(f.f.) il sentiero 139 percorre l'orrida Borra di Canala, uno dei luoghi più interessanti del territorio apuano.
SENTIERO 139
Il sentiero è di competenza del Cai sezione Lucca.
Tragitto
Rifugio Rossi (1591 m) - Focetta del Puntone (1611 m) [innesto sentieri 7 e 126] – Porta di Borra Canala (1260 m) - innesto 127 (1140 m).
Nel suo percorso il tratto dalla Focetta del Puntone al Rifugio è comune col sentiero 7.
Informazioni sulla zona di partenza
Questo è un sentiero di raccordo quindi per percorrerlo è necessario utilizzare altri sentieri.
Dal Rifugio Rossi: è possibile raggiungerlo con il sentiero 7 da Piglionico (circa 1h e 30') o da Foce di Valli partendo da Cardoso (circa 5h 20').
Dal sentiero 127: il raccordo può essere raggiunto dal Piglionico in 50' oppure da Mosceta in 1h 30'. Oppure da Isola Santa in 2h.
Descrizione del percorso
È un breve sentiero di raccordo di notevole interesse per il selvaggio ambiente che attraversa.
Difficoltà: E. Il sentiero non è lungo e non è particolarmente difficile, ma prevede di superare un dislivello di circa 500 metri per cui è necessario un minimo di preparazione fisica. Il tratto della Borra richiede un supplemento di attenzione, particolarmente per il tratto della discesa iniziale su sfasciumi molto incoerenti e quindi poco stabili. Evitare, se possibile, di percorrerla nelle ore più calde della giornata. Con la neve, che qua permane a lungo, anche fino all'estate, le difficoltà aumentano per cui è necessario essere attrezzati con ramponi e piccozza.
Stato del sentiero: è ben segnato ed evidente, il percorso è obbligato anche in presenza di neve.
Tempi: salita 02h 25'
Discesa 01h 35'
Il percorso
Sintesi: Dal Rifugio il sentiero si porta alla vicina Focetta del Puntone, da cui scende per l’orrida Borra di Canala costeggiando le pendici orientali del Pizzo delle Saette e poi entra nel bosco a innestarsi nel 127.
IN DISCESA
Dal Rifugio saliamo con panorama sulla Pania della Croce, sul Pizzo delle Saette e sull'altopiano della Vetricia, avanzando cominciamo ad ammirare anche la Borra di Canala che andremo a percorrere
in discesa. Inoltre in lontananza, sulla destra, abbiamo le Apuane settentrionali e il Sumbra. In questo tratto
raggiungiamo il punto più alto dell'escursione, a circa 1618 metri. Poi una breve discesa su roccette ci porta a 07' alla Focetta del Puntone. Questo è un ameno valico
posto al centro del massiccio delle Panie: qua arriva il sentiero 126 da Mosceta che percorre il Vallone dell'Inferno, passa il sentiero 7 diretto a Foce di Valli e Cardoso e
arriva il sentiero 139 della Borra di Canala che andiamo a percorrere. La Borra è un orrido canale che ha sulla destra l'altipiano carsico della Vetricia e sulla sinistra le
propaggini orientali del Pizzo delle Saette, il sentiero ben segnato, a volte anche con ometti, si sviluppa su sfasciumi e su roccia e non è difficile trovare neve anche in estate.
Il primo tratto costeggia le rupi della Pania in leggera discesa. A 23' si stacca verso sinistra in salita una traccia blu (per esperti) diretta al Pizzo delle Saette. Per noi
inizia invece un tratto di ripida discesa, per sfasciumi incoerenti, da fare con la necessaria cautela. Dopo 10' minuti questo tratto finisce e scendiamo per tornantini abbastanza
tranquilli e a 50' siamo su un tratto meno ripido, cui segue il tratto finale su massi. A 01h 15' siamo alla Porta di Borra di Canala, con bella vista sul monte Rovaio e sull'Appennino. Ora scendiamo ancora per facili sfasciumi, con a destra ben evidente il monte Sumbra, e a 01h
25' entriamo nel bosco. Scendiamo ancora ripidamente, superando un riparo sotto roccia e proseguiamo con attenzione, essendo il fondo del sentiero pieno di foglie, a 01h 35'
ci innestiamo nel sentiero 127 che proviene dal Piglionico ed è diretto a Mosceta.
IN SALITA
L'inizio del sentiero è lungo il 127, circa 40' dopo il precedente bivio 9/127 provenendo da Mosceta o da Col di Favilla. La deviazione è ben segnata (segni recenti). Il sentiero sale a destra nel bosco: la salita è molto ripida, prima nel bosco, poi su roccette e a 17’
siamo all’aperto, alle pendici di un ravaneto, con il panorama si allarga, a sinistra, sul monte Rovaio e Capanne di Careggine. Saliamo ancora, il sentiero si sviluppa per
sfasciumi, e a 30’ siamo alla Porta di Borra di Canala. Questo "orrido" canale ha sulla sinistra l’altopiano carsico della Vetrìcia, con la Torre Oliva e, a destra, le propaggini
orientali del Pizzo delle Saette e di fronte la Pania della Croce. La salita, molto ben segnata, avviene su roccette con tratti di sentiero più agevole: è faticosa, ma non difficile
e l’orientamento è facilitato anche da una serie di ometti in pietra. All'inizio saliamo per rocce, poi segue un tratto di sentiero su sfasciumi, ancora un lungo tratto su rocce,
tratto su sfasciumi e ancora rocce. Poi a 01h 20' inizia un tratto di ripida salita per sfasciumi molto instabili che va percorso con attenzione. A 01h 40' sulla destra si stacca un
sentiero ben evidente e segnato di blu per il Pizzo delle Saette.
Poi costeggiamo le pendici della Pania e a 02h 05’ siamo alla Focetta del Puntone. Questo è un ameno valico, molto panoramico, tra il massiccio della Pania della Croce e
l’Uomo Morto, qua arriva il sentiero 7 da Foce di Valli e Passo degli Uomini della Neve e il 126 da Mosceta
per il vallone dell’Inferno. Continuiamo a sinistra (tratto comune con il sentiero 7). Dobbiamo salire ancora qualche metro per poi scendere al Rifugio.
Il panorama è ottimo sulla Apuane settentrionali (Sagro, Sella, Tambura e Pisanino) e sulla sinistra scende il crinale dell'Uomo Morto. A 02h 25’ siamo al Rifugio che si trova proprio sotto il Naso dell’Uomo Morto.
Aspetti di rilievo del sentiero
Rifugio Rossi
La denominazione completa è: Rifugio Enrico Rossi alla Pania. È situato nel comune di Molazzana a 1591 metri nel versante settentrionale dell’Uomo Morto, in posizione centrale del
gruppo delle Panie. È proprietà della sezione Cai di Lucca. La prima costruzione risale al 1921 con il tetto a volta che cadde ben presto, per cui il rifugio fu ricostruito e
inaugurato il 24 agosto del 1924. Una targa marmorea, ora all’interno dell’edificio, così recita: “Rifugio Pania/1924/Club Alpino Italiano/Sezione di Lucca”. Il rifugio fu
poi ingrandito fino alle dimensioni attuali. Enrico Rossi era un giovane avvocato morto prematuramente in un incidente stradale nel 1967, egli era amante della montagna e
partecipava alla vita sociale della sezione di Lucca. Poco prima della sua morte il tetto del rifugio aveva subito ingenti danni e mancavano i fondi per ripararlo; fu proprio la
famiglia dello sfortunato giovane a intervenire economicamente per sistemare il rifugio che, quindi, nell’estate del 1968 venne intitolato a Enrico Rossi. Il luogo è molto ameno
e panoramico con vista splendida sulla Pania Secca, sulla Pania della Croce e il Pizzo delle Saette e
sulla Apuane settentrionali in parte nascoste dal Fiocca e dal Sumbra. A poca distanza c'è l’interessante altopiano della Vetrìcia. Si arriva al rifugio col sentiero 7 da Piglionico
o da Foce di Valli sul quale si innestano sentieri dalla Foce di Mosceta e da Fornovolasco. Sulle pareti esterne, tra le tanti lapidi, ce n'è una dedicata al poeta Giovanni Pascoli:
“...Io che l’amo, il vecchio monte/ gli parlo ogni alba, e molti dolci cose/ gli dico ....” tratto dalla poesia “The Hammerless gun” ne “I canti di Castelvecchio”.
Focetta del Puntone
È un ameno valico, a quota 1611 metri, posto in posizione centrale nel massiccio delle Panie. Qua arriva il sentiero 139 che percorre l’orrida Borra di Canala da nord e il sentiero
7 da Foce di Valli per il vicino rifugio Rossi, a poca distanza arriva anche il sentiero 126 per la Valle dell’Inferno e la Pania della Croce che si innesta nel sentiero 7. Il
Puntone è il Naso dell’Uomo Morto. Il luogo è estremamente panoramico in particolare sulla Borra di Canala e la Vetrìcia. È importante anche perché a poche centinaia di metri di
distanza, lungo il sentiero 126, si trova l'unica stazione apuana del Geranium
argenteum.
Borra di Canala
Il toponimo “borra” deriva dal greco bóthros che significa fossa, voragine e come tale è piuttosto diffuso nella zona apuana. Inoltre in italiano “borro” è luogo scosceso e
incassato dove può scorrere l’acqua. La Borra di Canala è un orrido vallone che si apre tra la Vetrìcia e le ripide pareti del versante nord-est del Pizzo delle Saette (la Piàniza).
È attraversato dal sentiero 139 che mette in comunicazione il 127 con il 7 alla Focetta del Puntone. A volte la neve si attarda anche fino a estate inoltrata. La salita è faticosa,
su grandi massi nella parte più bassa e su sfasciumi in quella più alta, il percorso è ben segnato e, a tratti, aiutano nella progressione degli ometti di pietra. L’ambiente che si
percorre è molto affascinante ed è quasi completamente privo di vegetazione. Nella parte alta tracce di sentiero portano a destra verso la Piàniza e la vetta del Pizzo delle Saette,
mentre a sinistra ci si dirige alla Vetrìcia. La parte più alta è piuttosto insidiosa in discesa in quanto si deve quasi scivolare tra gli sfasciumi. È sicuramente uno dei tratti
più selvaggi e interessanti delle Apuane.
Porta di Borra di Canala
È l’inizio, a nord, dell’orrido vallone della Borra di Canala, lungo il sentiero 139 che si stacca, poco sotto, dal 127. La quota è circa 1260 metri. Sulla sinistra l’altopiano
della Vetrìcia con la Torre Oliva e, sulla destra, una roccia che con un po’ d’immaginazione sembra una sentinella a guardia del percorso che ammonisce il viandante e lo invita alla
prudenza per l’aspra salita che lo aspetta. Alle spalle il panorama si apre sul vicino monte Rovaio e sul Sumbra, mentre di fronte sulla Borra.
Deviazioni e possibilità di escursioni
Sono possibili interessanti anelli, ne descriviamo un paio.
Da Pizzorno: si sale a Colle a Panestra e poi al Piglionico, da qua al Rifugio Rossi. Si scende dalla Focetta del Puntone con il 139 a recuperare il sentiero 127 e poi, con il 9, si va a Col di Favilla e a Isola Santa. Un breve tratto per la strada porta al punto di partenza. Servono circa 8 ore.
Da Isola Santa: poco prima del borgo si segue il sentiero per Col di Favilla, poi con il 9 e il 127 si arriva al 139, lo si percorre in salita fino alla Focetta del Puntone. Poi si va al Rifugio da cui si scende con il 7 fino a recuperare il 127 che si percorre fino al 9. Poi si torna a Col di Favilla e si scende a Isola Santa e con la strada si torna al punto di partenza. Servono circa 9 ore.
Itinerari relativi al sentiero CAI 139 presenti sul sito:
Commento
Riteniamo questo sentiero uno dei più interessanti delle nostre montagne per i panorami che offre e per l'ambiente selvaggio che percorre. Non ci si stanca mai di percorrerlo sia in salita che in discesa, sia in inverno che in estate. Non mancano poi interessanti fioriture tra gli sfasciumi di marmo tra cui la bellissima Saxifraga aizoides.