(f.f.) questo interessante sentiero raccorda la via Vandelli con l'ormai dismesso sentiero attrezzato Vecchiacchi per concludersi al Passo della Tambura. Il tratto prossimo alla Focetta è attrezzato per cui servono casco e imbrago. I panorami sono molto interessanti e alla fine dell'estate è possibile ammirare la rara e protetta Artemisia nitida che merita grande rispetto.
SENTIERO 146
Il sentiero è di competenza del Cai sezione Castelnuovo di Garfagnana.
Tragitto
Arnetola (890 m) [inizio sentieri 31 e 35] – Casetta Colubraia (1131 m) - raccordo Vecchiacchi – Focetta dell’Acqua Fredda (1600 m) [innesto sentiero 165] - Passo della Tambura (1634 m) [innesto sentieri 35 e 148].
Nel suo percorso il tratto iniziale è comune con i sentieri 31 e 35 e fino alla Casetta Colubraia con il solo 35. Dalla Focetta dell'Acqua Fredda è comune con il 165 e il dismesso sentiero attrezzato Vecchiacchi.
Informazioni sulla zona di partenza
Arnetola
Da Aulla si segue la statale 63 per il Cerreto in direzione Fivizzano, si supera Pallerone, Rometta e Soliera (10 km), oltrepassata la quale, la si abbandona (11,6 km) per imboccare, a destra, la strada per Gassano, che si seguirà fino a Casola in Lunigiana. Raggiunta Casola (22 km) si lascia la SR445 deviando a destra per Minucciano (29,8 km), quindi si prosegue per Gramolazzo (33,9 km). Qua si devia a destra per Gorfigliano evitando il paese e si prosegue in direzione Campocatino e poi si devia a sinistra per Vagli Sopra in discesa (43,4 km). Da Lucca si arriva a Vagli Sopra dalla SR445 della Garfagnana superando Castelnuovo Garfagnana e quindi svoltando a sinistra, in località Poggio, seguendo la strada che costeggia il fiume Edron (65 km) . Dalla Versilia attraverso Seravezza e la Via d’Arni (Galleria del Cipollaio) fino a Castelnuovo Garfagnana, da dove ci si immette nella SR445 e si continua seguendo poi le istruzioni precedenti (54,8 km).
Da Vagli Sopra è possibile proseguire in auto fino alla Piana di Arnetola che dista 3,5 km lasciando a sinistra una deviazione per Vagli Sotto a 850 m. Chi preferisce andare a piedi deve camminare circa 40' per la strada diretta alle cave.
Passo della Tambura
Da Resceto (Massa) con il sentiero 35 (via Vandelli) servono circa 3 ore.
Da Arnetola (Vagli Sotto), sempre con il sentiero 35, servono 1 ora e 30'.
Descrizione del percorso
Difficoltà: EEA, facile il tratto comune con il 35, faticoso il tratto di salita fino al tratto attrezzato. Quest'ultimo va affrontato con la necessaria attrezzatura. Da percorrere con attenzione il tratto finale di cresta.
Stato del sentiero: ben segnato e ben evidente anche se con l'erba alta si può perdere la traccia un po' prima del tratto attrezzato.
Tempi: andata: 04h 15'
Ritorno: 03h 30' (è comunque sconsigliato)
Il percorso
Sintesi: il primo tratto segue la via Vandelli in salita fino alla Casetta Colubraia. Qua inizia un tratto ripido e scalinato per le cave sovrastanti, poi il sentiero si avvicina alle pendici del Sella e con un breve tratto attrezzato raggiunge la Focetta dell'Acqua Fredda da cui per cresta arriva al Passo.
Dopo aver attraversato e superato Vagli Sopra (ci sono segnali dei sentieri presso le ultime case) seguiamo la strada marmifera che ci porta alla Piana di Arnetola fino ad arrivare all'ingresso della Cava Pallerina (strada asfaltata), qua noi invece prendiamo a destra per un ampio e agevole sterrato. Ci fermiamo nei pressi di una bella casetta di pietra sotto roccia (capanna d’abrì) che è stata recuperata, ma è già stata sottoposta ad atti di vandalismo. Nei pressi c’è il monumento marmoreo che ricorda che questo percorso era una antica via del sale che univa la costa tirrenica con la Garfagnana e la pianura padana. La valle è panoramica in particolare sulle pendici del monte Sella. Iniziamo il cammino sull'ampio sterrato tra interessanti fioriture di Buddleia e a 4' siamo alla palina indicatrice dei sentieri 31 e 35. La marmifera invece continua sulla sinistra e, comunque, porta a recuperare, più in alto, il sentiero che ci accingiamo a percorrere. A destra delle indicazioni c’è uno spiazzo-posteggio da cui, sulla sinistra, inizia il vero e proprio sentiero che sale abbastanza ripido per un bosco piuttosto giovane e a 9’ superiamo un ponte di via di lizza ben conservato, continuiamo anche su tratti ben tenuti della stessa via di lizza con a fianco fori per i piri e notiamo ingressi di grotte e altri fenomeni carsici. Infatti la zona di Arnetola è molto ricca di grotte ed è molto apprezzata dagli speleologi. A 15’ siamo presso una vecchia fonte-abbeveratoio dopo aver superato il tronco di un grosso faggio che ostruisce il sentiero. Qua il sentiero continua verso sinistra evitando la vecchia traccia che invece saliva verso destra. Attraversiamo un boschetto un po' umido e ne usciamo dopo pochi minuti presso alcuni ruderi e vecchie piante di ciliegio con vista sulla zona delle cave (in particolare Bancaio Alto, cava attiva), continuiamo sul sentiero che ora costeggia la roccia e a 22' siamo sulla marmifera (palina indicatrice) sopra uno spiazzo parcheggio cui è possibile arrivare dallo sterrato precedente. Saliamo un po' e a 24' siamo al bivio tra i sentieri 31 e 35. Il sentiero 31 prosegue sulla sinistra diretto al Passo di Sella, ad Arni e alle cave delle Cervaiole dove si interrompe. Noi invece seguiamo il sentiero 35 verso destra, esso, in buona parte, segue il percorso dell'antica via Vandelli fino a Resceto di Massa. Nella parte iniziale il sentiero è in pratica una marmifera per cave ancora attive che si trovano più in alto della Casetta Colubraia. All'inizio c'è una catena metallica che impedisce il transito delle auto. Il primo tratto è all'ombra dei faggi poi il sentiero si apre con vista sulla destra sul monte Pallerina e sulla sua cava con devastante ravaneto. Salendo tratti ombreggiati si alterneranno a tratti aperti. A 44' siamo presso un cartello che indica, verso sinistra, una deviazione per recuperare il sentiero 31 per il Passo di Sella. Saliamo ancora qualche minuto e a 49' siamo alla Casetta Colubraia un vecchio edificio di servizio delle cave. Qua il sentiero 146 lascia il 35 e sale verso sinistra. Esso si sviluppa in una valle tra l'Alto di Sella e un costone che scende dal monte Focoletta. Lo prendiamo e iniziamo subito a salire ripidamente nel bosco, il sentiero è quasi tutto scalinato e costituiva, in passato, la via di accesso a cave molto alte alle pendici del Sella. A 01h 03' scorgiamo, in basso sulla destra, l'inizio del sentiero 177 dalle cave di Formignacola per Campocatino. Più avanti un vecchio faggio caduto ha ostruito il sentiero e a 01h 25' costeggiamo per qualche minuto un vecchio ravaneto, che manteniamo a destra, per arrivare a un pianoro panoramico sul monte Pallerina e Arnetola. Siamo in una zona di tentativi di cava e prendiamo verso destra per sfasciumi in falsopiano. Poi riprendiamo a salire e recuperiamo l'ultimo tratto di scalinata e a 01h 41' siamo sotto un grande muro di contenimento sul quale ci sono i ruderi di un edificio di servizio delle cave. Saliamo ai ruderi e da qua entriamo in un vecchio bosco di faggi che ospita esemplari centenari e veramente monumentali. La salita è molto ripida e ci porta su sfasciumi fuori del bosco, poi di nuovo nel bosco e a 02h 06' decisamente fuori della faggeta. Il sentiero è molto panoramico sull'Alto di Sella, sulla Tambura e sulla valle di Arnetola. Il sentiero si sposta verso sinistra per evitare una zona di placche lisce che rimane sulla nostra destra. La zona è ricca di fioriture in particolare di Aquilegie e a 02h 25' è necessaria un po' di attenzione perché il sentiero si sposta a sinistra tra l'erba, ci sono comunque paline segnaletiche. A 02h 40' un tratto in falsopiano ci porta alle pendici del Sella e a un boschetto che aggiriamo portandoci, su sfasciumi, all'inizio del tratto attrezzato a 02h 51'. Ci mettiamo l'imbrago e a 03h 05' affrontiamo il primo tratto che dura 4'. Lo sviluppo totale della via ferrata è di 115 metri, diviso in due parti. Il cavo d'acciaio è in ottimo stato e così pure gli ancoraggi. Il primo tratto è lungo una quarantina di metri e offre buona possibilità di appoggio per i piedi e si sviluppa in leggera salita. Poi c'è un breve tratto in salita senza cavo cui segue la seconda parte della via attrezzata che affrontiamo a 03h 16'. All'inizio c'è un buon punto di sosta cui segue un lungo tratto di corda che permette di scendere un po' agli appoggi per i piedi che si trovano più in basso. Segue poi un tratto in cui ci si deve aiutare con le braccia per salire un breve tratto molto liscio. Infine un ripido canalino ci porta alla Focetta dell'Acqua Fredda a 03h 43' (nota: i tempi di percorrenza sono lunghi non solo per la difficoltà di alcuni tratti della via, ma anche per il fatto che essendo in quattro ci si aspettava). Lungo la seconda parte della via attrezzata e presso la Focetta e poi nel tratto di cresta per il passo della Tambura notiamo molte interessanti fioriture di Artemisia nitida, pianta rara e tipica delle alte quote. Alla Focetta arriva il sentiero 165 da Resceto per le Cave Gruzze. La Focetta e il tratto di sentiero che andiamo a percorrere sono molto panoramici sul versante verso mare in particolare sul vicino Rifugio Conti ai Campaniletti. Dopo una breve sosta riprendiamo il cammino e a 03h 50' superiamo un breve tratto attrezzato con corda metallica che permette di percorrere in sicurezza un tratto esposto dalla parte di Arnetola. Poi saliamo e scendiamo per sfasciumi avendo di fronte, a sinistra, il monte Focoletta e raggiungiamo il punto più alto dell'escursione a circa 1644 metri. Seguiamo la cresta con ultimo tratto erboso fino ad affacciarci nel versante verso la Tambura, qua il panorama, dietro noi, è molto interessante sul Sumbra e sulla Pania con l'Uomo Morto. Scendiamo e a 04h 11' ci innestiamo nel sentiero 35. Prendendolo a destra, in discesa, si torna ad Arnetola, completando un interessante anello. Noi, invece, saliamo a sinistra e a 04h 15' siamo al Passo della Tambura. Qua il sentiero 148 sale alla vetta del monte Tambura e per cresta arriva al Passo della Focolaccia, invece il 35 scende verso Resceto.
Aspetti di rilievo del sentiero
Piano di Arnetola
È la zona, posta a circa 900 metri di quota, dove termina la via asfaltata per le cave e iniziano le marmifere sterrate. Intorno si aprono numerose cave in particolare quella del Monte Pallerina con il suo impressionante ravaneto e la cava Bancaio Alto sono attive mentre altre sono ormai dismesse e hanno profondamente segnato questo luogo. La zona è dominata dalla catena del Monte Sella e dai contrafforti della Tambura e della Roccandagia oltre che dalle ultime propaggini del monte Fiocca. Sono presenti ruderi di costruzioni adibite al lavoro delle cave oltre a vecchi casolari di pastori, in particolare uno splendido esempio di capanna d’abrì recuperata anche se soggetta a successivi atti di vandalismo. Quest'ultimo edificio era il Casone di Arnetola a servizio dei viaggiatori della via Vandelli. Qua partono il sentiero 31 per il Passo di Sella e Arni e il 35 per il Passo della Tambura che ricalca, in parte, la vecchia via Vandelli, essi coincidono nella parte iniziale. Qua inizia anche il 146 per la Focetta dell'Acqua Fredda, in parte coincidente con il sentiero 35.
Casetta Colubraia
È una costruzione di servizio delle cave, ancora in buono stato, da cui il sentiero 146 lascia la Via Vandelli. Esso è diretto alla Focetta dell'Acquafredda e il Passo della Tambura. Si trova a 1131 metri lungo la via Vandelli nella zona della cava omonima.
Focetta dell'Acqua Fredda
È un valico roccioso tra l’Alto di Sella e il Monte Focoletta a 1600 metri. Pochi metri sotto (1562 m) c’è una vecchia costruzione che serviva da edificio di servizio delle vicine cave omonime. Alla Focetta arriva il sentiero 165 da Resceto per le cave Gruzze e la stessa è attraversata dal sentiero 146 che da Arnetola per la Casetta di Colubraia arriva al passo della Tambura. In passato qua passava anche il sentiero attrezzato Vecchiacchi dal Passo di Sella per quello della Tambura, che nella parte finale coincide con il 146. Inoltre il sentiero 164 porta al sottostante rifugio dei Campaniletti con un tratto iniziale attrezzato con corda metallica. Questo valico tra Garfagnana e Massa è sempre stato disagevole e gli è stato preferito quello della Tambura, come fece Vandelli nel costruire l’omonima strada. È valico per pastori e animali più che per viandanti. Sotto al passo della Tambura in direzione Arnetola c’è un ripiano erboso con una fonte chiamato Aqui Freddi. Forse c’è un legame tra i due toponimi.
Sentiero attrezzato Vecchiacchi
Questo sentiero fu allestito tra il 1976 e 1977 dal Cai di Lucca che lo intitolò a Francesco Vecchiacchi (Filicaia di Camporgiano 1902 – Milano 1955), fisico specializzato in elettrotecnica e onde radio e grande appassionato di montagna, in particolare delle Apuane. Il sentiero attrezzato, impropriamente chiamato anche ferrata, unisce direttamente il Passo di Sella con quello della Tambura seguendo il versante orientale della cresta di Sella, il terreno è, a tratti, infido ed esposto ed è reso sicuro dalla presenza di circa 1500 metri di cavo metallico e da alcuni scalini scavati nella roccia. Da qualche anno il sentiero è considerato non percorribile poiché alcuni tratti sono danneggiati dalle frequenti scariche di sassi e il cavo metallico non dà più sicurezza e dal 2011 è stata dichiarata ufficialmente dismessa. È segnato con segni gialli, ormai stinti e riceve da destra il sentiero 146, presso la Focetta dell’Acqua Fredda. Da esso si può salire alle vette del monte Sella.
Passo della Tambura
È un valico, a quota 1634 metri, tra la cresta sud della Tambura e il monte Focoletta e costituisce un'importante comunicazione tra la zona di Massa e la Garfagnana. Esso venne valorizzato e ampliato, usando cariche esplosive, con la costruzione della via Vandelli a metà del 1700. Oggi ospita una immagine marmorea della Madonna del 2003. Esso è attraversato dal sentiero 35 (via Vandelli) e qua iniziano il sentiero 148 per la vetta della Tambura e il passo della Focolaccia e il sentiero 146 per la Focetta dell’Acqua Fredda e la casetta Colubraia.
Deviazioni e possibilità di escursioni
Citiamo le seguenti possibilità.
Itinerari relativi al sentiero CAI 146 presenti sul sito:
Commento
Il percorso è interessante e panoramico. Occorre essere forniti di casco e imbrago e non rischiare sul tratto attrezzato. Con neve e ghiaccio le difficoltà aumentano molto ed è preferibile non rischiare.