(f.f.) il sentiero 182 è ormai essenzialmente una via di cava e solo molto in alto ridiventa sentiero, tra resti di cave e panorami eccezionali. Alcuni tratti presentano qualche difficoltà e la zona alta, presso il piazzale dell’Uccelliera, ci permette di ammirare un raro endemismo, presente solo nel comune di Carrara, cioè la bellissima Centaurea aracnoidea.
SENTIERO 182
Il sentiero è di competenza del Cai sezione Carrara che ne cura la manutenzione.
Tragitto
La Piastra (267m) [innesto sentiero 39] - Strada marmifera per le Cave di Lorano 2 – Vasaro - Piazzale Uccelliera (1230m) - Fontana Antica (ca 1250m) - Rifugio Carrara (1320m) [innesto sentieri 173 e 183].
Informazioni sulla zona di partenza
Torano può essere raggiunto in pochi minuti dal centro di Carrara usando l’auto o i mezzi pubblici. In alternativa si può salire a piedi in circa mezz’ora.
Da Carrara si seguono le indicazioni per Gragnana e Torano fino al bivio che a destra porta a Torano e al cimitero di Marcognano, si continua la strada per pochi minuti, si supera
il cimitero che rimane a sinistra e si arriva al paese, ben visibile dalla strada.
Descrizione del percorso
Il sentiero è, nella parte bassa, ormai una via di cava, per cui la progressione potrebbe risultare anche noiosa, bisogna però considerare il luogo in cui ci troviamo: il bacino marmifero di Lorano, il più importante a livello mondiale, dove Michelangelo veniva personalmente a cercare il marmo per i suoi capolavori. I panorami sono eccezionali e in alto ci sono importanti esempi di archeologia industriale. Salendo arriviamo al panoramico piazzale dell’Uccelliera e al Rifugio Carrara.
Difficoltà: EE (sentiero difficile). Il sentiero sarebbe da classificare E se non fosse per un breve tratto un po’ esposto nella parte alta. Il dislivello supera i 1000 metri e la salita richiede il necessario allenamento.
Stato del sentiero: i segni sono pochi e sbiaditi, per quanto lo sviluppo del sentiero sia ben evidente, anche perchè la parte iniziale coincide ormai
con la marmifera. Quindi il sentiero vero è solo nella parte alta.
Tempi:
salita: il sentiero 182 parte dallo stabilimento Omya e richiede 4 h, invece partendo da Torano servono 4h 40’.
discesa: il percorso in discesa è sconsigliabile poiché troppo ripido e non molto stimolante. L’indispensabile prudenza diminuisce di poco i tempi rspetto alla salita, da
calcolare almeno 3h 45’.
Il percorso:
Sintesi: è un sentiero ormai abbandonato, con rari segni scoloriti, specialmente nella parte alta del percorso, per il resto buona parte del sentiero coincide con la marmifera di Lorano. Il sentiero parte presso lo stabilimento Omya di Piastra dove curva a sinistra, lasciando la strada principale. La salita è lunga e faticosa, tra cave e panorami che arrivano fino al mare, progredendo nella salita. Poi segue la direzione Lorano 2 verso sinistra, sale ancora e la strada diventa uno stradello, tra vecchie cave, e la vista si apre sulla zona dell’Uccelliera. Presso un rudere inizia la salita sulla cresta finale che porta a una via di cava, poi alla carrozzabile e al piazzale dell’Uccelliera. Il sentiero poi sale nel bosco e in pochi minuti arriva a Fontana Antica e al Rifugio.
Nota: la descrizione del sentiero inizia da Torano, da cui è obbligatorio partire per problemi di viabilità, se ci limitiamo al percorso canonico del sentiero 182 quindi occorre togliere i 35’ necessari per arrivare allo stabilimento Omya, dove inizia il sentiero vero e proprio.
Superato il cimitero monumentale di Marcognano la strada si biforca: a destra, dopo il ponte, si entra nel paese di Torano (142m), a sinistra invece la strada si inoltra nei bacini
marmiferi di Torano, tra cui quello di Lorano, che dovremo seguire. Questo tratto di strada è a senso unico in discesa per cui parcheggiamo l’auto. È possibile farlo in paese,
oppure prima, infatti poco dopo il cimitero di Marcognano c’è un ampio parcheggio.
Non esistono indicazioni per il sentiero 182 e anche lungo il ercorso ne troveremo poche, ma, d’altra parte, si tratta di seguire la strada per le cave.
Quindi prendiamo per la strada a senso unico e in pochi minuti arriviamo alla zona lavaggio camion (questo viene fatto per evitare l’accumulo di polveri sottili in città, portate
dal trasporto incessante del marmo con gli autocarri), sulla destra, in basso, ci sono la fonte del Pizzutello e le strutture dell’acquedotto di Carrara.
In 09’ siamo al ponte sul canale Porcinacchia, prima di attraversarlo si stacca a sinistra il sentiero 40 che tralasciamo (esso con un lungo percorso arriva a Monzone in Lunigiana). Saliamo e
in un paio di minuti, siamo alla pesa pubblica per i camion che trasportano il marmo dalle cave, da qua a sinistra una biforcazione della strada porta alle cave di Pescina e di
Boccanaglia, noi continuiamo in avanti e a 15’ siamo sopra un ponte della ex ferrovia marmifera (viadotto di Sponda), continuiamo la strada principale evitando ogni
deviazione.
Siamo circondati dalle prime cave e in alto abbiamo il crinale del monte Maggiore. A 27’ sulla sinistra c’è
una infermeria delle cave con la scritta: Servizi Sanitari.
A 35’, in località La Piastra, incontriamo un grande edificio bianco: si tratta dello stabilimento della Omya che produce carbonato di calcio usando il marmo.
C’è anche una torretta con un segno stinto del sentiero 182 e indicazioni stradali per le cave di Lorano, dobbiamo curvare a sinistra, lasciando la strada principale che va in
direzione di Conca-Ravaccione dove inizia il sentiero 39 per la Foce di Pianza.
La strada sale costantemente, con rari segni di sentiero, sulla sinistra abbiamo una cresta montuosa (crinale di Créstola e Pésaro) che si dirige verso l’Uccelliera, invece sulla
destra la cresta che scende dal monte Maggiore, e il panorama si apre sulle varie cave della zona, tra cui
il Polvaccio e Canalgrande.
Salendo, la vista arriva fino al mare, al porto di Marina di Carrara, alla costa e alle isole. In particolare verso mare abbiamo la cava di Betogli, situata proprio nella parte
terminale della cresta del Maggiore, che essa ha ormai devastato.
Continuando incontriamo i caratteristici muri di contenimento della strada, formati da gabbie di ferro riempite di detriti marmorei che ci accompagnano per un po’.
A 1h 12’, su una torretta, troviamo ancora il segno del sentiero. Dopo 10’ (1h 21’) la strada è chiusa da una sbarra che superiamo, qua è necessario fare attenzione perchè
dopo pochi metri c’è un bivio: bisogna prendere a sinistram in direzione di Lorano 2, ed evitare la deviazione a destra che porta ad altre cave, tra cui quella della cooperativa di
Lorano che è la più grande in zona.
Poco dopo la strada diventa decisamente sterrata. A 1h 54’ c’è un alto muro di contenimento fatto con pannelli di cemento, oltre che con marmo.
A 2h 04’ siamo a un edificio abbandonato, piuttosto grande, con una indicazione “Cava 21 Lorano2”. Saliamo e a 2h 42’ lasciamo una cava in alto a destra, e dopo pochi minuti (2h
47’) la strada si riduce ad uno stradello. In alto ormai è ben evidente il monte Uccelliera, con il piazzale panoramico e la zona del monte Borla.
Continuiamo per una zona di assaggi di cave e, descrivendo un arco, arriviamo ai ruderi di una casa con segni del sentiero a 2h 58’. A
questo punto i segni, per quanto sbiaditi, indicano chiaramente la strada da percorrere. Dobbiamo superare il costone roccioso a destra della casa che ci porterà ad una strada di
cava, siamo nella zona del Vasaro.
A sinistra abbiamo l’Uccelliera e a destra le cave sotto il monte Maggiore, di fronte il Borla e, salendo, il monte Sagro.
All’inizio c’è un brevissimo tratto un po’ esposto.La salita è lunga e abbastanza faticosa e ci richiede quasi un’ora. A 3h 50’ infatti siamo su una via di cava sterrata, che
prendiamo a sinistra, e a 4h 04’ siamo alla carrozzabile per la foce di Pianza. Qui giriamo a sinistra e andiamo al piazzale dell’Uccelliera, dove arriviamo a 4h 15’: questo è un
notevole punto panoramico su diverse cave, su Carrara, sul mare, sulle isole dell’arcipelago toscano e sul golfo della Spezia.
Di fronte al piazzale un’altra strada asfaltata si dirige verso Acquasparta, dove è il ristorante Belvedere e da dove, in pochi minuti, è possibile salire al rifugio Carrara e a
Campocecina. A pochi metri dall’imbocco della strada abbiamo, a destra, l’indicazione per il sentiero 182
che continua per Fontana Antica e il rifugio (servono 20’), lo seguiamo in salita, per il bosco, incontrando alcuni ruderi e poi usciamo su uno sterrato, avendo di fronte il
rifugio, dove arriviamo a 4h 40’.
Aspetti di rilievo del sentiero
Torano
Il paese di Torano (142m) si trova 2,5 km a nord-ovest di Carrara, all’imbocco della valle omonima. Si trova su un dosso che è propaggine dei Betogli. È un paese di cavatori e
di imprenditori del marmo e nei suoi pressi si trova la Grotta del Tanone, descritta nel 1783 da Spallanzani. Da alcuni anni in estate si tiene una manifestazione
artistico-culturale denominata “Torano giorno e Notte”. Da esso parte il sentiero 40 per La Pianaccia - Piscinicchi - I Grenzi - Casa Cardeto - Monzone. Inoltre sulla
via di cava per Piastra partono prima il sentiero 182, qua descritto, e più avanti il 39 per La Piastra - Ravaccione - La Conca - Boscaccio - Foce Pianza - Vinca - Aiola - Equi Terme (attualmente non percorribile nella parte iniziale).
Omya
L’Omya SpA è il ramo italiano della multinazionale omonima, leader mondiale della produzione del carbonato di calcio. A Carrara essa ha due stabilimenti produttivi, uno ad
Avenza, nella zona industriale, l’altro nel bacino marmifero di Lorano in località Piastra. Questo secondo stabilimento, di color bianco, si trova al bivio per le cave di Lorano,
lungo il sentiero 182. Proprio qua avviene la frantumazione e la macinazione primaria del materiale. Molte polemiche sono ancora aperte su questa attività che ha senso se si tratta
di eliminare in condizioni di sicurezza i vecchi ravaneti, ma diventa discutibile se l’estrazione del marmo è finalizzata solo alla trasformazione in polveri.
Lorano
Il canale di Lorano si trova nel bacino marmifero di Torano. Dalla località La Piastra (267m), dove oggi si trova l’impianto dell’Omya, si sale verso sinistra: questa è la valle di
Lorano. Attigua a Lorano, verso est è la Fossa degli Angeli. La cava più importante di questo bacino è quella della cooperativa in alto a est. Da qua è stato estratto il marmo per
il Grand Arche di Parigi e per la Lorano’s House, residenza londinese della famiglia Fabbricotti. Il ramo occidentale è detto Lorano 2. Il canale è attraversato dal sentiero 182 da
Torano per l’Uccelliera, il cui percorso è in buona parte la stessa marmifera. In questo canale fu impiantata una potente teleferica e il piano inclinato delle cave Frugoli, per far
scendere il marmo a valle, superati dal trasporto su gomma.
Vasaro
È la valle sotto Morlungo, in testa a Canal Bianco, su un costone a ovest sale il sentiero 182.
Piazzale dell’Uccelliera
Si trova presso il colle dell’Uccelliera (1230m), a cui arriva la carrozzabile da Carrara, a sinistra si va ad Acquasparta e in avanti a Foce di Pianza. Esso è notevole punto
panoramico sulle cave, sulla città di Carrara, sul mare, sul golfo della Spezia e la Versilia. Da qualche anno è stato sistemato con un posteggio.
Fontana Antica
Si trova lungo il breve tratto del sentiero 182 che dal piazzale dell’Uccelliera porta al Rifugio Carrara. Fontana Antica è zona ricca di ruderi che fungevano in passato da case
estive della borghesia carrarese che saliva in montagna per godere di un po’ di fresco nel bosco di faggi. La zona è molto ricca di acque e la quota è circa 1250 metri.
Rifugio Carrara
Si trova nel bosco tra Acquasparta e Campocecina, a 1320 metri, sulle propaggini del Monte Borla, che separano il comune di Carrara da quello di Fivizzano. È di proprietà della sezione CAI di Carrara e fu
iniziato nel 1956 e inaugurato il 29 settembre 1957 alla presenza del Presidente generale del CAI Bartolomeo Figari. Il primo rifugio Carrara nacque il 7 novembre 1937 presso la
foce di Pianza, nel vallone delle cave e in territorio di Fivizzano, la costruzione era proprietà di Sabatino Federici di Monzone che ne fu anche gestore. Dopo la guerra, negli anni
cinquanta, la sezione carrarese decise di costruirsi un rifugio di proprietà e situato nel comune di Carrara per cui acquisì 4700 mq dal comune stesso. L’opera fu realizzata grazie
al contributo finanziario del Comune di Carrara, della Montecatini, dell’Ente Provinciale Turismo e della Cassa di Risparmio di Carrara e all’impegno di molti soci, tra cui si
distinse l’allora presidente Plinio Volpi. Per molti anni fu posto di chiamata del Soccorso Alpino per tutte le Alpi Apuane. Negli anni ha subito diversi interventi di
ristrutturazione e, con l’acquisizione di altri 800 mq, nelle vicinanze fu costruita una chiesetta, inaugurata nel 1968. Il 23 settembre 2007 sono stati celebrati i 50 anni della
struttura e per l’occasione si è tenuta, presso la sede della sezione, una mostra fotografica intitolata “Carrara ed il suo rifugio”. La costruzione è situata in zona molto
panoramica e dal piazzale antistante si gode una splendida vista sul mare, dalla Versilia al golfo della Spezia. Si perviene al rifugio in 5’ dal piazzale del Belvedere o in 10’ dal
piazzale di Acquasparta, seguendo la strada e poi, a sinistra, lo stradello che porta anche a Campocecina,
oppure dal piazzale dell’Uccelliera seguendo la strada asfaltata o il sentiero dell’acqua Fredda 182. Si raggiunge anche per sentieri: il 183 dalla Foce dei Pozzi e il 173 da
Foce di Pianza. Rispetto a quando fu costruito oggi esso è raggiungibile anche con la strada asfaltata, ma non ha perso la sua rilevanza: è importante nodo di sentieri, svolge un
ruolo educativo per le scuole e i giovani in generale, è sede di iniziative culturali ed è importante punto di appoggio turistico per chi viene a Campocecina.
Deviazioni e possibilità di escursioni
Il sentiero rappresenta un modo alternativo per giungere alla zona di Campocecina, ricca di sentieri e
di opportunità di escursioni.
Escludiamo il percorso andata-ritorno per la discesa ripida e il percorso che per buona parte segue la strada.
Consigliamo invece l’anello, descritto anche nella sezione itinerari:
Itinerari relativi al sentiero CAI 182 presenti sul sito:
Commento
Questo è un sentiero per chi ama esplorare tutta la zona apuana, presenta qualche interesse per l’archeologia industriale e per qualche panorama molto interessante sui bacini marmiferi prediletti da Michelangelo. È comunque faticoso e ripido e sconsigliabile con ghiaccio e neve.