionali della zona Antona - Pian della Fioba. In parte è
costeggiato dal sentiero 41.
Antona
È l'ultimo borgo della montagna massese prima della Galleria del Vestito ed è posto a circa 400 metri di quota in posizione panoramica sulla costa. Antona dal nome proprio latino
Antonius ed era conosciuta anche come Antognana. Esistono testimonianze di questo borgo già dall'XI secolo. Esso possiede ben cinque chiese, la principale è dedicata a San
Geminiano e risale al XIII secolo. In passato gli abitanti erano dediti ad attività silvo-pastorali e poi, in seguito, all'estrazione del marmo. Qua arriva il sentiero 41 da
Canevara diretto alle Gobbie che, nel tratto iniziale, segue l'antica mulattiera Canevara-Antona.
Campareccia
È una località del comune di Massa a monte di Antona lungo la strada per il Passo del Vestito. Si trova da circa 500 metri di quota a oltre 700. In particolare è presente una statua
marmorea di papa Giovanni XXIII, un piccolo albergo (Hotel la Campareccia) e un gruppo di case, oltre a edifici sparsi. Qua passa il sentiero 41 da Canevara per Le Gobbie, lungo il
quale si trova la falesia della Campareccia.
La Foce di Antona
La Foce di Antona si trova a 772 metri di quota tra il crinale che scende da Pian della Fioba e il monte di Antona. Poco sotto è presente una maestà con altare esterno per le
cerimonie religiose, la maestà è decorata con un affresco della Madonna con Bambino e santi. Sono presenti vecchie indicazioni arrugginite del Cai per due sentieri distinti per l'ex
Rifugio Massa del Cai. Uno è diretto verso destra e percorre il versante a mare, quello di sinistra (sentiero 41) invece scende per qualche metro e poi si sviluppa verso destra nel
versante interno. Dalla Foce il panorama si apre d'incanto sulle Apuane dal Sagro fino al monte Macina mentre in basso si scorge il borgo di Casania. Si perviene alla foce con il
sentiero 41 da Antona o da Pian della Fioba oppure con un sentiero non numerato da Redicesi. Essa è il naturale punto di partenza per salire al vicino monte di Antona.
Monte di Antona
È un modesto rilievo boscoso alto 912 metri posto a nord-est del borgo omonimo. I suoi fianchi sono piuttosto ripidi e dirupati verso sud. Ha tre cime alte rispettivamente 912, 910
e 890 metri. Si sale partendo dalla Foce omonima seguendo percorsi non banali con presenza di tratti di I e II grado di difficoltà.
Rifugio Città di Massa
Si trova a 900 metri su una breve diramazione a sinistra da Pian della Fioba lungo la strada Massa - Passo del Vestito. Il luogo è panoramico su Sagro, Grondilice, Contrario,
Cavallo, Tambura e Sella. Fu costruito nel 1966 dalla sezione Cai di Massa e da esso passa il sentiero 41 Canevara - Gobbie e altre tracce per la Foce di Antona. La posizione
infelice portò alla marginalizzazione del rifugio il quale è attualmente in ristrutturazione e il Comune di Massa che ne è proprietario non ha i fondi per la sua sistemazione.
Pian della Fioba
Si trova a 860 metri di quota lungo la strada Massa-Arni, qua si trova l’Orto Botanico Pellegrini e, a poca distanza, il Rifugio Città di Massa. È un valico nella breve catena del
Monte di Antona non distante dal valico della Tecchia.
Orto botanico Pellegrini
È conosciuto anche come Orto botanico di Pian della Fioba, dal nome della località in cui si trova nel comune di Massa. L’orto botanico Pietro Pellegrini nacque nel 1966 e ospita
alcune delle più importanti forme di vegetazione apuana con numerosi endemismi locali. È situato su un dente roccioso lungo la strada Massa - Passo del Vestito tra Pian della Fioba
e la Tecchia tra 800 e 950 metri di quota su terreni silicei e calcarei. Nel 1998 in loco furono trovati frammenti di ceramica preromana o romana per cui l'Orto è stato inserito tra
i siti archeologici del Comune di Massa. Nella parte inferiore a substrato siliceo si trova l'arboreto, la collezione di castagni, il laghetto (creato per la flora delle zone umide)
e un piccolo vaccinieto. Nella parte più estesa a substrato calcareo si trova il querceto-carpineto con rocce affioranti su cui prospera la vegetazione rupicola. L’orto è dedicato
al medico e botanico apuano Pellegrini (Carrara 1867-Massa 1957) che studiò a lungo la flora della provincia di Massa-Carrara cui dedicò il testo “Flora della Provincia di
Apuania ossia Rassegna delle piante fanerogame indigene, inselvatichite, avventizie esotiche e di quelle largamente coltivate nel territorio di Apuania e delle crittogame vascolari
e cellulari, con la indicazione dei luoghi di raccolta”. Esso appartiene al comune di Massa ed è gestito dalle università di Pisa, Siena e Firenze ed è aperto alle visite da
maggio a settembre e la visita dura circa un’ora e mezza. È stato riaperto nel luglio 2008 dopo lavori di sistemazione per renderlo più sicuro.
Sacrario della Tecchia
È conosciuto anche come Cappella dei Partigiani. Si trova presso il colle omonimo a 879 metri, lungo la via Massa-Arni, all'uscita della galleria della Tecchia ed è dedicato ai
caduti della Linea Gotica. Nel sacrario sono riportati i nomi delle vittime civili e partigiane della guerra di Liberazione. Proprio vicino, infatti, era il passaggio del fronte.
All’esterno c’è un cippo commemorativo con la scritta: Sullo sfondo i passi del fronte/ Cardella, Pitone e Greppie/ tra il Carchio e l’Altissimo/ che consentirono a
migliaia/ di uomini, donne e bambini/ di riconquistare la libertà/ sfidando costantemente il nemico/ Linea Gotica Sacrario della Tecchia/ Antona settembre 44 aprile 45/
Associazioni/ provincia di Massa Carrara/ comunità montana dlle Alpi Apuane/ Comune di Massa/ ANPI Massa. Qua passa il sentiero 41 Canevara - Gobbie e inizia il 188 per il
Passo della Greppia.
La Strega
La bella mole rocciosa della Strega, a circa 1050 metri, si trova lungo il sentiero 41 poco prima dell’inizio del Canale d’Angiola. È detta così perché il suo profilo somiglia alla
faccia di una vecchia dal naso adunco.
Canale d'Angiola
È il canale che scende dalla foce omonima e si innesta nella zona del Fosso di Campiglia. È percorso dal sentiero 41 con ripida salita dopo aver superato la Strega. La salita è per
agevoli voltoline in ambiente a sfasciumi con interessanti fioriture.
Passo d'Angiola
Detto anche Foce del Frate, del Fratino o del Fratone per la presenza di un monolite detto Il Frate (vedi). Alcuni fanno derivare il nome Angiola, con un po’ di
fantasia, dalla presenza di diversi spuntoni di roccia carbonatica paragonabili ad Angeli Caduti. In realtà esso deriva dal latino alnus = alno, ontano. Esso è
situato a quota 1327 metri è un colle tra gli Uncini e la cresta del monte Pelato che serviva come comunicazione tra Antona di Massa e la zona di Arni e della Tùrrite Secca. È
percorsa dal sentiero 41 inoltre qua inizia il sentiero 143 porta al Passo degli Uncini e al Monte Altissimo. Tracce di sentiero non numerato portano poi alla vetta del vicino monte
Pelato.
Casa Henraux delle Gobbie
Si trova a quota 1037 metri poco dopo l’uscita della galleria del Vestito che mette in comunicazione Massa con Arni e la Garfagnana. Va precisato che esistono altri fabbricati con
il nome di Casa Henraux dal nome dell’imprenditore francese e tutti legati alle cave di marmo di proprietà di questo imprenditore o dei suoi familiari. Oggi questa è sede di un
Albergo Ristorante denominato naturalmente “Le Gobbie” e impropriamente chiamato anche Rifugio. Comunque è un buon punto di appoggio per gli escursionisti e di fronte c’è un bel
piazzale dove parte il sentiero 41. In zona transita inoltre il sentiero 33 Arni-Pasquilio.
Deviazioni e possibilità di escursioni
Il sentiero permette di fare diverse escursioni, ne citiamo solo alcune.
Itinerari relativi al sentiero CAI 41 presenti sul sito:
Commento
È un sentiero interessante che passa per due borghi importanti della collina massese e offre panorami di rilievo sulle Apuane settentrionali. Lungo di esso si trova l'Orto Botanico Pellegrini che merita una visita accurata. Inoltre moltissime sono le opportunità di escursioni pernottando al Rifugio Puliti del Cai di Pietrasanta (procurandosene le chiavi).