(f.f.) il monte Rasori è una vetta secondaria, ma molto panoramica, tra il Grondilice e il Sagro nelle Apuane settentrionali. È facile da salire con itinerari più o meno lunghi.
MONTE RASORI
Questo monte è conosciuto anche come Rasore e la corretta pronuncia è Rasóri, come si evince anche dall'etimo. Esso si trova sul crinale tra il Monte Sagro e il Monte Grondilice, in posizione pressoché centrale e raggiunge i 1421 metri di altezza e rappresenta la quota più alta del crinale stesso. Quest'ultimo costituisce confine tra i comuni di Fivizzano (valle di Vinca) e di Massa (canal Fondone e Canal Regollo) per cui il versante nord del Rasori è territorio fivizzanese mentre quello sud è massese. Ricordiamo che su questo crinale si staccano, da est a ovest (in discesa) le Foci di Vinca, di Navola e del Monte Rasori (o Foce Rasori). Il monte ha l'aspetto di un rilievo triangolare erboso e da esso si diparte il contrafforte meridionale del Poggio o Picco di Navola (1272 metri) che separa il canal Fondone dal Canal Regollo. È possibile salire alla vetta in un quarto d'ora dalla Foce di Navola per percorso facile che segue la cresta ovest e dalla Foce Rasori per la cresta est con percorso più difficile. La vetta erbosa è priva di segni di riconoscimento ed è molto panoramica sul Sagro, il mare, la zona delle cave di Forno, il Cavallo, la Tambura, il Sella, il monte Altissimo e, naturalmente, sul monte Grondilice, la Forbice, la Punta Questa e il Torrione Figari oltre che sulla Valle delle Rose, sul canal Fondone e sul canal Regollo.
ETIMO
Secondo Carlo Alberto Del Giudice[1] forse il nome del monte deriva dal latino rāsōrĭum, ĭi (= rasoio) a causa dell'aspetto "affilato e tagliente" della vetta. Lo stesso autore però non esclude una relazione con il termine rāsūra (= rasatura, radura) per "la natura spoglia delle sue pendici". Sempre lo stesso autore riporta una derivazione suggeritagli da un vecchio valligiano per cui il nome deriverebbe da una pietra silicea usata per affilare i rasoi. Questa pietra si chiama novaculite e si trova abbondante su questa montagna: "pertanto il sospetto che possa avere una qualche attinenza col Monte Rasori, dallo sfaldamento delle cui rocce sembra provenire, non appare del tutto infondato".
I VERSANTI
Versante nord: è completamente boscoso e scende nella valle di Vinca.
Versante sud: è più aspro e selvaggio, come succede per i versanti verso mare, e il contrafforte sud lo divide nel Canal Regollo e nel Canal Fondone mentre la parte più a sud del contrafforte è denominata Canale delle Rose. Per questo versante passano i sentieri 37 e 168 che portano rispettivamente alla Foce di Navola e alla Foce Rasori.
Contrafforte sud: si diparte verso sud e su di esso distinguiamo, a partire dalla vetta del monte Rasori: una prima foce, una quota 1401 (Spalla del monte Rasori), una seconda foce a circa 1320 metri, una quota 1341, una terza foce a 1250 metri e infine il Picco di Navola (1272 metri). Quest'ultimo mostra, visto da sud, una liscia parete verticale formata da rocce calcaree. In particolare la terza foce era usata, in passato, come zona di transito dai pastori che dal Canal Fondone passavano nella zona delle Capanne di Navola.
Cresta est: è una cresta erbosa e rocciosa che dalla Foce Rasori porta alla vetta con qualche difficoltà per la ripidità e l'esposizione.
Cresta ovest: dalla Foce di Navola seguendo questa cresta alberata ed erbosa si sale alla vetta senza difficoltà, senza un itinerario preciso.
LA VETTA
La vetta erbosa raggiunge 1421 metri e non presenta particolari segni di riconoscimento. Essa è molto panoramica, specialmente se si sale in una giornata tersa. Si vede bene il Pizzo d'Uccello e il vicino monte Grondilice e la Forbice, la Cima Questa, il Torrione Figari e dietro si intravede il Cavallo. Poi ammiriamo la Tambura, il Sella, il Macina, l'Altissimo e il crinale che termina nel monte Folgorito. È poi panoramica sul Sagro e le cave circostanti e sulla costa e, ovviamente sul canal Fondone, sul canal Regollo e sulla Valle delle Rose.
GLI ITINERARI
È possibile salire alla vetta con molti percorsi lunghi e faticosi, ma il migliore è quello che parte da Vinca e non presenta difficoltà.
Da Vinca: partendo dal paese con il sentiero 38 si arriva alla Foce di Vinca e poi con il 173 alla Foce di Navola da cui si sale facilmente alla vetta (richieste circa 3 ore). Poi è possibile andare alla Foce Rasori con il sentiero 37 e scendere verso Vinca con il 173 e poi con il 38. L'intero anello (Anello delle Tre Foci) richiede circa 5 ore e 30' ed è vivamente consigliato. L'escursionista, poi, può percorrerlo in senso contrario e magari salire per la cresta est.
Da Forno: dalla località Mozziconi si segue il sentiero 37, per il Canal Regollo, fino a Foce di Navola da cui si sale alla vetta in circa 3 ore e 20'.
Da Forno: da Biforco si segue il sentiero 168 per foce Rasori e da qua si sale in vetta o direttamente o andando a Foce di Navola (circa 5 ore).
Da Colonnata: si sale con il 38 fino al Vergheto e poi alla Foce di Vinca (3 ore e 20') da cui si segue come descritto nel primo itinerario. Servono 4 ore e 30'.
GLI ANELLI
Oltre l'anello delle Tre Foci descritto suggeriamo il lungo e faticoso:
Anello da Forno: salita per il Canal Fondone con il sentiero 168 e discesa con il 37 per il Canal Regollo. Servono circa 8 ore più, volendo, la salita e la discesa della vetta.
STORIE DI ASCESE ED ESPLORAZIONI[2]
Uno spuntone sulla sua cresta Sud fu salito da Piero Conti, Geri De Pazzi e M. Ponzio, soci del Cai di Firenze, nel 1916.
FOCI E ALTRO
Canal Fondone
La valle, in territorio massese, origina dalle pendici del Monte Rasori e incontra, a Biforco, il canal Cerignano. In basso sono presenti cave abbandonate (Cave Fondone) e poi c'è l’innesto con la valle degli Alberghi percorsa dalla via di lizza omonima (sentiero 167). Il primo tratto, in salita, del canale successivo alla cava è un orrido molto stretto, in alto invece il canale si allarga e si dirige alla Foce Rasori. Esso è percorso dal sentiero 168 che presenta qualche tratto impegnativo. Canal Fondone è anche il nome del torrente in secca che a Biforco si congiunge con il canal Cerignano a formare il Canal Secco, origine del fiume Frigido, che scompare poi nelle viscere della terra per ricomparire presso il Cotonificio.
Foce di Navola
Anche Foce di Nàola, come dicono i vinchesi. Il termine deriva dalla voce mediterranea *naba, *nava che significa vallone, altipiano prativo. Si trova a 1295 metri in posizione centrale tra la Foce di Vinca e quella di monte Rasori. È molto panoramica sulla costa e, in particolare, sullo spigolo est del Monte Sagro. Essa si trova in testata sia della Valle di Vinca che di quella del Canal Regolo o Regollo, nel massese. A essa arriva il 173 da Foce di Vinca e il 37 da Forno per il canal Regollo. Poi il 37/173 la collega alla vicina Foce Rasori. Da essa, in pochi minuti, è possibile salire alla vetta del vicino monte Rasori.
Poggio di Navola
Detto anche Picco di Navola, è alto 1271 e si trova interamente nel territorio del comune di Massa. Si trova sul crinale che scende dal monte Grondilice sul quale spicca il Monte Rasori. Visto dalla zona delle Capanne di Navola e da Foce Luccica si presenta come una parete calcarea verticale e liscia. È possibile salire facilmente dalla Foce omonima.
Canal Regollo
Il Canal Rególlo (sulla cartine indicato Regolo) inizia presso una curva a U, in località Mozziconi, sulla strada che da Forno di Massa porta al Pianello presso il Vergheto. Il canale raccoglie le acque dalla zona del Monte Spallone e del Monte Sagro e, mescolandoci con il Canal Secco, dà origine al Frigido, fiume di Massa. L’orrida valle formata dal canale è percorso dal sentiero 37 diretto alla Foce di Navola che ricalca, in parte, il percorso di un’antica via di lizza per le cave della zona dello Spallone. Lungo il percorso ci sono alcuni ponti semidistrutti e resti di piazzali di teleferiche dove arrivava il marmo dall’alto.
Foce di Vinca
È situata a quota 1333 metri e serve come via di comunicazione tra Vinca e Colonnata. La zona è caratterizzata da abetaie ed è attraversata dal sentiero 38 proveniente da Colonnata attraverso Foce Luccica. Invece il sentiero 173 da Campocecina per la Capanna Garnerone passa pochi metri più in basso. La Foce è, in realtà, formata da due selle vicine, quella principale, che è poi la Foce di Vinca vera e propria, è situata ad ovest. Dalla foce parte l’itinerario alpinistico per lo spigolo est del Sagro.
Valle di Vinca
La Valle di Vinca è percorsa dal torrente Lucido di Vinca, tributario del torrente omonimo. La confluenza dei due rami (il secondo è il Lucido di Equi) è proprio presso il fondovalle a Ponte di Monzone. La valle è piuttosto stretta nella sua parte inferiore mentre si allarga salendo verso il paese di Vinca. Superato il paese la valle si distende in una testata boscosa circondata dal Pizzo d’Uccello, dalla Cresta Garnerone e dal Grondilice a est e dal Sagro e dal Puntone della Piastra a Ovest. La valle è chiusa dalle foci di Vinca, di Navola e dal Monte Rasori che la separano da Colonnata e Forno. Il torrente Lucido di Vinca ha le sue sorgenti proprio presso la testata della valle. Proprio l’alta valle mantiene testimonianza delle attività dell’uomo, sia nel borgo di Vinca che più in alto, come alle Capanne di Giovo, c’è da dire che nel dopoguerra la zona si è notevolmente spopolata. L’ingresso della valle, in basso, è dominata dal borgo di Monzone Alto appollaiato su una rupe a controllare il transito dalla Lunigina verso Carrara e Massa, lo stretto fondovalle è percorso da una carrozzabile che fiancheggia il torrente. Nella parte iniziale si trovano fonti di acqua (l’acqua bianca e l’acqua nera) note sin dall’antichità per le loro proprietà benefiche. Più avanti c’è il Baraccone, una costruzione di servizio della teleferica che oggi è ancora abitata. Dopo circa 4 km sbocca, da destra, la Canalonga, un vallone secondario tra le pareti del Balzone e quelle della Torre di Monzone. In alto esistono ancorai resti della stazione di partenza delle teleferica del Balzone che proveniva dalle cave del Sagro. Poche centinaia di metri più avanti un ponte di putrelle segna l’inizio della via di lizza diretta al Balzone, oggi sentiero 196. Poi la strada si inerpica sul fianco destro della vallata con 12 ripidi tornanti che portano a Vinca. Qua la strada termina, ma ne inizia un’altra che avrebbe dovuto portare, a fini turistici, verso Carrara, dove, in realtà, si arriva solo percorrendo alcuni sentieri. La vallata è percorsa, a mezza costa, dal sentiero 39 da Aiola per Foce di Pianza. Invece nella parte alta del versante ovest passano i sentieri 40 e 194 (in passato 40B) da Monzone per il Cardeto.
RIFUGI
Capanna Garnerone
È situata a 1260 metri sotto la cresta Garnerone, presso la Fonte della Vacchereccia nella valle di Vinca. È proprietà della sezione Cai di Carrara ed è un prefabbricato metallico Morteo (nome della ditta costruttrice di Genova). Fu inaugurato il 4 novembre 1963, come ricorda la targa affissa per i 40 anni. Nel 1978 venne costruita una piccola teleferica che sale dalla sottostante strada militare e arriva nei pressi del rifugio. Al rifugio perviene il sentiero 37 (Foce di Giovo-Forno), il 153 (dalla strada dei tedeschi) e il 173 dal Rifugio Carrara per la Foce Rasori. Esso è punto di riferimento importante per chi intende salire le cime della zona, anche in arrampicata. Da qualche anno si pensa a una ristrutturazione del fabbricato infatti esso è di vecchia concezione con coibentatura in amianto, ma i tempi per sistemarlo si stanno allungando.
SENTIERI
Sentiero37
Forno (Mozziconi) (ca 300 m)- Canal Regollo - Foce Navola (1295m) [innesto 173] - Foce Rasori (1320 m) [innesto 186 e 168] – Capanna Garnerone (1260 m) [innesto 153] – innesto 175 - Foce Giovo (1500 m) [innesto 179 e 181] – innesto 37 A - Rifugio Donegani (1150 m). Unisce la zona di Forno con la valle di Vinca e Val Serenaia. Lungo questo percorso, prima della foce di Navola nella parte massese, era presente il rifugio Giovanni Pisano del Cai di Pisa. Da Capanna Garnerone il sentiero in breve esce dal bosco e costeggia a mezza costa la cresta Garnerone, prima in discesa, poi in lieve salita, supera un ravaneto, vegetazione varia e si innesta nel 175 insieme al quale arriva alla Foce di Giovo. Da cui scende al Rifugio Donegani.
Colonnata (532 m) – Case del Vergheto (850 m) – [innesto 195 ex 48] - Foce Luccica (1029 m) [innesto 172] - Foce di Vinca (1333 m) [innesto 173] - La Prada [innesto 153 ex 173 A] – Maestà di Doglio (880 m) [innesto 175] – [innesto 190] - Vinca (808m). Lungo sentiero che unisce i due paesi situati da parte opposta rispetto al gruppo del monte Sagro. Il percorso inizia prima della piazzetta principale di Colonnata, devia a destra per una strada asfaltata, che poi diventa sentiero che costeggia il Canale del Vento in cui scorre il relativo torrente. Supera su un ponticello metallico detto canale e inizia a salire nel castagneto fino ad arrivare a una piana, che fa parte del Pianello, da cui raggiunge il Vergheto, invece curvando a destra si può andare a Forno o alle Casette. Attraversato il borgo e lasciato a destra il sentiero 195 (ex 48) per la Cima d’Uomo, il sentiero prosegue, costeggiando il bosco e, più in alto, una zona ricca di ginestroni, fino a Foce Luccica. Poi costeggia le cave dello Spallone, che si mantengono comunque più alte, la Casa Pisani e quella dei Macchinari (o al Riccio), poi le Bore del Sagro e, con ripida salita, arriva alla Foce. Poi continua nel bosco fino a inserirsi nel sentiero-strada dei Tedeschi all’inizio molto ameno poi decisamente in discesa con presenza di muri di contenimento in cemento in parte distrutti, poi il sentiero diventa un ampio stradello in parte inerbito molto panoramico sia sul Pizzo d’Uccello che sul monte Sagro che si raccorda con il 153 (ex 173 A). A questo punto il sentiero diventa uno stradello piuttosto largo e ghiaioso che porta in pochi minuti a una casa restaurata in posizione panoramica sul monte Sagro da cui, poco dopo, entra nel bosco. Poi costeggia le case dei Fiorentini (una struttura campeggio in abbandono) e dopo mezz’ora arriva alla Maestà di Doglio da cui il sentiero continua per il borgo di Vinca. Il sentiero è facile e richiede circa 5 ore di cammino.
Vinca (Fosso Nebbieto 925 m) – casa Farfareto (995 m) – innesto sentiero 38 (strada dei tedeschi) - Le Prade – Capanna Garnerone (1260 m) [innesto sentieri 37 e 173]. Ha sostituito, nella nuova numerazione, il vecchio sentiero 173 A. Inizia al ponte sul fosso Nebbieto, sale nel bosco fino alla casa Farfareto per confluire nel 38 in zona molto panoramica sulla Cresta Garnerone e sul Pizzo d’Uccello. Dopo pochi minuti lascia il 38 e sale, entrando nel bosco, e arriva alla Casa Forestale. Più avanti esce dal bosco in una zona aperta e panoramica, infine entra nella pineta e in pochi minuti termina alla Capanna Garnerone. Il percorso totale è circa 1h e 10’. Il sentiero è facile.
Sentiero 168
Forno Biforco (376 m) – deviazione 167 - Canal Fondone - Foce di Monte Rasóri (1320 m) [innesto 37 e 186]. Si sale per la marmifera, si supera la Cava Romana e poi si sale alla cava del Fondone da cui si entra nell'aspro canale omonimo, inizialmente piuttosto stretto, che si sale con fatica con qualche tratto da fare con attenzione. Ottimi sono i panorami sul monte Grondilice, sulla Forbice, Torrione Figari e Cima Questa. Si arriva poi alla piazzola dell'elicottero e in pochi minuti alla Foce. Il sentiero richiede circa 4 ore di cammino.
Rifugio Carrara (Campocecina) (1320 m) [innesto 182 e 183] - Retroborla - Foce di Pianza (1279 m) [innesto 39, 172 e 174] - [innesto sentiero blu per il Sagro] - Foce del Faneletto (1425 m) - Il Catino – Foce del Pollaro (1364 m) – [innesto 38] - Foce di Vinca (1333 m) - Foce di Navola (1295m) [innesto 37] – Foce Rasori (1320 m) [innesto 168 e 186] – Capanna Garnerone (1250 m) [innesto 153]. Il sentiero percorre i prati di Campocecina e poi entra nel bosco da cui esce aggirando il monte Borla fino alla foce di Pianza. Prosegue per ampia e panoramica cresta marmorea poi devia a sinistra per aggirare quota 1341. Continua a lato della cava del Sagro per poi salire fino all'innesto del sentiero blu per la vetta del Sagro e, con tratto impegnativo, in parte attrezzato, arriva alla foce del Faneletto da cui prosegue per il Catino fino alla Foce del Pollaro. Qua con saliscendi arriva alla foce di Vinca con alcuni tratti attrezzati, in particolare un canalino in ripida discesa dopo la Foce del Pollaro. Mantenendosi in quota arriva alle due successive foci e poi scende nel bosco alla Capanna Garnerone. Il percorso richiede circa 4h 15’. Il sentiero è molto impegnativo con neve e ghiaccio.
ITINERARI RELATIVI AL MONTE RASORI:
note
1 Carlo Alberto Del Giudice, Toponomastica storica della valle del Frigido (Massa di Lunigiana), Modena, Aedes Muratoriana, 1992
2 L'informazioni è tratta da: Euro MONTAGNA, Angelo NERLI, Attilio SABBADINI, Alpi Apuane, CAI-TCI,
Milano, 1979.